Guadagnare con il Data Entry

Come aggiungere delle entrate allo stipendio mensile? Lavorando da casa poche ore al giorno grazie ad un computer e una connessione Adsl.

Grazie a questi due strumenti è possibile lavorare da casa, per raggiungere cifre più o meno consistenti per far fronte ad emergenze o spese impreviste a fine mese.

Tra i diversi lavori offerti dal web troviamo il cosiddetto inserimento dati, ossia quella mansione che prevede l’inserimento in fogli di calcolo, siti internet o altri portali, di dati ed elementi importanti per il datore di lavoro.

A volte possono richiedervi l’inserimento di dati anagrafici dei clienti, altre volte ancora può essere richiesto il semplice inserimento di annunci online, è un lavoro da casa molto diversificato, che può essere una vera e propria occasione da sfruttare: le tipologie di inserimento sono davvero molte.

Concretamente possiamo dire che questa attività rientra nella volontà delle aziende di affidare a persone che magari lavorano dalla propria abitazione mansioni che prima svolgevano in ufficio. Una tendenza che proviene dall’estero e che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia. Andiamo a vedere che cosa fa il data entry.

Come funziona e competenze

Prima di tutto bisogna vedere quali sono le competenze e il ruolo del data entry, individuando il tipo di formazione richiesta e a quali possibilità di carriera può ambire una persona che vuole diventare eventualmente un professionista in questo settore.

L’operatore data entry è colui che contribuisce ad assicurare un efficace trattamento dei dati tramite l’inserimento delle informazioni acquisite, su differenti piattaforme informatiche online; ma questo è uno solo dei compiti che può svolgere.

A commissionare tale lavoro sono le imprese, che richiedono questo genere di inserimento dati; il lavoro si sviluppa su due fasi: la prima precede l’inserimento dei dati grezzi nel sistema di riferimento. La seconda, invece, prevede l’organizzazione e l’estrazione delle varie informazioni dalla banca dati che le contiene. Dunque il data entry, sia che lavori da casa che da un ufficio, si occupa esclusivamente della prima di queste due fasi, tramite l’inserimento manuale dei dati ricavati da documenti, che possono essere sia cartacei che elettronici.

Come dicevamo questo lavoro può svolgersi anche da casa, online, con espressa richiesta del lavoro da parte delle aziende. Questa modalità di gestione del lavoro consente una riduzione e un contenimento dei costi del personale e l’ottimizzazione degli spazi aziendali.

Conoscenza dell’inglese e del pc

Per quanto riguarda invece le competenze per svolgere questo lavoro, prima di tutto e necessario avere competenze tecniche legate alla conoscenza degli strumenti video terminali. Inoltre è bene conoscere l’inglese e avere buone competenze informatiche.

Ovviamente sono richiesti almeno il diploma di maturità ad indirizzo informatico o contabile e amministrativo e in alcuni casi la laurea in informatica o in statistica.

È possibile crescere con questo tipo di lavoro? Se avete le competenze che vi abbiamo elencato è possibile sicuramente farlo; si può iniziare dal semplice inserimento dati alla seconda parte del processo, che sarebbe l’organizzazione ed elaborazione dei dati stessi.

È necessario sempre seguire le esigenze dell’azienda. Per quanto riguarda i guadagni, dovete sapere che le tariffe del Data Entry non sono fisse. In alcuni casi è il datore di lavoro a definire il prezzo del lavoro, in altre invece questa tariffa può essere concordata da entrambe le parti.

Freelance

Chi riesce a trovare lavori di questo genere grazie ad un portale per freelance, in molti casi dovrà dare una percentuale del suo ricavato anche al sito. A volte è necessario iscriversi a più di un portale web prima di trovare un datore di lavoro disposto a darvi l’incarico che state cercando: infatti tale figura spesso viene assunta a tempo determinato. Tra le altre competenze richieste per svolgere il data entry, la conoscenza di Word, Excel e la capacità di scrivere molto velocemente.

A molti può apparire come un lavoro facile ma non tutti sono in grado di usare il web o alcuni programmi di base in maniera professionale: non credete, quindi, a chi promette di fare soldi veloci e senza fare fatica. In ogni caso se riuscirete a farvi conoscere o dare un incarico a tempo indeterminato, i vostri profitti potranno sicuramente essere più consistenti. Come tutti i lavori regolari, anche questo è comandato da norme sulla sicurezza sul lavoro. Anche se lavorateda casa, il datore di lavoro e lo stesso data entry devono rispettare quanto stabilito in materia di sicurezza dal Decreto legislativo numero 626/1994 e dal Decreto ministeriale numero 244/2000.

Stiamo parlando delle norme che disciplinano il giusto utilizzo dei videoterminali: le aziende sono tenute a osservare determinati requisiti sui luoghi di lavoro legati all’ambiente, all’illuminazione, ai tavoli e alle sedie, al monitor e così via.

Il data entry può riscontrare infatti i tipici disturbi fisici da lavoro sedentario come tendiniti, sindrome del tunnel carpale, artrosi cervicale, ecc…

vi consigliamo dunque di prendere tutte le precauzioni necessarie come la riduzione della luce artificiale, la giusta inclinazione del monitor, attrezzature ergonomiche e fare della brevi ma frequenti pause

Tutti questi accorgimenti sono da adottare sia se si lavora in ufficio che se si svolge un lavoro da casa, specialmente se si svolge come secondo lavoro, dove in molti casi si ricomincia con già 8 ore di lavoro sedentario in ufficio sulle spalle.

Cerchiami di vedere quali siti di data entry sono più affidabili per questo tipo di lavoro? La risposta non è facile, perchè ci sono tanti siti non troppo seri diciamo così.

Tra quelli più affidabili ce n’è uno in particolare che possiamo consigliarvi: freelance.com, una piattaforma offre sia lavori di inserimento dati che tante altre mansioni. Ovviamente più lingue conoscete più sarete avvantaggiati nella ricerca di un lavoro.

La maggior parte delle organizzazioni sono straniere e i datori di lavoro italiani continuano a dare precedenza ai dipendenti tradizionali e non virtuali.

Anche in questo caso il sito trattiene una parte di denaro dal guadagno del lavoratore. Il lato positivo è che si tratta di un sito sicuro rispetto a tanti altri, perchè il compenso viene erogato all’ordine e versato sul conto del sito. Una volta finito il lavoro, il compenso verrà trasferito sul conto del lavoratore.

Amazon Fire TV Stick: il telecomando intelligente

Amazon vuole vincere sulla concorrenza anche per quanto riguarda il mercato delle TV.

Si tratta del Fire TV Stick per ora venduto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Questa TV con l’apposito telecomando, permette di richiamare velocemente le funzioni di Alexa.

Conosciuto come l’Alexa Voice Remote, in un primo momento era disponibile separatamente; aggiungendo qualche euro in più, questo telecomando va ad integrare l’uso della TV e vi faciliterà la vita nel guardare contenuti in streaming in televisione.

Con Fire TV Stick potrete avere dentro casa il modo più economico per sfruttare le potenzialità di Alexa; inoltre il telecomando si integra con tutti gli altri IoT compatibili già in commercio.

Rispetto a prima infatti, il telecomando può gestire una serie di ulteriori gadget, ad esempio lo streaming delle webcam installate e altre periferiche di domotica che possono essere potenziate.

Per tutti quelli che hanno già una Fire TV Stick, Amazon offre la possibilità, sempre solo negli USA e Regno Unito, di comprare un Alexa Voice Remote a parte. In questo caso costerà la metà del prezzo normale, 15 dollari invece di 30.

Infatti il telecomando è compatibile con il nuovo stick così come con i precedenti Fire TV Stick (2a generazione), Fire TV Stick 4K e Fire TV (3rd Gen).

Nel caso del 4k, Fire TV Stick con telecomando vocale ha un prezzo di 39,99 dollari mentre la versione 4K (UHD) costa 49,99 dollari.

Il 23 Gennaio partirà la diffusione negli USA, ma non ci sono notizie per ora sull’inizio della distribuzione in Italia.

Tra le altre funzioni anche la regolazione dei comandi del volume, dell’accensione e il mute. Oltre a questo il telecomando supporta la connessione Bluetooth e gli infrarossi multidirezionali.

La nuova Amazon Fire TV Stick Basic Edition integrerà per la prima volta IMDb Freedive, la piattaforma di streaming gratuita che al momento offre circa 130 film e 29 serie TV a costo zero

Nike adapt BB, la scarpa che si allaccia da sola

Nike inizia il nuovo anno nel migliore dei modi, annunciando un nuovo paio di scarpe che si connettono a uno smartphone.

Il nuovo Nike Adapt BB ha presentato “power laces”, un sistema che permette di stringere o allentare la tensione dei lacci della scarpa attraverso la pressione di un pulsante sulle scarpe o tramite un’app per smartphone collegata.

Nike adapt BB per Basket

Questo modello è stato progettato per il basket ed è possibile programmarlo per memorizzare diverse impostazioni di adattamento che gli utenti possono cambiare in diverse situazioni, come lo spostamento dal gioco al riposo e viceversa.

Nike ha anche confermato che le scarpe avranno bisogno di essere ricaricate, grazie a un tappetino di ricarica che verrà fornito con l’acquisto di ogni paio di scarpe.

Restando in attesa dell’uscita ufficiale di queste prime scarpe auto allaccianti da basket in stile “Ritorno al Futuro”, la Nike per ora ha diffuso in rete un video teaser per far creare interesse verso i suoi consumatori presenti e futuri. Ovviamente tutta l’attenzione va verso il funzionamento di questo sistema di chiusura con i lacci, attraverso un’app da smartphone.

Nike adapt BB caratteristiche

Se effettivamente sarà così, si tratterà di un cambiamento che andrà a migliorare molto rispetto alle HyperAdapt 1.0 del 2016, che non si potevano connettere via wireless e che, per azionare il meccanismo per farle auto allacciare, usavano dei pulsanti fisici.

Un’altra grande differenza delle nuove scarpe auto allaccianti di Nike sarà quella che riguarda il prezzo: le prossime scarpe in arrivo avranno un prezzo di listino di 350 dollari negli USA, una cifra sempre abbastanza alta, ma nettamente più bassa rispetto ai 720 dollari richiesti per l’acquisto delle HyperAdapts originali; sarà disponibile per l’acquisto dal mese di Febbraio 2019.

Abbiamo scelto il basket come il primo sport per la Nike Adapt intenzionalmente a causa delle richieste degli atleti che indossano le scarpe”, ha dichiarato Eric Avar, Nike VP Creative Director of Innovation. “Durante una normale partita di basket il piede dell’atleta cambia e la capacità di cambiare rapidamente aderenza allentando la scarpa per aumentare il flusso sanguigno e quindi stringere di nuovo la scarpa è un elemento chiave che crediamo possa migliorare l’esperienza dell’atleta.”

Social Media Manager caratteristiche, campagne e engagement

Social Media Manager chi è e cosa fa

Il Social Media Manager è un professionista digitale che si occupa di gestire i canali social media, digital media e social network, con l’obiettivo di organizzare e portare a termine attività di diffusione di notizie, creazione e gestione di un piano editoriale, comunicazione del proprio Brand aziendale, promozioni di prodotti, servizi ed eventi e condivisione dei contenuti del blog aziendale e del sito.

Oggi la gestione di una Community Online e dei Social Media è diventata una delle attività più diffuse a anche basilari nel mondo digitale e quelle elencate sopra sono tutte attività strettamente legate alla presenza sui Social Network. Sfruttando in maniera giusta queste piattaforme digitali, è possibile rendere virali i contenuti condivisi, coinvolgendo gli utenti e creando interazioni. Per questo motivo la figura del Social Media Manager è diventata molto importante per qualsiasi azienda, che ormai deve affiancare alla sua attività fisica del negozio o esercizio commerciale, l’attività online.

Social Media gestione marketing su Facebook, Instagram e Twitter

Andiamo ad approfondire la figura del Social Media Manager, una professione che negli ultimi anni ha vissuto una grande crescita.

Questo lavoro si basa principalmente sull’uso di competenze di Social Media Marketing mirate per creare nuove opportunità di business per l’azienda, sia a livello locale che internazionale.
Di solito una società che chiede aiuto a un social media manager per essere ancora più visibile online, senza limitarsi solamente ai motori di ricerca, vuole sviluppare e mantenere una connessione diretta con potenziali clienti, attraverso l’impostazione di una campagna pubblicitaria che ha l’obiettivo di fare lead generation, vale a dire creare un bacino di clienti, per poi curarli una volta che la loro acquisizione è avvenuta, attraverso un lavoro di social customer care.

L’attività di social media marketing management è più complessa di quanto si possa immaginare, c’è una precisa strategia, che dipende dall’operatività del team Social.

Social Media Manager competenze

Riguardo alle competenze che si devono possedere, sicuramente la capacità di scrittura è una di queste, oltre che la capacità di intuizione per quegli argomenti più interessanti in quel determinato momento; bisogna inoltre stabilire un’affinità con gli argomenti trattati dall’azienda per cui si lavora.

Un’altra caratteristica importante è sicuramente quella di avere una capacità di analisi, anche abbastanza specializzata, in tutte le piattaforme di Social Network; molto di più che pubblicare un post o condividere delle fotografie su pagine e gruppi facebook.

Essendo un tipo di lavoro non inteso in senso classico, non possiamo darvi informazioni precise riguardanti il tipo di guadagno che potrete ottenere dallo svolgimento di questa attività perché sicuramente dipende da diversi fattori.

Social Madia Manager lavoro da casa

Può variare se siete liberi professionisti, dipendenti, se lavorate in una multinazionale, in una start-up o in una piccola azienda.

Praticamente tutti questi fattori fanno si che sia un fattore quello del guadagno effettivo decisamente incalcolabile. Io personalmente non vorrei sparare delle cifre inesistenti, però la “forbice” è molto alta. Sicuramente dopo i primi mesi di attività si può raggiungere uno stipendio che parte da 1000 euro. Tutto ciò che succede in seguito dipende sia da voi che dallo sviluppo ad esempio dell’azienda in cui lavorate.

Una delle attività principali di questo lavoro è l’ideazione e la pubblicazione di campagne mirate su facebook.

Una volta pubblicata, ci sono diversi strumenti che permettono di analizzare l’andamento di una campagna su qualsiasi social.

Ad esempio, se fate una campagna su Facebook potete utilizzare il sistema di metrica interno del social, gli Insights, che vi riportano dei dati e dei grafici riguardo l’andamento della vostra campagna facebook.

Si possono anche fare delle analisi incrociate, combinando i dati che arrivano da Google Analytics, oppure da altre piattaforme minori come Twitter e Hootsuite.

C’è anche un altro sistema che si chiama Tweetdeck, che consente di programmare una serie di contenuti anche nel futuro.

Riguardo Facebook invece è preferibile sempre utilizzare il sistema di programmazione interno al social, soprattutto se si è nella fase iniziale.

La tendenza su facebook negli ultimi tempi, rispetto all’inizio è quella di utilizzare sempre di più video e immagini. Quindi, un buon consiglio potrebbe essere quello di sfruttare immagini belle e stimolanti, oltre che scegliere dei video interessanti.

Engagement e campagne social

Un altro elemento importante è il messaggio; è necessario riuscire a coinvolgere una persona, attirare la sua attenzione in mezzo a un mare di messaggi diversi.

Se l’utente è disposto a condividere un post o a cliccare su un banner, vuol dire che si sta lavorando nella direzione giusta. Per questo motivo è necessario studiare molto bene la dinamica del messaggio e del contenuto che si vuole proporre.

È importante anche stabilire a cosa serva la propria presenza digitale, bisogna avere un obiettivo preciso; se la vostra intenzione è quella di aumentare il traffico verso il proprio sito web, oppure se avete bisogno di incrementare le conversioni e gli acquisti; tutto questo si racchiude nella gestione efficace e continua dei vostri canali

tutto ciò parte fin dalle basi, anche quando si tratta semplicemente di scegliere le immagini di profilo e di copertina, o di altri elementi visivi, i canali social e i contenuti ospitati al loro interno devono rispecchiare completamente e al meglio l’immagine e i valori del brand. Allo stesso tempo però vanno personalizzati a seconda del target specifico a cui ci si rivolgono.

Pianificare calendario editoriale

Il concetto principale che bisogna sempre tenere a mente è che non bisogna mai lasciare nulla al caso. Meglio pianificare il proprio calendario editoriale, almeno su una base mensile, che consideri le festività, le occasioni speciali, il lancio di prodotti o promozioni, etc.

A livello operativo, poi, potrebbe essere molto utile programmare i post in anticipo con uno dei numerosi software pensati ad hoc.

La programmazione vi permette di evitare un imprevisto, rispettare una consegna oppure far fronte a una riunione dell’ultimo momento che vi può tenere lontani da ufficio e PC.

al contrario di quanto si possa credere dunque è un mestiere che racchiude in se tanti mestieri; per rendervi conto di questo, vi basterà visitare le fan page dei brand più famosi come Nike, Coca Cola, McDonald, ecc…

il lavoro che c’è dietro è continuo e tende ad analizzare non solo il valore del messaggio comunicato, o dell’aspetto grafico, ma pone particolare attenzione ai comportamenti di acquisto degli utenti che visitano una fan page o un sito internet.

Anthem ,videogioco dove “si vola” , combattimento in stile supereroe

C’è un nuovo videogioco che si appresta ad essere uno dei maggiori protagonisti sulle diverse piattaforme di gioco, il suo nome è Anthem; sviluppato secondo nuove funzioni mai viste fino ad oggi, tra cui quella che riguarda le meccaniche di volo e di come renda il gioco unico.

In una recente intervista, si è parlato ancora di Anthem, lo sparatutto open-world di BioWare e EA. Jonathan Warner, Il game director, i lead producer Ben Irving e Mike Gamble e l’executive producer Mike Darrah hanno chiarito l’importanza dela meccanica di volo per il gioco e quali sono state le difficoltà nel realizzarla.

Gable dichiara: “La prima grande idea che abbiamo avuto per il gioco è stata un sistema di combattimento in stile supereroe. In quanto supereroe ti muovi sempre in avanti, ti butti nell’azione e fai cose incredibili. La domanda era quindi cosa fosse sufficientemente da supereroe ai nostri occhi, qualcosa, però, che non rompesse il gioco.

Abbiamo trovato la risposta durante il primo mese di lavoro sul concept di Anthem: i personaggi dovevano saper volare. Tutti lo amano ed è il più antico sogno dell’umanità. La ragione per la quale abbiamo scelto il volo è che è un punto chiave dell’immaginazione supereroistico. […] La possibilità di andare ad alta velocità e di vedere le cose dall’alto è incredibile. Certo, abbiamo dovuto fare in modo che il volo funzionasse e ci siamo subito focalizzati su tale meccanica.

Warner ha infatti posto l’attenzione sull’uso della funzione di volo, esaltando questa caratteristica di gioco in maniera particolare: “È qualcosa che abbiamo voluto fin dall’inizio, ma abbiamo faticato nel realizzarlo poiché temevamo che le persone si perdessero il loot. In uno “shooter looter” i giocatori stanno sempre cercando il loot”

Sempre Warner è convinto che il volo sia ciò che rende il gioco unico: “Penso che il volo sia uno dei principali elementi che ci rende unici e ci permette di pensare in modo diverso. Invece di considerare lo spazio come una superficie piatta, lo consideriamo un volume nel quale puoi muoverti liberamente. Il gioco diventa più interessante in ogni momento; stai continuamente prendendo piccole decisioni del tipo ‘Dove volo? Come ci arrivo?’.”

Amazon Alexa: presto anche in auto con Echo Auto

Echo auto come funziona

L’assistente virtuale Alexa, targato Amazon, arriverà anche sulle auto, e si chiamerà Echo Auto; a seguito della sua presentazione si sono registrate moltissime prenotazioni.

Alexa ha già riscosso molto successo come assistente personale intelligente sviluppato dall’azienda statunitense di Jeff Bezos.

Questo dispositivo altamente tecnologico, come molti hanno potuto vedere, ha una voce con cui parlare, è in grado di creare un’agenda e una lista di cose da fare, riprodurre la musica e anche la leggere dei libri.

Echo Auto previsioni meteo, traffico e automazione domestica

Tra le sue funzioni troviamo anche le previsioni meteo, informazioni sul traffico stradale e anche molte altre informazioni in tempo reale. Altra funzione è quella di utilizzare se stesso come sistema di automazione domestica per la gestione della domotica e controllare diversi dispositivi intelligenti.

Quello che è possibile oggi grazie a Amazon è avere lo stesso apparecchio anche sulle vetture. Echo Auto e ha già registrato più di un milione di prenotazioni.

Come sempre la presentazione ufficiale è avvenuta negli Stati Uniti e da lì gli interessati hanno cominciato a farsi avanti per non perdersi il gadget di Amazon; ma perchè Amazon ha voluto portare questo dispositivo all’interno delle auto? per consentire a tutti gli automobilisti in viaggio di avere un’assistente sempre pronto, un vero e proprio compagno di avventura.

È passato solo qualche mese dalla presentazione al pubblico, avvenuta a settembre, ma i preordini hanno subito iniziato ad arrivare con regolarità, aperti per tutti gli interessati acquirenti americani. Il vice presidente di Amazon Steve Rabuchin, ha dichiarato che dopo aver superato il milione di richieste, sono iniziate anche le consegne verso i clienti.

Il dispositivo fa parte della stessa linea degli altoparlanti smart, la Echo. Si può collegare ad una presa di alimentazione come quella dell’accendisigari e si tratta di uno strumento dalla forma rettangolare.

Gli utenti, per farlo funzionare dovranno scaricare l’app dedicata Alexa, disponibile nello store del proprio smartphone e impostarla secondo le funzioni previste nel caso di utilizzo all’interno dell’auto.

Una volta completata l’installazione potete controllarlo attraverso dei comandi vocali. Tra le funzioni principali che saranno maggiormente usate ci sarà sicuramente quella della riproduzione musicale in auto, oppure la gestione del navigatore, la richiesta di informazioni sul traffico delle strade che si vorranno percorrere o anche sulle condizioni meteorologiche.

Oltre a questi, i servizi che sarà in grado di offrire l’assiste virtuale in auto sono tantissimi, in America il dispositivo sta prendendo posto sul mercato, ci resta da aspettare fino a quando avverrà l’ingresso anche sul mercato Europeo.

Apple AirPower: la nuova ricarica wireless per dispositivi Apple

Apple AirPowe rwireless

Novità Apple in arrivo; si tratta di Apple AirPower, una nuova base di ricarica wireless. Si va verso la produzione di questo nuovo dispositivo; il primo annuncio è partito da un tweet proveniente da un sito web di Hong Kong e secondo fonti dichiarate attendibili sarebbe più di un semplice annuncio. La notizia è stata poi riportata anche dalla testata Mac Rumors.

Negli ultimi anni, la Apple ci ha deliziato con le uscite dei nuovi Iphone, concentrandosi sempre di più su continue migliorie, sia dal punto di vista dell’hardware che sull’aspetto estetico, dando grande importanza alle funzioni generali dei suoi dispositivi, tra cui una fotocamera sempre più performante.

Questa volta invece si concentra su un altro accessorio, che a dire il vero era già stato annunciato da Apple già a settembre del 2017, proprio in concomitanza con gli iPhone 8, 8 Plus e X, senza però approdare nei punti vendita Apple.

Da quel momento e fino ad oggi non sono stati fatti annunci ufficiali, considerando che c’è sempre stata grande attesa intorno a AirPower.

Simile ad un tappetino da mouse

Praticamente si tratta di un dispositivo che nell’aspetto assomiglia in tutto e per tutto a un classico tappetino da mouse, che consente di poggiare i dispositivi su tutta la sua superficie, dove più si preferisce; nello stesso tempo dovrebbe avere la funzione di ricarica degli iPhone, Watch e AirPods, che dovranno però essere dotati dell’apposita scocca per la ricarica wireless.

Fino ad oggi, qualcun altro ha provato a rispondere a questa esigenza di mercato, proponendo qualcosa di simile; Belkin ha presentato il dispositivo Boost Up che però è ancora lontano da quanto vi abbiamo descritto.

L’obiettivo è quello di offrire agli utenti la libertà di caricare più di un dispositivo, infatti si arriverà probabilmente a caricarne almeno tre.

Per quanto riguarda la data di uscita, ovviamente ancora non c’è, ma crediamo che si dovrà ancora aspettare diversi mesi per l’uscita ufficiale.

Apple potrebbe decidere di inserire questa nuova base di ricarica insieme alla prossima generazione di iPhone, che di solito non viene mai annunciata prima del mese di Settembre.

Smartphone pieghevole Samsung : Galaxy S10

Il 20 febbraio sarà una data da ricordare per gli appassionati di tecnologia e smartphone; non soltanto perchè è la data di uscita del Samsung Galaxy S10.

Finalmente infatti Samsung presenterà un modello di telefono che negli ultimi anni era stato più volte annunciato; stiamo parlando del famoso smartphone pieghevole; questa notizia accennata negli ultimi tempi, ha trovato finalmente una conferma ufficiale, per la gioia di tutti i seguaci Samsung.

Smartphon pieghevole caratteristiche

Infatti l’azienda sudcoreana ha pubblicato un post sul proprio sito e installato una serie di tabelloni pubblicitari in Place de la Concorde a Parigi, che fanno riferimento a slogan quanto mai chiari.

The future unfolds” e “February twentieth”, sono queste le traduzioni delle scritte sui tabelloni pubblicitari. Non troviamo nelle pubblicità alcun dettaglio tecnico, ma sul portale ufficiale di Samsung si parla di una nuova visione per l’intera gamma di smartphone Galaxy.

Praticamente la multinazionale sudcoreana sta lavorando per ricominciare ad aumentare le vendite e “tamponare” la crescente avanzata dei marchi cinesi.

Nonostante la presentazione sia ormai prossima, non ci sono ancora delle specifiche complete inerenti le caratteristiche dello smartphone pieghevole.

Tra le ultime notizie, ce né una in particolare che riguarda un tipo di batteria da oltre 6.000 mAh, che era stata annunciata in un primo momento; pare che al suo posto si sia deciso di fornire il telefono di due batterie da 2.200 mAh l’una, per arrivare a un totale di 4.400 mAh.

È chiaro che vista la prossimità dell’uscita, le ipotesi si susseguono abbastanza di continuo; si tratta comunque di ipotesi, la cui attendibilità va presa con le dovute precauzioni.

Lo stesso discorso non vale solamente per le batterie o le caratteristiche estetiche, ma anche per quanto riguarda le altre particolarità che investono l’hardware.

Da tempo si parla di ben 12 Gigabyte di RAM e di 1 Terabyte di memoria interna. Caratteristiche che sembrano essere abbastanza in linea con quanto dovremmo vedere all’interno della gamma S10, ma in ogni caso tutte da confermare.

Smartphon che si piega prezzo

L’aspetto su cui non sembrano esserci troppi dubbi invece è il prezzo di vendita: lo smartphone pieghevole di Samsung dovrebbe avere un prezzo di listino al di sopra dei 1.500 euro.

Se prendiamo in considerazione le cifre ormai richieste per i top di gamma e la novità rappresentata da un prodotto di questo tipo, questo prezzo per quanto alto non sarebbe troppo lontano dei modelli più famosi degli ultimi anni. Un ultimo dubbio riguarda l’identità di questo nuovo smartphone pieghevole; sarà una delle versioni del Galaxy S10 o un dispositivo a parte? lo scopriremo il prossimo 20 febbraio. 

Zalando lancia l’intimo CK con le modelle curvy : “Ci piace rispettare la bellezza autentica”

Bellissima iniziativa quella dell’azienda Zalando che ha avviato una campagna social con modelle cury fotografate in intimo. L’intimo è targato CK (Calvin Kain) .Le foto hanno ricevuto il plauso di moltisse donne ma hanno anche scatenato ilarità e volgarità sul profilo Facebook ufficiale dell’azienda da parte di altrettanti uomini.

A tal proposito il social media ha scritto: “ci piace rappresentare e RISPETTARE la bellezza autentica e la diversità delle persone. Allo stesso modo, rispettiamo opinioni e gusti diversi dai nostri e il diritto di esprimerli.
Tuttavia, non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio, offesa o disprezzo: per questo motivo, siamo stati costretti ad oscurare alcuni commenti.”

 

BM Q System One, primo computer quantistico

Il computer quantistico rappresenta il processore del futuro; un’impresa grande e difficoltosa che è iniziata fin dagli anni ’80; si basa su un sistema che punta all’intelligenza artificiale. rispetto ai computer a cui siamo stati abituati fino ad oggi, è tutto un altro mondo, sia come concetto, sia proprio come struttura, progettazione e complessità di sviluppo. 

Questo perchè si baserà su dei principi diversi rispetto ai computer fino ad oggi conosciuti e che approfondiremo nel corso di questo articolo; al momento è ancora in una fase embrionale ma molti scienziati si stanno impegnando per far si che quella che sembrava solamente un’idea si possa sviluppare e portare una rivoluzione nel futuro di questo settore.  

Si tratta di un elaboratore superiore che utilizza le leggi della meccanica quantistica e della fisica, per andare oltre il livello fino ad oggi raggiunto dai supercomputer; allo stato attuale ci sono già alcuni sistemi che si basano su pochi qubit, ma gli scienziati intendono costruire dei computer quantistici supportati da centinaia o migliaia di qubit. Grazie a questo aumento si potrebbe realizzare un’evoluzione quantica, tramite la quale i computer potrebbero fare un enorme salto per quanto riguarda il numero di calcoli possibili.

Ragionevolmente questi sistemi potrebbero arrivare tra cinque o dieci anni circa; ci stanno lavorando organizzazioni come Google, Microsoft, IBM, Intel ma anche centri di ricerca negli USA come quelli di Harvard e del MIT, che si contrappongono alle stesse organizzazioni in Russia e Cina.

Cerchiamo di capire cosa sia un computer quantistico, partendo dalla sua definizione: un computer che sfrutta le leggi della fisica e della meccanica quantistica per l’elaborazione dei dati sfruttando come unità fondamentale il qubit. Qui risalta subito una prima differenza con i computer attualmente conosciuti, che utilizzano per i loro calcoli i bit.

Per capire come oggi parliamo di computer quantistico dobbiamo necessariamente considerare la miniaturizzazione dei circuiti e la Legge di Moore come basi di partenza; in seguito, a partire dagli anni ’60 in poi si è verificato un aumento della potenza di calcolo dei computer, aumento che è stato seguito dalla miniaturizzazione dei circuiti elettronici da cui ne è derivata la famosa Legge di Moore, questa la sua definizione: “la complessità di un microcircuito, misurata con il numero di transistor in un chip (processore), e la relativa velocità di calcolo raddoppia ogni 18 mesi”.

Questa legge ha guidato nel tempo il raggiungimento degli obiettivi da parte dei produttori di processori. Oggi abbiamo addirittura dei microchip integrati, ossia processori che mettono insieme al loro interno una Cpu, una Gpu, un Digital Signal Processing, all’interno dei più usati smartphone.

In seguito è arrivato il problema dei calcoli complessi, che necessitano di molto tempo di elaborazione e dovevano essere eseguiti in sequenza; cosi gli scienziati hanno deciso di eseguire i calcoli in parallelo, proprio come fa il cervello umano.

Ha avuto così origine l’approccio teorico al computer quantistico: invece di calcolare con dei bit (binary digit), le unità di informazione che codificano i due stati aperto e chiuso (1 e 0) di un interruttore, si usano quelli che vengono chiamati qubit, le unità dell’informazione quantistica che sono codificati non da 1 o 0 ma dallo stato quantistico in cui si trova una particella o un atomo, che può avere contemporaneamente sia il valore 1 sia il valore 0.

Non solo: grazia ai qubit è possibile raggiungere una varietà di combinazioni che producono differenti stati quantistici (una particella può essere per 70% allo stato 1 e per il 30% allo stato 0, o 40% e 60%, o 15 e 85, e così via).

Una condizione detta sovrapposizione quantistica e che assume un significato incredibile se si pensa alla progressione matematica. Infatti, proprio per via di questo principio 2 qubit possono avere 4 stati contemporaneamente, 4 qubit hanno 16 stati, 16 qubit hanno 256 stati e via dicendo.

Praticamente il computer quantistico può arrivare a processare  – nello stesso momento, attraverso il calcolo parallelo  – più soluzioni ad un singolo problema invece di eseguire calcoli sequenziali come avviene ora con l’elaborazione dei computer odierni.

In particolare ci concentriamo sulla organizzazione IBM che ha iniziato l’avventura verso il quantum computing: vuole iniziare la rivoluzione e ha annunciato il primo computer quantistico a disposizione per scopi scientifici e commerciali. Il suo nome è IBM Q System One e si tratta di una novità assoluta in questo campo.

Come abbiamo visto non è solamente un’evoluzione dei sistemi precedenti, ma stiamo parlando di un’evoluzione radicale che comporta scelte progettuali assai diverse rispetto al passato, proprio perchè appartenenti alla meccanica quantistica e alla sua complessità nella gestione delle informazioni all’interno di un ambiente non strutturato e instabile. Un altro interessante risvolto dei sistemi IBM Q è il fatto che essi saranno progettati per agire su problemi oggi visti come troppo complicati per i sistemi classici.

Le future applicazioni del quantum computing potranno in molti casi individuare nuovi modelli finanziari, isolati fattori di rischio globali per effettuare migliori investimenti, o trovare i percorsi ideali su sistemi globali per una logistica ultra-efficiente.

Sistemi che assicurano un’efficienza mai vista, per risolvere problemi estremamente complessi. IBM Q System One ha un design accattivante, modulare e compatto, ottimizzato per la stabilità, l’affidabilità ed un uso commerciale continuativo. Inoltre è la prima volta che un computer quantistico esce dai laboratori di ricerca, affacciandosi al settore del commercio, per cominciare un processo che porterà prima o dopo alla rivoluzione vera e propria; per adesso non ci sono date previste ovviamente, vista la complessità del settore.

Tuttavia, abbiamo qualche obiettivo fissato da IBM: tra 5 anni al massimo l’organizzazione vuole trasformare l’area del quantum computing in qualcosa di redditizio per il gruppo; anche altre aziende come abbiamo visto hanno le stesse intenzioni ed è per questa ragione che la gare per commercializzare il prodotto diventa di basilare importanza.

In questo senso IBM Q System One avrà queste caratteristiche principali:

– Quantum hardware pensato per la stabilità e capace di autocalibrarsi

– sistemi ingegneristici di criogenia volti ai migliore raffreddamento possibile

– elettronica ad alta precisione in forma compatta;

– apposito firmware per mantenere il sistema salubre senza interruzioni;

– sistemi computazionali classici per garantire un accesso cloud e l’esecuzione ibrida di algoritmi quantistici.

Macaulay Culkin perde ancora l’aereo: lo assiste Google

 

Macaulay Culkin veste nuovamente i panni di Kevin McCallister, il protagonista del film Mamma ho perso l’aereo, pellicola campione d’incassi negli Stati Uniti nel 1990. un ritorno a distanza di 27 anni, per uno spot natalizio in collaborazione con Google.

In particolare la pubblicità mette in risalto le maggiori potenzialità di Google Home e del suo assistente vocale, che vi segue in ogni vostra esigenza.

Il fedele assistente segue il suo padrone in ogni stanza della casa, mettendo nuovamente in scena le sequenze più conosciute del film, dove il piccolo Kevin riusciva a mettere sempre in fuga i due maldestri ladri. Durante lo spot l’assistente si connette allo smartphone di Kevin e a ogni altro dispositivo connesso.

Troviamo la scena in cui Kevin è in bagno con l’accappatoio, quella in cui ordina la pizza mentre guarda la tv; a supportare musicalmente le scene, la colonna sonora originale del film composta da John Williams.

Indubbiamente, chi ha apprezzato il film all’epoca, sorriderà sicuramente alla visione di questo spot che Google ci ha regalato proprio con il Natale alle porte.

La scelta del protagonista non è stata fatta a caso da Google, dato che si tratta di uno dei film di Natale più amato nella storia del cinema statunitense. Nell’anno della sua uscita, il 1990, il film Mamma ho perso l’aereo ha incassato oltre 476 milioni di dollari in tutto il mondo, rispetto a una spesa di 18 milioni; si ricorda come il maggior successo americano di quel periodo. Quale miglior testimonial, per veicolare un messaggio diretto a tutti i potenziali clienti; Google Assistant può fare praticamente ogni cosa, anche gestire la sicurezza delle nostre abitazioni.

Tra le curiosità di questa nuova pubblicità, alcune divertenti scene dietro le quinte che Google ha messo a disposizione sul suo canale ufficiale YouTube, che vi consigliamo di vedere e che sicuramente apprezzerete.

 

InkyPen: i fumetti su Nintendo Switch

Se siete possessori della console portatile Nintendo Switch, per voi c’è una nuova piattaforma di fumetti digitali fruibili per Nintendo. Sottoscrivendo un abbonamento simile a quello di Netflix, per circa 8 euro al mese, potrete aver accesso a un catalogo di “fumetti da giocare” molto ampio, siamo infatti sui seicento titoli fra volumi unici e miniserie.

Questa applicazione è scaricabile su internet e non prevede un periodo di prova gratuito; questo punto va un po’ a sfavore di InkyPen, perchè toglie la possibilità ai futuri clienti di testare la qualità del sistema, la grafica e la giocabilità.

Per quanto riguarda il catalogo di InkyPen, troviamo dei titoli che sicuramente potranno attirare l’interesse dei videogiocatori; ecco un elenco dei fumetti digitali disponibili: di Assassin’s Creed, Terminator, Mass Effect, Dark Souls, Ghostbusters, Penny Dreadful,, Warhammer, Transformers, ma anche le serie come Tank Girl e Hellboy su tutte.

Illustre assente Mark Millar (creatore di serie di successo anche al cinema, come Wanted e Kick-Ass), che sicuramente avrebbe fatto una grande differenza; un altro titolo mancante è The Walking Dead di Robert Kirkman, che appare in alcuni screenshot promozionali.

L’applicazione, proprio per quanto riguarda gli screenshot, non da la possibilità di acquisire le schermate.

Per i fumetti disponibili nell’abbonamento è prevista solamente la lingua inglese. Un capitolo a parte riguarda i manga: prossimamente verranno aggiunti nuovi titoli; al momento i volumi disponibili sono quelli di Black Magic, Dominion, Appleseed e Orion, tutti firmati da Masamune “Ghost in the Shell” Shirow.

Bisogna considerare che i lettori di fumetti digitali sanno bene che il modo migliore di leggere digitalmente è stato fino ad oggi tramite il tablet con uno schermo grande, da 10 pollici e più; già sul display degli smartphone non è il massimo in quanto a visibilità, che non permette di apprezzare al meglio i dettagli. Molto meglio in questo caso una Nintendo Switch.   

Amazon Locker: il ritiro self-service

Amazon Locker cos’è e come funziona

Spesso quando si fa un acquisto su Amazon succede che il corriere arrivi per la consegnare proprio quando non siete in casa, obbligandovi ad andare al centro deposito dove vi attendono lunghe file.

Da oggi c’è un nuovo servizio, neanche a dirlo di Amazon; si chiama Amazon Locker ed è fatto su misura per voi; questo servizio mette a disposizione dei propri clienti dei punti di ritiro fai da te, dove potrete ritirate il vostro pacco autonomamente, entro tre giorni dalla consegna presso il punto prestabilito. Il servizio può essere usato solamente per i prodotti consegnati da Amazon, infatti per i pacchi gestiti da terzi, il servizio Locker non è previsto. Se siete clienti Amazon Prime, vale sempre la spedizione gratuita in 1 giorno lavorativo.

Le dimensioni dei pacchi attualmente disponibili per il ritiro self-service sono di 42 x 35 x 32 cm e devono rientrare nel limite di peso di 4.5 Kg.

Per usufruire di questo servizio, vi è sufficiente entrare con il vostro solito account e alla voce “aggiungi indirizzo di consegna”, potrete inserire un Amazon Locker come punto di ritiro. Una volta inserito potete anche scegliere Amazon Locker come indirizzo di spedizione predefinito per i vostri acquisti.

Amazon Locker come fare

Una volta fatto l’ordine su Amazon, quando il pacco sarà disponibile presso l’Amazon Locker che avete scelto, vi arriverà un’email con un codice di 6 caratteri insime alle linee guida per il ritiro.

A questo punto potrete arrivare presso il punto Amazon Locker di vostra appartenenza, dove potrete accedere alla procedure di ritiro, tramite uno schermo, dove avviare la procedura di ritiro. Digitando il codice univoco o scansionando il codice a barre ricevuto via email, usando il vostro smartphone riceverete un messaggio istantaneo di accettazione del codice; a quel punto verrà aperto automaticamente lo scomparto dove si trova il vostro pacco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chrome Remote Desktop: controlla il tuo pc a distanza

Chrome Remote Desktop cos’è e come funziona

Recentemente Google ha sviluppato una nuova funzione; Chrome Remote Desktop; grazie a questo sistema potrete accedere e controllare il vostro computer pur non essendo seduti alla vostra scrivania.

In particolare stiamo parlando del browser Chrome, in questa sua nuova funzione fino ad oggi poco pubblicizzata ma che può aiutare gli utenti che hanno l’esigenza di usare il proprio pc da remoto: attraverso questa funzionalità si potranno gestire tutti i tipi di dispositivi da qualsiasi luogo, avere libero accesso ai documenti e controllare in ogni momento lo stato del trasferimento dei vostri dati; pensiamo ad esempio a tutte quelle volte in cui avete avviato un download per poi dover abbandonare la vostra postazione.

Grazie a Chrome Remote Desktop potrete accedere al browser Chrome accessibile da qualsiasi luogo; inoltre, il dispositivo può essere impostato per fare in modo che sia il proprietario a dare l’autorizzazione per ogni richiesta di connessione in ingresso e, allo stesso modo filtrare il collegamento al sistema tramite la digitazione di un codice PIN.

Una volta impostata la sessione di accesso remoto, potete ridurre a icona Chrome e continuare a usare il sistema avviando o chiudendo ogni vostro programma in esecuzione.

Sarà sufficiente cliccare da Chrome per avviare una sessione di accesso remoto, dopo aver inserito il vostro codice PIN.
Eventualmente, per accedere alle sessioni remote è possibile anche disattivare l’obbligo di inserire il PIN, cliccando sulla piccola icona che raffigura un cestino.

Essendo una prima versione di Chrome Remote Desktop, ci sono tuttavia delle opzioni non ancora complete; non sono presenti i comandi per avviare una chat e per richiedere il trasferimento dei dati in tempo reale. Inoltre è da migliorare anche la sessione di assistenza remota nella sua qualità visiva, quando vi trovate ad utilizzare connessioni veloci. Rimane comunque un’ottima funzionalità, che vi permetterà di usare il vostro pc indipendentemente da dove vi troviate.

 

SEO : come indicizzare bene parole chiavi

Seo ed indicizzazione sui motori di ricerca

Ci sono dei procedimenti precisi grazie ai quali i contenuti che noi produciamo e pubblichiamo ad esempio sui blog, vengono visualizzati su internet.

I motori di ricerca, su tutti Google, memorizzano periodicamente le informazioni riguardanti una pagina web o un sito. Questo processo si chiama indicizzazione; che permette di dare maggiore visibilità ai siti e alle pagine web.

Gli utenti, quando si apprestano a fare delle ricerche su Google, vogliono ottenere una risposta che rispetti il più possibile il parametro della loro richiesta; che gli permetta di indirizzarsi nel modo giusto,

Google, per dare una risposta soddisfacente fa partire una ricerca tra i milioni di siti che ci sono sul web; in seguito invia una lista di indirizzi che risponda meglio alla domanda che gli è stata posta. In base alla pertinenza e importanza delle pagine web si va a formare questa lista.
Il tempo a disposizione di Google per rilasciare la risposta richiesta è di pochi secondi; riesce a farlo perché Google ha già memorizzato in anticipo le pagine web all’interno nel proprio database.

Un sito internet, è composto da una grande quantità di URL e può succedere che non tutte siano memorizzate nella lista.

Una distinzione importante da fare è quella tra indicizzazione e posizionamento: la prima è un’azione svolta dai siti per farsi conoscere da Google, per entrare nel suo database.

Il posizionamento è l’attività SEO che abbiamo nominato nel titolo del nostro articolo; l’obiettivo è raggiungere una posizione vantaggiosa, scalare i vari step fino ad arrivare alle prime pagine di Google.

Per poter guadagnare attraverso il vostro sito o il vostro blog, dovrete considerare seriamente l’ipotesi di sviluppare un vostro processo SEO, per essere visti dagli utenti che fanno ricerche inerenti il vostro settore.

Keyword adatte al vostro target

Come primo step vi consigliamo di fare voi stessi una ricerca delle parole che caratterizzano la vostra attività; sono le meglio conosciute keyword.

In seguito potete iniziare ad utilizzare la Keyword Planner di Google per vedere se le parole da voi scelte possono muovere l’interesse degli utenti.

Molto importante anche lo studio della concorrenza; qual è la strategia usata dagli altri operatori del vostro campo; potete prendere degli elementi utili e migliorarli. Maggiore sarà la visibilità del vostro sito e poù ne gioverete voi, specialmente se fate vendita diretta di prodotti o servizi attraverso la pubblicizzazione di link specifici.

Cerchiamo ora di capire concretamente come si indicizza una pagina o un sito: prima tutto quindi non tenete sempre a mente la differenza tra indicizzazione e posizionamento; è necessario creare le condizioni per cui un sito contenga tutte le caratteristiche necessarie, in modo che Google prenda in considerazione il nostro sito, rispondendo all’esigenza degli utenti che fanno una ricerca e farli giungere dove desideriamo.

Per ottenere maggiori risultati uno dei fattori più importanti è considerare la singola pagina più che il sito proprio perchè Google va a “pescare” le singole pagine all’interno dei siti. Infatti ci sono dei siti che anche se contengono poche pagine, si trovano in cima alla lista di Google, quindi il loro posizionamento è ottimale; ma come fanno? si concentrano su pochi argomenti strutturati con una tecnica ben applicata.

Dunque per indicizzare la vostra pagina in modo efficace, bisogna scrivere, ma scrivere bene. Stiamo parlando di articoli che abbiano dei contenuti interessanti ed unici nel loro genere.

Possiamo prendere come riferimento i professionisti del SEO, che utilizzano una tecnica chiamata “link popularity”; vale a dire dei link di qualità che provengono da altri siti. Certamente in questisiti si dovranno trovare le stesse tematiche che vengono affrontate nel voso sito principale.

In questo caso però dovrete avvalervi necessariamente di un professionista; non è pensabile che riusciate a farlo da soli, quindi come potete intuire dovrete investire qualcosa.

Infine, ci sono altri strumenti utili che potranno aiutarvi nei vostri posizionamenti:

Google Suggest: vi fornisce le possibili nuove keyword utili, con dei suggerimenti riguardanti il tema del vostro sito.

Ubbersuggest: suggerisce le chiavi correlate.

Bounce Rate: vi elenca informazioni a proposito degli utenti che visitano una sola pagina per poi uscire immediatamente dal sito.

Answerthepublic: fornisce informazioni sulle domande che gli utenti fanno al motore di ricerca

Keyword Planner Tool di Google: uno strumento capace di dare idee per le parole chiave.

SemRush o SEO Zoom: trova le parole chiave con più ricerche attive.

SEMrush: ricerca delle parole chiave correlate.

Sempre per quanto riguarda gli articoli, Google preferisce quelli più lunghi rispetto a quelli più brevi. Per questo motivo l’ideale è produrre dei contenuti ricchi di informazioni e in cui venga messa in risalto la cura di ogni dettaglio; in questo modo i vostri articoli vedranno un ottimo posizionamento; la lunghezza minima consigliata parte da almeno 500 battute.

Nonostante i social e le molteplici tecniche diffuse nelle diverse parti della rete, anche oggi per aumentare le visite degli utenti verso i vostri siti vi occorre un’adeguata attività di SEO.

Come trovare le Parole Chiave adatte per il SEO?

Individuare le keywords giuste non è una cosa facile. Il vostro scopo è quello di arrivare a un livello medio-alto, quindi dovrete trovare dei delle parole che riescano a dare valore al vostro sito web.

La scelta di queste parole chiave influenzano il processo tramite il quale si posiziona un determinato sito; l’obiettivo è di aumentare la classifica di quel sito all’interno dei motori di ricerca.

Una volta che iniziate la ricerca della vostra parola chiave, dovete considerare che state attuando una strategia specifica e non vaga, che punta all’utente per poter avere un buon posizionamento.

Le keywords non si possono sottovalutare e devono arricchire e completare un lavoro di ricerca costante, non solo per l’indicizzazione, ma anche, e soprattutto, per vendere un prodotto o servizio.

Come trovare le parole chiave.

prima di iniziare dovrete farvi delle domande e dare delle risposte: 

 – Che servizio state offrendo?

 – Quale parola può farvi trovare?

 – Cosa vendete?

 – Qual è la soluzione che proponete all’utente?

Praticamente è importante mettersi dalla parte dell’utente che sta navigando e cercare di pensare come lui; anche se non tutti si trovano su internet con l’intenzione di acquistare.

Un grande numero di persone vanno alla ricerca di informazioni, quindi è necessario considerare che cosa può voler fare un utente come può indirizzare la sua ricerca, che dobbiamo comprendere anche attraverso parole chiave; grazie a questo possiamo portare una persona che cerca informazioni, verso il livello di interesse nei confronti dei nostri prodotti, fino a convincerlo comprarli.

Amazon, l’orologio Smart dai timer multipli

Amazon sorprende ancora con un nuovo prodotto; dopo gli speaker ‘Echo’ è la volta di un orologio da parete connesso. Stiamo parlando di “Echo Wall Clock”, che si inserisce nel mercato dell’IoT, cioè l’internet delle cose; si tratta di un’entrata in questo nuovo settore che vuole essere protagonista tra gli acquisti natalizi.

Di base è un orologio molto essenziale, ma l’apparenza inganna: infatti è un dispositivo smart a tutti gli effetti.

Un quadrante da dieci pollici che, come accessorio aggiuntivo ha 60 luci a Led che compongono un anello, questo per la funzione “timer multipli”, che sono in grado di realizzare particolari effetti luminosi o di funzionare come un vero e proprio timer.
La caratteristica principale è il fatto che si regola da solo, grazie alla connessione in rete, rispettando anche l’ora legale; in quanto ad estetica è identico a un normale orologio.

L’annuncio della sua imminente uscita risale al settembre scorso, in questo momento si trova in vendita negli Stati Uniti a 30 dollari, con le sue funzioni basilari come prima versione.

Nel suo kit troviamo l’altoparlante Bluetooth, con impostazione vocale, il tutto gestito dll’assistente virtuale Alexa e collegato all’orologio.

Si possono impostare gli appuntamenti, la cottura degli alimenti, o qualsiasi altro evento da tenere sotto controllo.

Può comunicare anche con gli altri dispositivi presenti in casa; ogni volta che vorrete potrete usare il software Amazon Alexa per pronunciare i vostri ordini vocali. Al momento aspettiamo il prossimo arrivo sul mercato europeo e italiano in particolare.

probabilmente è già destinato a diventare protagonista tra gli accessori delle case di migliaia di prossimi acquirenti; ormai si tratta di un mercato, quello dei dispositivi Smart in pieno sviluppo

L’obiettivo è di semplificare la vita ai suoi utilizzatori e automatizzare dei processi che fino ad oggi si controllavano manualmente

 

Starbucks : consegna a casa il caffè , accordo con Uber

Starbucks ti porta il caffè a casa in meno di mezz’ora. E’ questa l’ultima trovata del colosso americano ed Il delivery, quindi ,  oggi è possibile in America grazie all’accordo che lo stesso colosso di caffetterie ha fatto con Uber.
Starbuks accordo Uber: dal 2019 oltre 2.000 punti vendita Starbucks negli Stati Uniti, circa un terzo del totale, offriranno tramite UberEats la possibilità di ordinare online e di vedersi consegnare caffè e cornetto a casa nel giro di mezz’ora.

L’ispirazione nasce da ciò che è avvenuto in Cina, come affermato dall’amministratre delegato Starbucks ”Abbiamo imparato molto sulle consegne a domicilio in Cina in partnership con Alibaba’L’amministratore Kevin Johnson, in un’intervista congiunta alla Cnbc con il numero uno di Uber Dara Khosrowshahi, ha parlato di una rivoluzione e ha auspicato lo stesso successo cinese.

Per Uber l’alleanza è di fondamentale importanza per raggiungere ‘obiettivo di coprire il 70% della popolazione americana, strappando quote di mercato alla rivale Postmates.

Google e la classifica delle ricerche

In questo 2018, un anno di ricerche su Google ha attraversato la politica, il calcio con i mondiali di Russia e il mondo dello spettacolo.

Tra i personaggi più ricercati il principe Harry, nel suo matrimonio con Meghan Markle, ma anche Nadia Toffa e Marina Ripa di Meana, fino al più recente Luka Modric, con il suo pallone d’oro, che ha interrotto l’egemonia dei due fenomeni Ronaldo e Messi.

Tra i più ricercati anche Fabrizio Frizzi, Sanremo, Avicii (il dj venuto a mancare nel mese di aprile) e Davide Astori (il calciatore della Fiorentina deceduto a marzo). Non ultimo il Governo e le elezioni 4 marzo. 

Immancabili poi le ricerche su diete e alimenti e ricette varie; dalla carbonara al cous-cous, per passare ai dolci, con il tiramisù, il casatiello e la pastiera napoletana.

Nella sezione degli interrogativi, spicca nel gossip il tema del litigio tra Fedez e J-Ax, i quesiti sulle parrucche di Ilary Blasi al Grande Fratello e l’esclusione di Asia Argento da X-Factor.

A seguire troviamo la Festa della Mamma e la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, simboleggiata dai segni rossi sul volto dei calciatori.

Tra gli eventi sportivi, in grande risalto le Olimpiadi invernali, la Champions League e Wimbledon, insieme al Giro d’Italia. L’eclissi lunare dello scorso 27 luglio padroneggia la sfera scientifica e tra gli eventi di cronaca, troviamo purtroppo il crollo del Ponte Morandi a Genova.

Nel mondo delle guide online, in molti hanno ricercato come fare lo screenshot sullo smartphone, il pesto e la salsa di pomodoro.

Passiamo ora alle curiosità linguistiche: la ricerca sul significato di cherofobia, che rappresenta la paura della felicità; abbiamo poi il termine sessista e ipovedente; approfondimenti anche sul tempa della filantropia e sul significato di impeachment, protagonista in politica a seguito delle ultime elezioni, messo in risalto dal Movimento 5 Stelle.

Amazon : è record di assunzioni nel 2018

Amazon ha registrato un aumento del 50% rispetto al 2017. Ora lavoratori italiani sono 5.500.sono numeri che fanno impressione non tanto per il dato in sé, ma soprattutto perchè si sono manifestati in breve tempo; si perchè Amazon, in Italia nel corso del 2018 ha generato più di 2.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Siamo passati dai 3.500 dipendenti del 2017 a più di 5.500 dell’anno in corso.

Nello scorso mese di Luglio, le assunzioni programmate e annunciate da Amazon erano di 1.700 unità. Previsione di gran lunga superata, essendo arrivati come abbiamo visto a 5.500 dipendenti a tempo indeterminato in Italia.

Nel 2018 Amazon non si è limitata neanche con gli investimenti; in Italia infatti ha investito più di 800 milioni di euro; se consideriamo poi lo stesso fattore partendo dal suo anno di lancio, il 2010, registriamo 1,6 miliardi di euro.

I 2.000 nuovi assunti sono distribuiti in diverse aree del paese, da Vercelli a Castel San Giovanni (PC) e Cagliari; da Milano a Passo Corese (RI).

Fra le testimonianze più rilevanti riportiamo quella di Fred Pattje, Amazon Operations Director per l’Italia e la Spagna, che ha dichiarato: «La creazione di posti di lavoro permanenti nei nostri centri di distribuzione e l’apertura del nostro nuovo Centro di smistamento a Casirate (BG), dove creeremo 400 nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni, dimostrano l’impegno di Amazon in Italia. Investimenti atti a migliorare ulteriormente il nostro supporto ai clienti italiani e a supportare il crescente numero di piccole e medie imprese indipendenti che vendono su Amazon e utilizzano il servizio Logistica di Amazon. Attraverso queste strutture all’avanguardia, Amazon garantisce un ambiente di lavoro ottimale per i dipendenti e offre opportunità di sviluppo professionale, retribuzioni competitive e benefit esclusivi».

 

Instagram 2018: ecco gli hashtag più usati

Boom di Instagram in questo 2018 che volte al termine; in particolare tra le diverse forma espressive dei propri stati d’animo, Metoo è stato l’hashtag più utilizzato dagli utenti a livello mondiale, quando si è trattato di associare un termine a una causa; per quanto riguarda invece l’emoji, in vetta alla classifica troviamo quella del cuore comparsa più di 14 miliardi di volte nei commenti ai post.

Proprio come tutti gli altri “grandi” nella scena mondiale dei social, anche Instagram sta compilando la lista degli andamenti, per tirare le somme dell’anno.

Passando alle gif, quella con il cuore (Heart Love di Arata) e il filtro “occhi a cuore” sono stati i più utilizzati nelle Storie del 2018, mentre Disneyland Tokyo ha collezionato il maggior numero di emoji smile nella didascalia.

Ci sono stati poi i trend, uno dei principali è stato l’Asmr (Risposta Autonoma del Meridiano Sensoriale), ossia la sensazione di rilassamento rappresentata in seguito alla visione di un video anti-stress.

Tra le altre funzioni troviamo i giochi, dove Fortnite ha registrato una crescita notevole: #fortnite è stato infatti l’hashtag in più rapida ascesa a livello mondiale.

Ci spostiamo sul fronte musicale, dove il genere K-pop si è imposto sul social media, come dimostrato dalla community di fan della boy band BTS che si è distinta tra tutte quelle presenti sulla piattaforma. Altro evento, la più grande sfida di ballo virale dell’anno che è nata su Instagram, con #inmyfeelingschallenge che ha visto coinvolti tutti da @theshiggyshow a @willsmith, che si è classificato al primo posto.

Altra nuova tendenza de 2018, quella di far sentire la propria voce, che ha visto protagonisti milioni di persone. Per sostenere una causa, gli hashtag principali  sono stati #metoo (1,5 milioni), #timesup (597mila) e #marchforourlives (562mila).