Sextorsion è il nome di uno degli eventi, o procedure per meglio dire, più diffusi in rete. In molti ci cascano e le conseguenze da pagare sono care e amare. Giovani donne di tutte le nazionalità decidono di inviare una richiesta di amicizia a perfetti sconosciuti ed intraprendere con loro una relazione virtuale. Tale relazione non si ferma al semplice “ciao che fai” ed allo scambio di chiacchiere informali, bensì si spinge oltre,

Le donne chiedono agli uomini di spogliarsi e fare con loro innumerevoli giochetti, naturalmente tramite webcam. Mariti e fidanzati, non curanti di quello che accadrà loro, accettano senza nessuna remora. Una volta che l’uomo viene ripreso nudo, ecco che la donna dà inizio al ricatto: “o sborsi denaro per il silenzio, o diffondo il video in rete“. Gli uomini, per lo più sposati e fidanzati, non accettano che il video sia direttamente inviato agli amici di facebook e decidono di pagare. E’ così che molti uomini hanno sborsato fino a dodici mila euro pur di non denunciare l’accaduto. In provincia di Arezzo, la polizia ha raccolto più di diciotto denunce in appena tre mesi. Nell’Aretino, l’unico che ha deciso di non pagare il riscatto ha visto diffondere il suo video in rete ed ha avuto il coraggio di denunciare il fattaccio.

 

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