Questa si che è una novità da segnalare del campo tecnologico!

Io sono un’appassionata di riprese e foto e questa notizia non mi è assolutamente  passata inosservata.
Dovete sapere  infatti che, alcuni ricercatori della Columbia Engineering , che è appunto la facoltà di ingegneria della Columbia University, hanno dato vita alla prima videocamera capace di auto-alimentarsi, grazie a un sensore che, oltre a catturare e trasmettere l’immagine al processore, trasforma la luce incidente in energia.

Il gioiellino in questione non è ancora in commercio ma il prototipo verrà presentato ufficialmente all’International Conference on Computational Photography , presso University di Houston dal 24 al 26 aprile 2015.

Ho letto su un sito americano che, per realizzare questa innovativa videocamera, il team di ricercatori ha sfruttato il fotodiodo ovvero quel dispositivo che funge da sensore ottico sfruttando l’effetto fotovoltaico.
In pratica capta la luce incidente (assorbimento del fotone) e la trasforma in un segnale elettrico applicando ai suoi estremi un potenziale elettrico.

La videocamera che si carica con la luce

Pare , tra l’altro , che Il prototipo della telecamera funzioni in modo elementare: durante ogni “ciclo di cattura” il chip alterna una fase in cui capta l’immagine e una in cui raccoglie l’energia, continuando di fatto ad auto-alimentarsi.

La notizia che non mi rende felice è data dal fatto che le prestazioni della videocamera sono per ora inadatte al mercato: la qualità delle immagini risulta inferiore a quella che otterremmo con un telefono cellulare di vecchia generazione.

L’output è in bianco e nero e la risoluzione è di 30×40 pixel (qui il video della Columbia), il che significa avere un’immagine davvero poco definita – per non dire sfocata. 🙁

Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *