Leggevo sul web di una bambola decisamente discutibile.

Io di solito sono a favore delle invenzioni robotiche e dell’evoluzione della tecnologia in genere, ma quando questa tenta di superare limiti non consentiti, trovo che sarebbe il caso di farsi una domanda :  Le emozioni, secondo voi, posso essere prodotte da chi non ha un’anima?

Secondo me no ed è per questo che trovo discutibile questa invenzione.
Mi riferisco alla Bambola del sesso“Ciao, sono Denise. Mi piacerebbe incontrarti”.

Questo il messaggio audio è quello del prototipo della prima bambola del sesso con intelligenza artificiale al mondo.

“Ho molti sogni Sogno di diventare una persona vera, di avere un corpo reale. Sogno di scoprire il vero significato dell’amore. Spero di diventare il primo sex robot al mondo”.

Si tratta di un robot che sarà disponibile sul mercato tra due anni e che solo la sua testa costerà circa 10mila dollari.
Se si vorrà acquistare anche il corpo si dovranno spendere tra i 30 e i 60mila dollari.

L’invenzione è di Matt McMullen che ha dichiarato in merito la sua volotà di far sviluppare nelle persone un attaccamento emotivo non solo per la bambola ma anche per il suo carattere ,sviluppando così (a suo dire) una sorta di amore per questo essere.

È il nuovo prototipo di RealDoll, azienda americana specializzata nella creazione di costose (da 3mila a 10mila dollari, ovvero da 2.500 a 8.500 euro) ma realistiche bambole del sesso. Robot con pelle in silicone, scheletro mobile e corporatura quanto più possibile simile a quella di una donna vera.

A me francamente sembra una di quelle invenzioni che ci  potevano risparmiare ma sono convinta aimè che avrà il suo mercato dato che vi sono moltissime persone sole al mondo che hanno bisogno di qualcuno che le “ami”…

 

Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

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1 commento

  1. Anche io trovo che sia una di quelle invenzioni inutili e deteleterie . Come si fa a sostituire l’anima? A volte sarebbe meglio fermarsi di fronte ai nostri limiti

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