Una nuova tecnologia, la Minery Biorecovery dell’azienda bolognese Bio-on offre la possibilità di pulire il mare dal petrolio con un meccanismo del tutto particolare.

Si basa su una bioplastica che, attraverso frammenti di una manciata di micron, chiama a raccolta microorganismi esistenti in natura, batteri che prolificano, si rafforzano fino ad assaltare nel vero senso del termine il petrolio.

Potremmo chiederci: questi microorganismi capaci di attaccare la struttura molecolare di molti componenti degli idrocarburi non potrebbero pulire il mare assaltando il greggio in condizioni naturali, normali?

 

Bioplastica PHAs per pulire il mare dal petrolio

Risponde Simone Cappello, responsabile del progetto Bioremediation di Iamc (Istituto per l’ambiente marino costiero di Messina): “In condizioni normali questi batteri non sono in grado di produrre una rilevante riduzione del petrolio versato in mare, mentre la bioplastica PHAs consente di accelerare notevolmente il processo” di attacco.

Tale bioplastica non ha impatti né sull’ambiente né tantomeno sulla vita marina.

Il Cnr di Messina avalla la proposta dell’azienda bolognese Bio-on di utilizzare la nuova tecnologia Minery Biorecovery per pulire il mare dalle macchie di petrolio.

 

Manutenzione dei siti industriali e cosmetici

Prossimamente, verranno eseguiti nuovi test nelle raffinerie, nei porti e nelle cisterne delle maggiori petroliere in quanto una delle eventuali applicazioni di questa tecnologia per pulire il mare dal petrolio non riguarda possibili incidenti ma la manutenzione dei siti industriali.

Un’ulteriore eventualità è sostituire le microplastiche non biodegradabili contenute nei cosmetici che da sole rappresentano un problema ambientale non indifferente (insieme alla plastica gettata in mare che sta causando gravi danni al Mediterraneo ed agli oceani).

 

Il supporto di The World Bank Group

La bioplastica PHAs proviene da fonti vegetali rinnovabili e verrà prodotta a partire dal 2018 nei pressi di Bologna, più precisamente nello stabilimento di Castel San Pietro Terme.

L’ha annunciato il presidente e CEO di Bio-on Marco Astorri: sarà The World Bank Group a supportare l’azienda bolognese nel programma Conntect4Climate allo scopo di illustrare i benefici di questa nuova tecnologia per pulire il mare e salvaguardare gli oceani.

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