La sindrome da occhio secco è una patologia che si presenta con bruciore e con la percezione di avere un corpo estraneo, al suo interno. Questa, colpiva nella maggior parte dei casi, donne in menopausa oppure persone sofferenti di tiroide.

Il fenomeno, negli ultimi tempi, sta notevolmente cambiando, andando a colpire sempre più giovani, soprattutto bambini che utilizzano per troppe ore consecutive un dispositivo elettronico – che sia Smartphone o Tablet.

I bambini che tendono a stare molte ore davanti a questi schermi, per guardare d a vicino video, chat e giochi, sbattono molto meno le palpebre, sforzando la vista ed uscendo molto meno all’aria aperta. Sono bambini che tendono a restare chiusi in casa, preferendo “lo schermo” al parco.

Questo allarme è emerso, a seguito di uno studio degli oftalmologi del College of Medicine della Chung Ang University Hospital di Seul. Per questa indagine, sono state osservate le condotte di 916 bambini, di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

I risultati hanno evidenziato una percentuale pari al 6,6% con sindrome da occhio secco, ed il 97% di questi bambini utilizzano Smartphone e/o Tablet per circa 3 ore al giorno. Spostandosi in città, la percentuale aumenta all’ 8,3% contro il 2,3% dei bambini che abitano in altre aree. Nel dettaglio, i bambini che abitano in città ed usano assiduamente un apparecchio tecnologico sono il 6,3%, quelli che abitano in campagna 51%.

Nell’indagine è anche emerso che, i bambini che utilizzano lo smartphone per un massimo di 30/40 minuti, non soffrono di sindrome da occhio secco e passano molto più tempo a giocare fuori casa, senza fossilizzarsi davanti ad un video.

Questo fenomeno riguarda i bambini di molte zone del mondo e gli stessi oftalmologi consigliano un’ “astinenza” di circa un mese, per guarire dalla sindrome senza dover ricorrere all’assunzione di alcun farmaco o altre terapie.

In linea generale, sarebbe meglio dosare l’utilizzo dei dispositivi tecnologici, a poche ore al giorno e divertirsi un po’ di più al parco, con gli amici.

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