Facebook nuovi propositi: eliminare il click baiting

Dopo i buoni propositi di google, arriva un nuovo obiettivo: quello del social network più apprezzato al mondo.

E’ Facebook a dettare le leggi per il prossimo autunno!

A quanto pare la proprietà di Mark Zuckerberg avrebbe deciso per l’imminente futuro di limitare l’attività di click baiting.

E se ieri abbiamo già parlato di come Google, invece, vuole provare a soddisfare i propri clienti prostrando ai loro piedi tutte le risposte alle loro richieste, oggi ci occuperemo di questo nuovo proposito.

L’obiettivo primario di facebook, è quello di fare in modo che i consumatori rimangano a lungo termine sul sito, senza fare abusi di link esterni. Un incremento della periodicità dunque che arrecherà enormi vantaggi al social network.

Il click baiting, contrariamente, induce le persone a cliccare su post messi da altri siti e pagine Facebook, che lasciano alla gente l’amaro in bocca, avvalendosi di non fornire dettagli circa le notizie.

L’ottanta percento degli iscritti, però, ha dichiarato di preferire titoli chiari e il libero arbitrio di cliccare o meno.

Questo il primo intento di Mark di migliorare il newsfeed, quali saranno i prossimi propositi?

Facebook dice addio al click-bait , i post acchiappa click

Finalmente Facebook si è dato una mossa.

Dopo anni di velato spam da parte di molti editori, il social network più famoso al mondo dice addio ai post acchiappa click  ovvero ai click-bait

Cosa e’ Click bait?

E’ la tecnica con la quale i post pubblicati sui social presentano titoli esca che non forniscono informazioni ma servono solo a far cliccare l’utente

Esempio: “Non ci posso credere! Avete visto cosa è successo? Clicca qui”

Da oggi, il parametro di cui terrà conto l’algoritmo del NewsFeed,  sarà quello del tempo speso a leggere una notizia che l’editore posta.

A tal proposito Facebook dichiara : “Stiamo mettendo a punto due aggiornamenti per eliminare le storie che le persone spesso ci dicono essere spam o che non vogliono vedere», spiega Facebook.”

Come interverrà Facebook?

La selezione avverrà secondo due modalità:

1) il tempo di permanenza delle persone sui post

2) le interazioni con il contenuto

“Se gli utenti cliccano su un articolo e trascorrono tempo nella lettura vuol dire che il contenuto è valido. Se invece cliccano su un contenuto esterno al social network e subito tornano sulla piattaforma vuol dire che non hanno trovato quello che cercavano”, spiega il post a firma di Khalid El-Arini e Joyce Tang, rispettivamente ricercatore e product specialist di Facebook.

“Quando abbiamo chiesto in una indagine ai nostri utenti che tipo di contenuti preferivano vedere nel loro News Feed – aggiungono – 80% delle volte hanno risposto che preferiscono titoli che li aiutano a decidere se vogliono leggere l’intero articolo, prima di cliccarlo”

Facetune , app che toglie le imperfezioni

Facetune è un’app di fotoritocco con un efficace set di strumenti che ti faranno sentire bellissimo/a.
Le foto saranno perfette come quelle delle star selle copertine e finalmente potremo eliminare tutte le imperfezioni presenti sul nostro viso.

Facetune è l’app ideale per migliorare quindi l’ immagine di tutti noi ed “ingannare” (anche se non mi piace questo termine) le persone che ci seguono su Facebook, Snapchat o twitter

Come si usa:

Dopo aver selezionato uno strumento, basta modificare la foto con un dito per applicarlo.
Per ingrandire l’immagine la si pizzica e per agire più precisamente oppure navigare all’interno dell’immagine si tengono premute entrambe le dita e si scorre.

Ci sono diversi strumenti di editing che ritoccano la foto o il selfie appena scattato. Ad esempio: allargando un sorriso, sbiancando i denti, modificando il colore dei tuoi occhi, aggiustando la linea del viso, nascondendo i capelli bianchi e molto altro ancora.

E’ disponibile un pulsante che premendolo ti mostra l’immagine originale e varie opzioni annulla/ripristina che ti consentono di correggere gli errori.

Usarlo è semplicissimo e si possono anche importare qualsiasi tipo d’immagine sul dispositivo mobile per modificarle in Facetune oppure scattare nuove foto con la fotocamera, quindi salvarle o condividerle sui social.
La trasformazione avviene praticamente in soli 10 minuti

Slingshot, messaggi “usa e getta” di Facebook

Con Slingshot, Facebook mostra un’evidente volontà di puntare sulla messaggistica.

Dopo aver infatti acquisito WhatsApp per 19 miliardi di dollari, la nota azienda di Mark Zuckerberg da vita ad un applicazione  che permette agli utenti la condivisione di foto, video, testi e disegni che, al momento della chiusura dell’app, si cancellano automaticamente.

 Slingshot è vista dagli analisti come la risposta a Snapchat una chat con contenuto ‘usa e getta’ molto popolare tra gli adolescenti

Il fine è evidente , ossia si vuol puntare a scalzare l’unica app del settore snapchat conosciuta dai giovani navigatori esperti ma certamente con diffusione inferiore rispetto a Facebook.

Qbracelet, braccialetto che ricarica il cellulare

Questa invenzione mi piace davvero tanto, specialmente perché sono spesso fuori e ho quasi sempre il cellulare scarico.

Hanno inventato un braccialetto che ricarica il cellulare senza necessità di essere collegato ad una presa di corrente.
Nasce, quindi, questo gioiellino niente male che contiene un connettore per iPhone o device Android che serve a ricaricare il telefono del 60% in un’ora

E’ stato inventato dalla start up statunitense Qdesigns che ha appunto creato Qbracelet.

COME FUNZIONA:

Quando lo si stacca dal polso e lo si apre,esso rivela al suo interno un connettore (in versione Lightning da collegare all’iPhone, o micro usb per telefoni Android e Windows Phone) che, inserito nel dispositivo, lo ricarica del 60% nel giro di un’ora.

E’ composto di batteria a litio nascosta nel monile, da collegare per 90 minuti alla presa di casa prima di uscire, controllando attraverso i led presenti sopra il connettore lo stato di avanzamento della ricarica.

E’ un bracciale leggerissimo di soli 51 grammi grammi composto da alluminio e policarbonato.
La startup ci informa che è già disponibile sul mercato in tre colori (oro, nero e argento, questi ultimi due in versione opaca o spazzolata) e taglie a seconda che il modello sia maschile e femminile.

Google ha le risposte: addio ai siti web?

Potrebbe diffondersi il panico tra i possessori di siti web a scopo di lucro, che a breve si vedranno oscurati da uno dei più grandi motori di ricerca esistenti al mondo.

Stiamo parlando di Google, directory mondiale, attraverso il quale è possibile operare ogni tipo di ricerca.

Ma se fino ad oggi era d’obbligo passare attraverso un sito web per conoscere la risposta desiderata, l’intento di google sarebbe quello di fornirla riducendo il numero di click.

Una sorta di botta e risposta, che vi permetterà di visualizzare i risultati in bella vista, direttamente alla prima immissione.

Ma quali saranno le conseguenze per tutti i possessori di siti web?

Il desiderio della gente nel fare una ricerca, è sempre quello di trovare quello che si cerca molto velocemente.

Se parliamo di ristoranti, osterie, hotel e siti incentrati su questo genere di cose, di sicuro ai proprietari non interesserà se google fornisce tutte le risposte direttamente nei risultati di ricerca, in quanto il loro obiettivo è quello di accogliere direttamente il cliente. Ma se stessimo parlando di siti creati per guadagnare qualcosa, di sicuro quella di google è una minaccia bella e buona.

Cosa ne pensate?

Iphone 6: cavo usb reversibile , solo una trovata pubblicitaria?

Ed è questa l’indiscrezione che circola attualmente sulla rete.

Sto parlando delle voci circa un nuovo iphone 6 dotato di cavo usb reversibile.

Sarà solo una trovata pubblicitaria?

Arriva la smentita sui rumors che giravano da qualche ora sul web che vedevano l’avvento del nuovo smartphone targato Apple, munito di cavo usb reversibile. L’azienda produttrice di accessori certificati MFI, Moca.co, pubblica tramite un post ufficiale, sul proprio sito, la comunicazione secondo la quale la notizia diffusa poche ore prima non è veritiera, in quanto il progetto è stato bocciato.

L’azienda di Cupertino, infatti, avrebbe analizzato e approvato i campioni del progetto, senza dare, però, l’avvio alla produzione. Questo quello che si legge dal sito: “Siamo stati informati dal produttore ufficiale scelto da Apple che il nuovo cavo USB reversibile non verrà rilasciato insieme all’iPhone 6. I fan di Apple non potranno ricevere la versione MFi del cavo rivoluzionario da Apple quest’anno.”

Una trovata pubblicitaria, dunque, lanciata possibilmente dalla stessa azienda che ha dato avvio alla fase di pre-ordine. L’unica notizia veritiera della faccenda pare essere la data di presentazione e vendita di Iphone 6, stimata per il prossimo 9 Settembre. Che anche questa sia solo una mossa di marketing?

 

Linkedin pulse , invia informazioni professionali solo al tuo target

Da poco ho scoperto Linkedin Pulse , il sistema informativo offerto dal conosciutissimo Linkedin,il primo social network dei professionisti  e devo dire che mi sembra proprio un’ottima soluzione per chi è alla costante ricerca di targettizzare i propri utenti.

Come funziona Linkedin pulse

Bisogna registrarsi al sito https://www.pulse.me

Si inserisce quindi un feed RSS del proprio blog personale all’interno di Linkedin Pulse il quale diffonderà in automatico tutti gli articoli del blog ai professionisti di linkedin in target.

Pulse e la tecnologia Linkedin sono stati completamente integrati per offrire un’ esperienza innovativa e rilevante con contenuti su misura per i tuoi interessi professionali sia attraverso app Pulse e su LinkedIn.com.

Questo sistema è stato ideato da linkedin per offrire a tutti gli iscritti una maggiore targettizzazione.

Linkedin Puls può essere anche utilizzato come app sia su iOS che su Android.

Content curation: come scegliere i contenuti migliori

Consigli per selezionare i contenuti

Quali sono le regole da seguire per selezionare e proporre i contenuti migliori?

Come deve essere progettata una perfetta strategia di marketing?

Ecco alcuni consigli per ottenere ottimi risultati.

Per diventare un Content curator è necessario presentare agli utenti contenuti in grado di soddisfare la loro sete di conoscenza e curiosità. Bisogna capire quali sono i gusti del pubblico di riferimento e attivarsi per fornire risposte adeguate, nuove e sempre aggiornate.

È possibile trovare dei validi alleati in questo senso, primo tra tutti Google Alert.

Basterà specificare le parole chiave per ricevere le notizie più rilevanti pubblicate nelle ultime ore, aspetto che permette di condividere notizie sempre fresche e con un alto indice di gradimento. A differenza di Google News, Alert consente di ricevere avvisi direttamente sull’indirizzo di posta elettronica.

Un altro grande aiuto viene dai social network, veri e propri bacini da cui attingere informazioni sugli argomenti più gettonati dal proprio target di riferimento. Selezionare e proporre contenuti già condivisi dagli altri, per quanto fonte di interesse, non sarà però sufficiente: è necessario aggiungere un pizzico di originalità e unicità, ad esempio creando community sui temi caldi.

Importante anche la distribuzione dei contenuti sui social: a tal proposito si consiglia Oktopost.

A differenza del più conosciuto Hootsuite, Oktopost suggerisce i contenuti più gettonati in base al numero di click e di contatti scaturiti dalla notizia condivisa. L’aspetto rilevante, che molte aziende italiane non hanno ancora capito, è che si può fare Marketing con i social network!

Altro tema importante è quello che riguarda i Feed RSS.

Come condividerli sui social?

Due le opzioni di scelta: The Old Reader e Digg Reader.

Così come i Feed RSS, anche gli aggregatori di notizie possono rivelarsi dei validi alleati per le aziende.

Grazie alla facilità d’uso, consentono di passare al setaccio il web, permettendo così di risparmiare tempo quando si è alla ricerca di notizie rilevanti.

Un’innovazione in questo ambito è rappresentata da Flipboard, seguito da Pulse, creato da Linkedin.

Come scaricare dati personali da Facebook

Questa notizia ritengo sia decisamente utile ed interessante.

Quante volte carichiamo su Facebook , Twitter o anche su Google  nostri contenuti?

Quante foto abbiamo, ad esempio, pubblicato su Facebook da quando siamo iscritti?

Tante, troppe forse se si pensi che non sempre teniamo una copia di quello che stiamo facendo.

Capita infatti di fidarsi della cloud come qualcosa di troppo grande per fallire e crediamo forse che un colosso come Google non possa improvvisamente “rompersi”.

Ma siamo sicuri di questo? Io no di certo.

Fortunatamente già dal 2010 Facebook ,Google e Twitter nel 2011 e 2012, hanno iniziato a sviluppare servizi di backup che hanno consentito di scaricare un file .ZIP ,con un semplice click,  di tutto ciò che abbiamo sempre postato .

I motivi per cui c’è stata la necessità del download dei propri dati sono molti e  non solo di backup. Uno , ad esempio, può essere la curiosità di sapere quali dati sono stati raccolti su di noi.

COME CONOSCERE QUALI SONO I NOSTRI DATI RACCOLTI SU FACEBOOK

– Una volta effettuato l’accesso al vostro account, in alto a destra cliccate sulla piccola freccia che punta in basso e scegliete “Impostazioni”; in quella pagina (“Impostazioni Generali Account”) c’è una riga di testo che dice “Scarica una copia dei tuoi dati di Facebook”; cliccate sulla frase e poi cliccate sul pulsante “Avvia il mio archivio”.

Alla fine riceverete una mail con un link ad un file scaricabile e avrete accesso a numerosissime informazioni sulla vostra “vita” all’interno del social network.

Facebook diventerà anche e-commerce

Il social commerce è diventato realtà o comunque ci siamo quasi.

Nell’ultima settimana è fuori uscita una notizia che potrebbe interessare piccole e grandi imprese ; pare infatti che sia Facebook che Twitter stiano lavorando per costruire flussi e sistemi di pagamento che permetteranno agli utenti di fare acquisti senza uscire dai confini dei due social network.

Insomma una svolta epocale per chi vende online.

Per ora su Facebook è stato lanciato semplicemente un test riservato a piccole e medie imprese in USA, dando alle stesse la possibilità di inserire il bottone “Buy” all’interno di post e inserzioni.

Gli utenti che visualizzeranno questa call to action sul proprio News feed o direttamente sulle Pagine, sia da web che da mobile, potranno completare il processo d’acquisto senza “fare un click” fuori da Facebook.

Sarà presto online quindi il tasto “Buy” su Facebook in tutto il mondo.

Ci saranno problemi di privacy?

E’ sicuro che Facebook non condividerà con altre aziende le informazioni sulle carte di debito e credito degli utenti, mentre le persone potranno decidere di volta in volta se salvare o cancellare le impostazioni dei propri pagamenti.

Ecommerce su Twitter

Anche il social più pettegolo si sta organizzando in merito. Twitter , infatti, sta realizzando un’esperienza di in-the-moment commerce per i propri utenti, coerente con una piattaforma che fa dell’istantaneità e della reattività il proprio tratto più distintivo. Un nuovo passo verso gli acquisiti immediati tramite Twitter è stato segnato con l’acquisizione di CardSpring, piattaforma che permette agli sviluppatori di creare app per le carte di credito e altre forme di pagamento.

Come realizzare un social contest

Guida sui concorsi a premi

Come si realizza un social contest?

Ecco una guida per apprendere come dar vita ai concorsi a premi sui social media.

Il primo step è rappresentato dalla stesura del regolamento del contest.

In internet si trovano tantissimi regolamenti e per questo motivo è necessario prestare molta attenzione: non tutti, infatti, sono degni di nota, molti riportano informazioni del tutto sbagliate.

I contenuti minimi di tale regolamento sono stabiliti dall’art. 11 del D.P.R. 26/10/2001 n. 430, che determina: l’indicazione del soggetto o dei soggetti promotori; la durata; l’ambito territoriale; le modalità di svolgimento del concorso a premi; la natura ed il valore indicativo dei singoli premi messi in palio; il termine della consegna dei premi;  l’indicazione della Onlus alla quale devolvere i premi non richiesti o non assegnati.

Secondo step: la cauzione

. Essa deve garantire il 100% del valore del montepremi (al netto dell’IVA) e può essere prestata tramite fidejussione bancaria, fidejussione assicurativa o deposito in contanti.

Il concorso a premi sarà gestito da un’applicazione realizzata da un tecnico o da un’azienda che sono chiamati a rilasciare la perizia tecnica sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, valida per attestare il funzionamento del software, le politiche di sicurezza adottate e l’ubicazione del server (obbligatoriamente in Italia).

Il contest non potrà prendere il via senza averne dato comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico almeno 15 giorni prima.

Tale comunicazione può essere fatta esclusivamente compilando l’apposito modulo (Prema Co/1) presente sul portale  www.Impresa.gov.it.

social contest

 

È importante sapere che non è possibile consegnare i premi senza l’intervento di un pubblico ufficiale. Secondo la legge, infatti, ogni fase dell’assegnazione dei premi è effettuata alla presenza di un notaio o del responsabile della tutela del consumatore e della fede pubblica presso la Camera di Commercio.

Una volta assegnati i premi, la vincita dovrà essere notificata ai vincitori.

A tal proposito si consiglia l’utilizzo di raccomandate, fax, telegramma, e-mail.

I premi dovranno poi esser e consegnati rispettando i tempi e le modalità indicate nel Regolamento.

Quelli non richiesti o non consegnati dovranno essere devoluti alla Onlus indicata nel regolamento.

Ogni conconcorso a premi è legato al versamento di una Ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 25%.

Fase conclusiva: per prima cosa raccogliete tutti i documenti utili e inviateli al notaio o al funzionario camerale per la stesura del verbale di chiusura; tornate poi sul portale impresa.gov.it, compilate il Modulo Prema CO/2 e allegate il verbale di chiusura firmato con la firma digitale.

Jacopo Morini lavorerà per il Gruppo Armando Testa

Nel Gruppo Armando Testa entra ,come nuovo direttore creativo, Jacopo Morini , una delle più famose Iene targate mediaset.

Biondo dall’occhio ceruleo, Morini è considerato uno dei primi creativi e videomaker italiani a sperimentare il web come vetrina caricando i suoi video su MySpace prima ancora dell’avvento di YouTube. Arriva in tv proprio grazie alla viralità dei video postati.

Contemporaneamente Jacopo è diventato autore di format tv multipiattaforma mixando elementi tipici del web con quelli televisivi, come la trasmissione “Reputescion” condotta dal giornalista Andrea Scanzi.

Le invenzioni più ridicole amate dal popolo del web

 

Mi CLICCA SULLE FOTO

piace molto l’idea di riportare sul mio blog cose/situazioni davvero curiose.

Tra le cose più assurde, ma decisamente simpatiche che ho visto sul web , ci sono alcune invenzioni americane.

Alcuni di questi oggetti ritratti in foto sono realmente prodotti, altri so bene essere soltanto delle bufale o simpatiche creazioni per passare il tempo nei momenti morti della giornata o semplicemente per far divertire.
Ecco dunque degli oggetti che potrebbero cambiare il vostro punto di vista o che, pur trovandole inutili, riusciranno sicuramente a suscitare in voi almeno un sorriso .

 

Facebook introduce come identità di genere anche “femminiello”

Mark Zuckerberg ha fatto ridere alcuni degli iscritti a Facebook introducendo il termine “femminiello” alle 57 varianti di identità di genere sul profilo.

Da oggi sono presenti, al momento della selezione, tre opzioni: uomo, donna e personalizza, quest’ultima consentirà di autodefinirsi come meglio si crede.

Continueranno ad esserci “bigender”, “transessuale”, “fluido”, “agender”, “intersessuale”,con l’introduzione di “femminiello”.
«Il lancio anche in Italia delle opzioni di genere personalizzate è un passo importante per consentire alle persone che usano Facebook, e non si identificano né con uomo né con donne di poter esprime la propria identità», aggiunge Laura Bononcini, responsabile relazioni istituzionali di Fb.

Facebook da vita ad un test segreto per studiare le emozioni degli utenti

Sembrerebbe una di quelle bufali colossali ma in realtà è successo davvero.

Facebook  ha dato il via ad un Test segreto per studiare le emozioni degli utenti.
Come è stato svolto ? Il social network ha manipolato le informazioni di 700mila utenti per verificare l’esistenza del “contagio emotivo” a distanza.

Vediamo di capirne di più:

Il test è stato eseguito su quasi 700mila utenti presenti su Facebook alterando in parte le informazioni da loro comunicate per verificare se il “contagio emotivo” si verifichi anche a distanza.

Lo studio ha dimostrato che gli stati emotivi si possono trasmettere anche via Web e senza interagire direttamente con le persone che sono di buono o di cattivo umore.

N. B I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings della National Academy of Sciences degli Strati Uniti.

Come è avvenuto il test:

I ricercatori hanno modificato per un’intera settimana (dall’11 al 18 gennaio 2012) l’algoritmo che determina ciò che viene mostrato nella bacheca di 689.003 persone, che sono state divise in due gruppi, per un totale di oltre tre milioni di aggiornamenti.

Primo gruppo : Ad uno dei due gruppi sono stati mostrati post positivi, con parole come “amore”, “bello”, “dolce”,

Secondo gruppo:  post negativi, con parole come “antipatico”, “dolore”, “brutto”.

I due gruppi hanno reagito a loro volta postando messaggi dal contenuto negativo o positivo a seconda dei post che avevano ricevuto.

“Gli stati emotivi si possono trasmettere per un fenomeno di contagio, inducendo altre persone a provare le stesse emozioni senza che ne siano coscienti”, hanno affermato gli autori della ricerca, che ha dimostrato appunto “la realtà di un contagio di massa attraverso il social network”.

Le polemiche :

Siamo proprio sicuri che la ricerca condotta in questo modo sia etica e realizzabile senza il consenso esplicito dei diretti interessati?

Alcuni sostengono che gli utenti hanno dato a suo tempo l’ok, quando hanno sottoscritto l’adesione al social network accettando la clausola che consente agli amministratori di Facebook operazioni interne, compresa la ricerca e soluzione di problemi, l’esame di dati, test, ricerche e miglioramenti del servizio.

A voi l’ardua sentenza!

Facebook é caduto forse per un attacco hacker

Oggi Facebook, il social network più famoso al mondo , è nuovamente down. Era già successo qualche settimana fa che il sito non funzionasse ma ora sembra ci sia qualcosa di serio. Se si va sulla home page si legge “Siamo spiacenti, qualcosa è andato storto. Stiamo lavorando per ripristinare il prima possibile”. (Sorry, something went wrong. We’re working on getting this fixed as soon as we can).

Facebook é down, non funziona ed é  completamente off line.

Cosa sarà successo?

Da parecchi minuti il social più famoso del mondo non va, nè da computer, nè da dispositivi mobili e si sospetta vi sia stata un attacco hacker.  E’ decisamente un black out troppo lungo per non far pensare che vi sia sotto qualcosa di grave. Forse un tentativo di hackeraggio c’è stato.

 

Su Twitter già esplode l’hashtag #facebookdown in cui si raccolgono tutte le notizie, le lamentele e le battute su questo “social-dramma”.

facebook down

 

Giorgio Taverniti, il noto Seo e social media, smentisce che vi sia stato un “wrong” ma che il tutto sia inve stato voluto dalla stessa azienda:

facebook down

App SarPaper: monitora radiazioni emesse dal cellulare

SarPaper: la nuova App contro le radiazioni dei cellulari

Un’applicazione in grado di monitorare i livelli di radiazioni emesse dai nostri cellulari: è questa la novità nata dalle ultime indagini eseguite dall’Arpa (Agenzia Regionale per l’Ambiente del Piemonte). Si chiamerà SarPaper e sarà capace di avvertirci costantemente sulla quantità di radiazioni assorbite dal nostro organismo.

“Questa app – ha spiegato Angelo Robotto, Direttore Generale dell’Agenzia – consente di monitorare l’utilizzo del proprio telefono ed è disponibile anche in una versione che permette di trasmettere i dati ad un server Ftp per analisi su un campione di utilizzatori finalizzabili anche a studi di tipo epidemiologico.”

I pericoli che si celano dietro i nostri smartphone sono noti già da tempo, ma ancora non esiste una legislazione riguardante questo ambito e le informazioni veicolate sull’argomento sono troppo esigue e poco ascoltate. SarPaper, a breve disponibile su piattaforma Android, si pone l’obbiettivo di colmare queste lacune.

Secondo lo studio effettuato dall’Arpa, i soggetti più a rischio sono i bambini con meno di dieci anni: la loro conformazione fisica e biologica comporta un assorbimento di radiazioni superiore del 150% rispetto agli adulti.

Non solo, i ricercatori dell’istituto piemontese hanno scoperto che gli apparecchi in 3G producono un campo elettromagnetico inferiore rispetto agli apparecchi basati sul 2G.

È stato inoltre sottolineato che tenere il cellulare a una distanza di circa 30 cm dal corpo e usare l’auricolare riduce l’esposizione alle radiazioni del 90%.

Android e Vodafone lanciano Vodafone smart a 69 euro

Display da 4 pollici, radio integrata, touch screen, autonomia in standby di 600 ore e di 8 in conversazione, fotocamera integrata da 3,2 megapixel, lettore mp3, memoria espandibile e sistema android Jelly Bean 4.2.2, queste le caratteristiche che il nuovo smartphone Vodafone Smart prevede al suo interno.

E se ormai la tecnologia ha puntato a smartphone di alta generazione e di cifre esorbitanti, l’obiettivo di Vodafone, questa volta, è quello di creare un dispositivo funzionale che costi poco. Qualità ed efficienza le prerogative che Vodafone si pone, assicurando uno smartphone che supporti messaggistica, riproduzioni multimediali ed una vasta gamma di applicazioni, facilmente scaricabili dal play store di google.

Un telefono, dunque alla portata di tutti, grazie al suo costo contenuto di soli 69 euro. Questa promozione sarà valida solo fino al 30 giugno e per tutti coloro che aderiranno al programma, ideato da Vodafone, Vodafone you. Alla scadenza del 30 giugno, o per chi non aderisce alla promozione, il telefono sarà venduto al prezzo di 89 euro.

Approfittate allora dell’offerta se cercate qualità, efficienza e soprattutto se aspirate a possedere uno smartphone che non svuoti le vostre tasche.