Matteo Viviani  intervista per Le Iene alcuni responsabili  della Tesla Consulting, società che si occupa di sicurezza informatica.

Il servizio in onda su italia 1 mostra come questa società abbia sviluppato un programma molto simile a quello a cui accennava Snowden, per motivi formativi interni, e che però un software analogo e più potente è stato acquistato da tutti i servizi segreti del mondo per parecchi milioni di euro.

Come si è svolta l’inchiesta:

La Iena incredula decide di testare quanto i responsabili della Tesla hanno dichiarato e incita ad hackerare il suo smartphone. Decide di piazzare due telecamere dove gira il software e finge una sua giornata tipo (ovviamente non reale). Cosa fa Viviani? Propone un reato fiscale a un amico noto, si vede con l’amante Ecc Ecc.

Alla fine torna in società e i due responsabili gli mostrano, anche con foto, tutto ciò che l’inviato ha fatto. (per vedere il video qui)

Che dire…Una delle peggiori inchieste girate dalle Iene ed ora vi spiego il perchè:

Nel video tutte le situazioni erano forzate. A partire proprio dall’SMS con il link che il soggetto dello “spionaggio” ha aperto senza porsi domande, il mittente falsato che ovviamente era uno dei suoi amici, il telefono tenuto sempre in mano e mai nella giacca o in tasca per consentire migliori foto e riprese, le foto catturate lasciate li nella galleria, la banda utilizzata a manetta come se il soggetto spiato avesse giga e giga di traffico dati incluso.

Insomma una forzatura e basta.

Il software è vero è funzionante ma non è così che funzionava Golia ne gli altri software in “commercio” per spiare tutti noi.

Così, a mio parere si crea solo confusione. Poi della figuraccia fatta indicando Apple come un’isola felice meglio non parlarne. 🙂

Non è assolutamente vero che la sicurezza del sistema operativo iOS (di Apple) è stato violata, perché il fantomatico “virus” che ha infettato circa 40 applicazioni dello store non poteva far nulla di più se non leggere alcune informazioni di base del dispositivo, quali nome, ora, lingua e UDID; e in ogni caso tali app sono stati rimosse nel giro di 24 ore.


Per chi non lo sapesse, le applicazioni iPhone sono “sandboxed”, questo significa che un’app non può prendere possesso del telefono, come succede invece su altri OS che danno più libertà.


Sarebbe opportuno che LE IENE evitassero di dare notizie fallaci.

Tra l’altro, l’hanno fatta passare per tutto il servizio come se ci spiassero tutti, senza se e senza ma, con codici a caso sul terminale (tipico dei film americani, facendo pensare che basta dire “bypass password” e tutto è ok). Invece, come immaginavo, è solo un malware, come ne esistono da anni, che deve prima essere installato sul tel….immagino i complottisti tutti in fermento.

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Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

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