Fobia sociale

Un’interessante tema che oggi vado a trattare riguarda un aspetto della vita sociale ed in particolar modo quella che viene denominata “Fobia sociale.”
Documentandomi in rete ho scoperto che esistono migliaia di persone in Italia che soffrono di Disturbi dell’ansia sociale (in specie di Fobia Sociale) o che comunque ne hanno sofferto in un momento particolare della propria vita.

Scoprire che la depressione ,che appunto era considerato il male del secolo, non primeggia più come “malattia” mi ha sicuramente lasciata di stucco perchè pare che invece la fobia sociale stia raggiungendo livelli molto alti.

Dal mio punto di vista,  i social network hanno poi amplificato paure e stati d’animo fragili  ; Il bisogno degli altri unitamente al timore degli altri fa si che sempre di più chi soffre di questo disturbo si rifugi nei social network, fuggendo la realtà esterna per costruirsi un’identità virtuale

Ma la realtà virtuale molto spesso diventa frustrante e porta a dissociarsi dalla realtà creando ancora più disagi interiori.

CARATTERISTIChe PRINCIPALi DELLA FOBIA SOCIALE

La caratteristica principale è la paura di agire di fronte agli altri, in modo imbarazzante o umiliante e di ricevere giudizi negativi.
Di conseguenza si eviterà di uscire  (o di rispondere al telefono) per la paura di giudizi negativi.

La fobia sociale diventa quindi un disturbo invalidante.

L’ansia di incontrare persone, la paura di entrare in un negozio condiziona chi ne è affetto e condiziona anche la vita di chi gli sta intorno.

L’errore è quello di etichettare questo disturbo con la timidezza che in realtà non è una malattia ma semplicemente una caratteristica del proprio carattere.

La fobia sociale invece  mina aree di funzionamento importanti, rendendo ancora più difficile, se non impossibile il vivere quotidiano.

Infatti una conseguenza tipica delle persone che presentano ansia sociale intensa è quella di evitare varie situazioni, lavorative o quotidiane, per non incorrere in quelle sensazioni sgradevoli tipiche dell’ansia. Si finisce così a non poter affrontare nessuna situazione sociale con una netta riduzione del funzionamento e della soddisfazione personale a causa dei sintomi della fobia sociale.

 SINTOMI FOBIA SOCIALE

Possono esserne diversi come quello di temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente quello che si deve dire o per la paura che gli altri notino il tremore delle mani o della voce

Ancora l’ansia estrema quando si conversa con gli altri per la paura di apparire poco chiari. Tutto questo può portare il soggetto affetto ad evitare di mangiare, bere o scrivere in pubblico, per timore di essere giudicato.

LA CURA

Come per gli altri disturbi d’ansia, la psicoterapia cognitivo comportamentale sarebbe decisiva  nella cura della fobia sociale.
La psicoterapia cognitivo comportamentale è centrata sul “qui ed ora”, sul trattamento diretto del sintomo, e punta da un lato a modificare i pensieri disfunzionali, dall’altro a offrire alla persona migliori capacità ed abilità nel affrontare le situazioni temute.

Purtroppo non tutti accettano di curarsi perché non tutti riconoscono il proprio disagio come un disturbo invalidante.

Il disagio avviene solo quando una persona deve affrontare una situazione sociale, cioè deve esporsi ad un possibile giudizio degli altri, facendo così scattare l’ansia e la conseguente sensazione di perdere il controllo. Quando è solo non si riscontra ne ansia ne attacchi di panico.
La cura quindi mirerà a modificare tali assunti durante il lavoro psicoterapico, dall’altra cerca di insegnare abilità per gestire al meglio le situazioni sociali.
Durante la terapia, il medico può prescrivere una cura di tipo farmacologico (anche se non è molto efficace) che si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi.

La prescrizione di sole benzodiazepine raramente è risolutiva. Nel caso dell’ansia sociale, si sono comunque rivelate di una certa efficacia sia l’alprazolam che il clonazepam.che e nel restituire al paziente la possibilità di ricostruirsi una vita soddisfacente, libera dall’ansia e socialmente ricca.

Instagram, Danielle Bernstein guadagna fino a 15 mila euro a scatto

Non c’è nulla da fare: questa è la nuova frontiera del product placement, i prodotti con marchio in evidenza che prima erano presenti solo in film o serie televisive, ora sono presenti (e molto) anche nei social network.

La rivista Harper’s Bazar ha di recente affermato che l’industria della moda Usa spenderebbe oltre un miliardo di dollari per piazzare post sui principali blog che si occupano di fashion.

Leggevo in questi giorni di una blogger americana che viene pagata fior di quattrini per postare sul suo profilo instagram prodotti .

La ragazza di cui parlo è Danielle Bernstein che per un solo scatto su Instagram guadagna dai 5.000 ai 15.000 dollari.
La ragazza è una 22enne, blogger che entro pochi giorni dovrebbe superare il milione di follower e di conseguenza alzare le tariffe.

Ma per capire cosa sta succedendo nel mercato non serve andare così lontano perchè anche in Italia c’è gente che si è arricchita in questo modo.
Il nome che mi viene in mente è quello di Chiara Ferragni, 28 anni di Cremona, che Forbes ha messo nella lista delle under 30 più influenti d’Europa (guadagna cifre da capogiro)

Cassazione: spiare un dipendente con un profilo falso su Facebook è lecito

Si apprende dal web una notizia molto interessante che riguarda la tutela del datore lavoratore.
E’ giusto secondo voi che un datore di lavoro spii, in qualche modo, il proprio dipendente?

Forse eticamente no, ma pare che si possa fare.

E se da quel controllo scaturisce un licenziamento per giusta causa?

Mi spiego meglio: Se su Facebook tu, datore di lavoro, crei un profilo falso , aggiungi agli amici un tuo dipendente e scopri che invece di lavorare egli passa il tempo in altre faccende estranee alla sua mansione sui social, o addirittura rimane imbambolato per ore di fronte a Facebook, non solo lo puoi fare  ma  puoi anche prendere provvedimenti.

Ce lo dice la Cassazione con la sentenza 10955/15 depositata il 27 maggio ma risalente a dicembre per “riscontrare e sanzionare un comportamento idoneo a ledere il patrimonio aziendale”.

Si legge inoltre la “tendenziale ammissibilità dei controlli difensivi occulti anche ad opera di personale estraneo all’organizzazione aziendale, in quanto diretti all’accertamento di comportamenti illeciti diversi dal mero inadempimento della prestazione lavorativa”.
Insomma: le agenzie di investigazione sguazzeranno benissimo dopo questo 🙂

La sentenza in questione nasce da una vicenda che riguarda un operaio abruzzese licenziato dalla sua azienda nel settembre 2012 dopo che i titolari, creando un falso profilo femminile sulla piattaforma di Menlo Park, hanno tenuto d’occhio i suoi atteggiamenti.

Hanno quindi constatato che l’addetto alle stampatrici pensava a tutto tranne che al suo impiego. In particolare, ha trascurato una lamiera incastrata in una pressa perché stava chattando su Messenger. Volete sapere Cìcon chi?  Col capo che lo aveva adescato…

Di fronte a questa notizia sono rimasta davvero perplessa perché il dubbio che mi è salito è stato quello della violazione dei principi di buona fede e correttezza.

Non si ledono quindi tali principi? Pare di no, almeno in questo caso.

Trovo la sentenza online e noto infatti che la Cassazione ha però sottolineato che: “Ferma comunque restando la necessaria esplicazione delle attività di accertamento mediante modalità non eccessivamente invasive e rispettose delle garanzie di libertà e dignità dei dipendenti, con le quali l’interesse del datore di lavoro al controllo e alla difesa dell’organizzazione produttiva aziendale deve contemperarsi e, in ogni caso, sempre secondo i canoni generali della correttezza e buona fede contrattuale”.
Il “pedinamento informatico” viene di fatto però sdoganato.

La creazione di un profilo fake , nel caso in specie, non costituisce una violazione di quei principi di buona fede e correttezza perchè, almeno in questo caso, è stato  una mera modalità di accertamento dell’illecito commesso dal lavoratore, “non invasiva né induttiva all’infrazione.

Facebook novità: recensioni dei critici nelle pagine dei ristoranti

 

Novità in casa Zuckerberg perchè da oggi Facebook da la possibilità di aggiungere le recensioni dei critici all’interno delle pagine business dei ristoranti.
La notizia si apprende dal sito The Verge, che ci informa che , oltre ai classici commenti postati dagli utenti , vi sarà data la possibilità di effettuare una serie di recensioni da parte dei critici sulla qualità dei ristoranti.

Al momento la novità è in fase di test solo in America dove i vertici del social network hanno stretto accordi con diversi editori specializzati tra cui troviamo: Bon Appetit, Conde Nast Traveler, Eater, New York Magazine e San Francisco Chronicle.

Sono sicura che questo nuovo servizio sarà apprezzato dagli utenti che utilizzano la piattaforma per informarsi sulla qualità dei vari ristoranti prima di effettuare la prenotazione e ricorderà molto il famosissimo social network tripadvisor .
L’utilità è evidente : grazie alle recensioni di critici gastronomici sarà più facile per gli utenti scegliere il locale migliore per una cena di lavoro o per un pranzo con gli amici.

Il portavoce di Facebook ha affermato a riguardo :“Dal momento che le recensioni sono una parte importante per aiutare le persone a prendere le decisioni giuste, siamo entusiasti di implementare questo nuova funzione che cambierà il modo attraverso cui verrà utilizzato Facebook”

Continua

Seno che regge la coca cola : la nuova stupida moda social

Se pensavate di aver visto tutto, vi sbagliavate di grosso.
Ormai le mode più strane sono all’ordine del giorno e più sono social e più piacciono!
Oggi vi parlerò dei “Seni che reggono lattine di Coca Cola”
Quest’inutile moda sta dilagando sui social l’hashtag #‎HoldACokeWithYourBoobsChallenge – ovvero, “mantieni una Coca con il tuo seno” – ed è la dimostrazione di quanto i giovanissimi non hanno proprio niente da fare 😀

L’idea nasce in Germania dalla mente dell’attrice porno Anike Ekina, che avuto la tendenza a rendere il proprio decollete un comodo ‘portabevande’ pronto all’impellente dissetarsi mediante cannuccia…
Vabbè.

Un video d’esempio

Una cosa è certa: la pubblicità che si sta facendo a Coca Cola a costo zero è davvero pazzesca!

Charlie Charlie Challenge ,la stupida moda di invocare gli spiriti sui social

Oggi vi parlerò di una stupida (e sono gentile) moda che sta spopolando tra i ragazzini sui social.
In queste ore, infatti, è scoppiata la #CharlieCharlieChallenge.

Di cosa si tratta? Aprite bene gli occhi…

Si tratta di una sorta di seduta spiritica/tavola Ouija semplificata, che dovrebbe evocare uno spirito messicano che risponde muovendo le matite. Bastano due matite, due penne o qualsiasi cosa possa creae una croce. Poi un foglio di carta da mettere sotto e le scritte Yes/No incrociate tra loro.

Su Vine, Twitter e Facebook ci sono già migliaia di contributi video di ragazzini che hanno partecipato a questo rito e sembra che ci abbiano preso gusto.

Un’esperta di esoterismo però mette in guardia: “Quello che la gente non sa che non si entra in contatto con un solo spirito, ma con un vero e proprio gruppo di anime. Questi demoni all’inizio sembrano amichevoli, ma hanno in mente progetti cattivi. Se alla fine della seduta non si dice “addio” a Charlie, si possono cominciare a sperimentare esperienze poco piacevoli, come sentire voci, avvertire movimenti, ombre, risate sinistre. Questo gioco non è sicuro e sconsiglio di farlo a chi non sa a che cosa può andare incontro. Non dire “addio” a Charlie apre un contatto che permette ai demoni di entrare in casa vostra e di portarci il caos”.

Non è altro che la versione moderna del  foglio con la “monetina” che si muove.

Clear è l’app che cancella post e tweet passati

Nasce Clear , la nuova app che permette di scandagliare i contenuti pubblicati in passato su Facebook, Twitter ed Instagram ed eliminare i tweet e i post che giudichiamo inopportuni e potenzialmente offensivi.

Un’invenzione davvero utile per chi ha qualcosa da nascondere, non trovate? 🙂

L’idea nasce da Ethan Czahor, un trentenne che sembra conoscere piuttosto bene la materia;  Era stato assunto a febbraio 2015 come CTO nello staff dell’ex governatore della Florida, il repubblicano Jeff Bush, il giovane advisor è stato licenziato dopo appena due giorni.

Volete sapere il motivo?

I media avevano scoperto alcuni vecchi tweet e post del suo blog, caratterizzati da contenuti sessisti, omofobi o intrisi di un humor dissacrante e assai poco politicamente corretto.

Di qui l’idea di un app che cancellasse DEFINITIVAMENTE tutto ciò che era stato postato in passato.

La app. in questione è ancora in fase sperimentale ed è stata disegnata , come ho scritto all’inizio, per individuare tutti i contenuti ritenuti offensivi o ritenuti “a rischio” che abbiamo disseminato nel tempo sui social network.

Come funziona?

Si ricercano specifiche parole chiave analizzando tutte le frasi con riferimenti a minoranze etniche, all’orientamento sessuale o formulate in un linguaggio considerato inappropriato.

Una volta individuati tweet e post incriminati, la loro cancellazione è a discrezione dell’utente.

Clear sviluppa inoltre anche un’indagine preliminare, elaborando una vera e propria scala di “affidabilità” degli utenti su ogni singolo social network.

Nuovo Facebook algoritmo Update

Il nuovo Facebook algoritmo update prevedere che:

1)Potremmo vedere più post di una singola fonte se non c’è altro di nuovo da mostrarci

2) Potremmo vedere più post degli amici con cui socializziamo di più (tramite chat, like ai loro post ecc)

3)Potremmo non visualizzare post degli amici che mettono like a pagine o ad altri amici ecc

Il nuovo algoritmo cercherà di bilanciare i contenuti pubblicati dagli amici e quelli delle Pagine.

Facebook è alla continua ricerca del giusto mix di contenuti da mostrare nel News Feed, in modo da migliorare la fruizione e la scoperta dei contenuti da parte degli utenti. Da questo punto di vista, i contenuti pubblicati dai media svolgono un ruolo chiave nell’esperienza delle persone su Facebook.

Diciamoci la verità però: questa, secondo me,  è un’altra furbata dell’amico Facebook che ti dice “pubblica cose interessanti, che funzioneranno alla grande”, in realtà spinge sempre di più ad utilizzare gli Ads.

In questo modo ci sarà una diminuzione della visibilità che penalizzerà un po’ tutti.

Facebook mi ha invitato , tra l’altro proprio oggi, ad un sondaggio e ho fatto questo ragionamento: se si deve pagare per avere più fan è perché si vuole più visibilità, se voi la diminuite rendete inutile la vostra stessa promozione, cioè va a svantaggio del cliente ma anche loro.

 

Vedremo cosa succederà

In Giappone nasce il treno a levitazione magnetica

Mi piace riportare questa notizia appena appresa dal sito corriere.it

Si tratta del treno che in Giappone sfreccia a 603 km/h .

l’incredibile record  è del treno giapponese a levitazione magnetica Maglev della Central Japan Railway durante un test.

Il record precedente era stato stabilito una settimana fa dalla stessa compagnia, ed era di 590 chilometri orari. Il treno ad alta velocità dovrebbe collegare entro il 2027 la città di Tokyo con la città industriale di Nagoya e viaggiare ad una media di 500 km/h.

Novità Hi-tech : la videocamera che si carica con la luce

Questa si che è una novità da segnalare del campo tecnologico!

Io sono un’appassionata di riprese e foto e questa notizia non mi è assolutamente  passata inosservata.
Dovete sapere  infatti che, alcuni ricercatori della Columbia Engineering , che è appunto la facoltà di ingegneria della Columbia University, hanno dato vita alla prima videocamera capace di auto-alimentarsi, grazie a un sensore che, oltre a catturare e trasmettere l’immagine al processore, trasforma la luce incidente in energia.

Il gioiellino in questione non è ancora in commercio ma il prototipo verrà presentato ufficialmente all’International Conference on Computational Photography , presso University di Houston dal 24 al 26 aprile 2015.

Ho letto su un sito americano che, per realizzare questa innovativa videocamera, il team di ricercatori ha sfruttato il fotodiodo ovvero quel dispositivo che funge da sensore ottico sfruttando l’effetto fotovoltaico.
In pratica capta la luce incidente (assorbimento del fotone) e la trasforma in un segnale elettrico applicando ai suoi estremi un potenziale elettrico.

La videocamera che si carica con la luce

Pare , tra l’altro , che Il prototipo della telecamera funzioni in modo elementare: durante ogni “ciclo di cattura” il chip alterna una fase in cui capta l’immagine e una in cui raccoglie l’energia, continuando di fatto ad auto-alimentarsi.

La notizia che non mi rende felice è data dal fatto che le prestazioni della videocamera sono per ora inadatte al mercato: la qualità delle immagini risulta inferiore a quella che otterremmo con un telefono cellulare di vecchia generazione.

L’output è in bianco e nero e la risoluzione è di 30×40 pixel (qui il video della Columbia), il che significa avere un’immagine davvero poco definita – per non dire sfocata. 🙁

Nuova truffa Whatsapp : messaggi phishing da non aprire

Come già accennato in un post precedente, WhatsApp passerà dall’essere semplice messaggistica a strumento di chiamate vocali.
Proprio per questo dalla rete spuntano i primi pericolosi fake , vere e proprie truffe.
In particolare è in atto una truffa, un’operazione di phishing che sta colpendo tantissimi utenti e che non riguarda in modo assoluto l’app o i suoi gestori.

Il messaggio che sta circolando di smartphone in smartphone è questo:

“Congratulazioni! Sei stato invitato a provare WhatsApp Chiamate, invita 10 amici per attivare le chiamate gratuite di WhatsApp. Dopo che clicchi su “Invita Ora”.

. Aprendo l’app apparirà un successivo messaggio: Continua” dopo che hai invitato 10 amici per attivare le chiamate sul tuo WhatsApp”.

Al momento, quindi, è sconsigliato cliccare su qualunque link o servizio esterno che offre l’attivazione delle chiamate vocali su WhatsApp, si tratta solo di messaggi ingannevoli che attivano servizi a pagamento indesiderati.
Le chiamate vocali saranno attivate tramite semplice aggiornamento dell’applicazione.

Novità Facebook: Zuckerberg allarga i confini del suo social network

Ultimamente si parla delle novità tecniche di Facebook introdotte all‘F8 Facebook Developer Conference.

In conferenza, Zuckemberg  ha usato il termine share perché è nella condivisione che sta la nascita, la vita e la morte di Facebook ed è proprio per favorire questa “condivisione” che sta inglobando in sé una quantità di servizi, quasi a diventare una piattaforma unica per fare tutto, per condividere tutto.

Abbiamo già assistito a diverse evoluzioni sulla nota piattaforma a partire dagli embedded video , i commenti unificati e  nuovi tool presentati.

Facebook sembra proprio uscire quindi dall’idea di essere un semplice Social Network, di mero canale social per favorire un’esperienza lato utente, una quantità e qualità di dati lato marketer ed opportunità di monetizzazione lato Zuck senza precedenti.

E’ chiaro ovviamente che i cambiamenti tecnologici seguano un disegno di business e tendano a voler uscire dal concetto di social e basta.

In particolare sui video è particolarmente esplicito. Hanno aggiunto proprio la features che di solito faceva preferire youtube, poter inserire i contenuti caricati una sola volta su più piattaforme.

Pare che l’idea sia quella di far diventare Facebook una entità completa e non confinata.

Cambierà lo scenario generale? Forse presto.

Il ricciolotto inventore di Facebook ha già dimostrato, e continuerà a farlo, di avere una visione molto a lungo periodo;  non escludo che Facebook sarà in grado, in un futuro prossimo, di contrastare Google per come lo conosciamo oggi, ossia galassia di directories che trovano terreno comune il motore di ricerca.

Per Zuckerberg tutto nasce dal social network per poi guardare oltre.

Una cosa è certa: Sul web bisogna parlare al domani in cui il sistema globale del web diventerà un vero ecosistema integrato!

Enlight , il fotoritocco su iPhone

Ormai con i cellulari si può fare davvero di tutto e l’ultima moda è sicuramente quella del fotoritocco.

Se prendiamo ad esempio Instagram, notiamo che questo social ci offre la possibilità di applicare e modificare in pochi secondi tutto ciò che la nostra creatività può immortalare

. Una figata pazzesca per chi ama fare foto e mostrarsi ai propri seguaci , non trovate? Ma questo è cosa ormai nota per tutti gli smanettoni 😀

Non dimentichiamo , però, app come VSCO, Pixlr e Darkroom che si rivolgono a utenti più pignoli, attenti quindi a modificare nel dettaglio ogni aspetto dello scatto.

Tra questi devo segnalarvi anche Enlight .

Si tratta nello specifico di un’ applicazione prodotta dall’israeliana Lightricks (già autori di Facetune, un’app per sbiancare denti e rimuovere brufoli dai nostri selfie) che in pochi giorni, anche in Italia, è già arrivata ai primi posti tra quelle a pagamento più scaricate su iOS.

Enlight punta sembra proprio risultare  un’applicazione adatta a tutti e può essere utilizzata in verticale, permette di applicare facilmente i filtri, divisi nelle categorie analogico, doppio tono e bianco e nero, regolare e “riparare” la foto in automatico, applicare decalcomanie, scritte e trasparenze tra diversi livelli.

Ci sono comunque differenze  da segnalare con le app concorrenti : le foto prodotte da Enlight sono mediamente più “sgargianti” e vivaci, perfette per essere condivise e diventare virali su ogni social network. In modalità orizzontale l’interfaccia dell’app diventa più approfondita, con regolazioni precise per ogni parametro e la possibilità di fondere tra loro più immagini, un po’ come si fa nella classica finestra di Photoshop .

Enlight è quindi disponibile su App Store a un prezzo speciale di 3,99 euro, in occasione del lancio, ma solo per iPhone. La versione per iPad e quella Android sono già in sviluppo, anche se non ci sono ancora notizie su eventuali date di rilascio.

WhatsApp per chiamare gratis

La sai la novità?

WhatsApp aggiungerà un’opzione per fare chiamate vocali nei prossimi mesi. In sostanza whatsapp sarà come skype perché le chiamate non costeranno assolutamente nulla ma basterà una semplice connessione ad internet.

In realtà non sto lanciando alcuno scoop perché l’argomento è stato già anticipato dal fondatore Jan Koum, qualche settimana fa, al Mobile World Congress a Barcellona.
Ciò che però c’è di nuovo sono le immagini che in queste ore sono state pubblicate sul Web, mi riferisco alle prime immagini dell’app rinnovata con la funzione chiamate.

Come funzionano quindi le chiamate con WhatsApp?

La prima bella notizia è che l’attivazione del servizio è gratuita, così come le chiamate.

Per effettuare una conversazione con un altro utente  basterà avere a disposizione una connessione wi-fi oppure una connessione dati abbastanza stabile e veloce da permettere il corretto funzionamento di questo servizio.

COME ATTIVARLE IL SERVIZIO?

Bisogna  avere a disposizione l’ultima versione di WhatsApp ed uno smartphone con sistema operativo Android

. La cosa fondamentale però è quello di avere tra i propri contatti qualcuno che già dispone di questa funzione proprio  per ricevere una chiamata da chi già possiede questo servizio per vederlo attivo anche sul proprio telefono.

Fun Facts About Ac

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Amazon: aperta la sezione ‘Make an Offer’ per contrattare sui prezzi con i rivenditori!

 

Dalla nascita del web, col passare degli anni, sempre più cose stanno entrando nel mondo virtuale.

Non per ultimo lo shopping, che con i vari siti che abbiamo a nostra disposizione, possiamo fare direttamente da casa.

Comodo, pratico e sicuro.

Tra tutti i negozi online ce ne sono alcuni che spiccano maggiormente per tanti motivi diversi. Amazon è uno di questi.

Tutti sappiamo come funziona Amazon, la comodità di questo servizio è… un lusso che tutti possono permettersi!

In questi ultimi mesi, negli Stati Uniti, Amazon ha iniziato a fornire un nuovo interessante servizio: il “Make an Offer”.

Letteralmente viene tradotto in italiano in “Fai un’offerta” e il significato del servizio in realtà è tutto lì. Invece di trovare il solito prezzo non negoziabile, questa volta saranno i compratori a fare un’offerta per il prodotto.

Il prezzo corrente del prodotto, però, sarà comunque annotato nell’offerta, e sarà possibile comprare il prodotto a quel prezzo se lo si vuole.

Vi starete chiedendo: e se al produttore non va bene l’offerta?

È una domanda più che lecita, alla quale offriamo una risposta più che convincente: se il produttore non accetta quell’offerta, potrà fare una controproposta più vicina al valore che secondo lui ha quell’oggetto.

Penserete che questo scambio di offerte e controfferte sia molto simile a quello del banco della frutta sotto casa. Penso che probabilmente l’idea sia stata presa da qualcosa del genere, d’altronde le grandi idee si ispirano sempre a qualcosa di semplice.

Nessuno dimentichi che il concetto di gravità fu scoperto dalla caduta di una mela.

Detto questo, vorreste che questo nuovo e innovativo servizio sia applicato anche alla piattaforma di Amazon in Italia?

Io… direi proprio dio sì!

 

Digital PR, come scoprire gli influencer

Una nuova figura emerge sul web, quella degli influencer.

Come si può intuire, visto che una letterale traduzione del termine è “influenzatore“, questa categoria di persone si distingue grazie all’influenza che ha sugli altri. Con i loro post e le loro immagini, riescono a veicolare il pensiero di tutti in un’unica direzione, quella da loro voluta.

Agli influencer bastano pochi minuti per far mutare l’opinione di migliaia di persone riguardo ad uno specifico argomento.

Spesso , sopratutto oggi, sono considerati  leader nei loro settori di competenza, e sono delle vere e proprie autorità nel loro campo.

Tempo fa, quando il web era solo per un’élite, il ruolo che questi hanno oggi apparteneva esclusivamente agli opinionisti. Ora invece ci sono proprio gli influencer che stabiliscono in che verso devono andare la moda e le nuove tendenze.

Le cifre per quanto riguardano gli influencer sono esorbitanti: è stato stimato che nel web ogni anno vengono prodotti 500 milioni di contenuti su prodotti e servizi e che a produrre l’80% di questi è solamente il 6% degli utenti dei social media.

Questi numeri ci fanno capire la grande importanza dei Digital PR  e ancora di più l’importanza degli influencer che vanno a migliorare le prestazioni di questi grazie ad una maggior fiducia della popolazione del web verso i brand proposti.

Per le aziende è quindi fondamentale cucire un buon rapporto con gli influencer per essere appoggiati nelle proprie campagne pubblicitarie. Ma prima di legare questi rapporti è importante sapere quali sono gli influencer, ovvero quelle persone che fra tante riescono davvero a fare la differenza.

Non c’è una vera e propria modalità di scovarli sul web, ma ci sono alcune linee guida da seguire che vi proponiamo.

  1. Su internet troviamo diverse piattaforme il cui lavoro è quello di misurare l’influenza di persone e aziende online. Tra queste quella di maggior successo è Klout. Quello che fanno queste aziende è di fornire un indice sintetico per l’influenza che gli influencer hanno sul web. In particolare Klout ha da poco aperto un nuovo servizio chiamato appunto “Klout for business“. Questo servizio dirà dove e quando un influencer parla sul web di un determinato brand. Quest’ultima trovata inoltre fa sì che le aziende sappiano se la propria comunicazione è effettivamente di interesse per gli influencer e da anche dei consigli per aumentare l’engagement nei confronti di questi.
  2. Un altro modo per scovare questi preziosi influencer è l’analisi della blogosfera. Un’analisi non sempre semplice che può essere coadiuvata dalle classifiche dei blog che si trovano in rete, messe a disposizione da, ad esempio, e-buzzing, sito che classifica i blog per argomenti di interesse.
  3. Un modo che non passa mai inosservato e che torna sempre utile è quello dell’analisi dei Social Network, chiamata più propriamente “Social Network Analysis” e indicata con la sigla SNA. Questa ci permette non solo di trovare gli influenzer più in gamba, ma anche di analizzare gli argomenti verso il quale si muove la popolazione del web, permettendoci così di agire di conseguenza.

 

E questo è tutto. Cosa state aspettando? Correte a scovare gli influencer che fanno al caso vostro!

Facebook: niente stato “mi sento grasso”

E’ da un po’ di tempo che, oramai, facebook da la possibilità ai suoi utenti di dichiarare pubblicamente i propri stati d’animi ed emozioni, le proprie azione e tanto altro, semplicemente attraverso la funzionalità “mi sento”, “sto facendo”, etc. Tra le voci del “mi sento”, quella che più infastidito gli utenti è quella che riguarda l’essere grasso. Dopo una petizione firmata da circa 16mila utenti, facebook ha annunciato la rimozione di tale emoticon.

La petizione, firmata sul sito Change.org, sarebbe stata indotta dal fatto che questo tipo di stato potrebbe indurre gli utenti a pensieri troppo negativi, così da accrescere il loro stato di inferiorità mentale. In particolar modo, le persone che soffrono di disturbi alimentari e sovrappeso possono dirsi contente della vittoria ottenuta. L’emoticon verrà  infatti sostituita con il più sobrio “mi sento pieno”, già disponibile nella versione italiana.

Nessuno più potrà sentirsi minacciato da stupidi stati, non credete anche a voi! Un punto a favore va, dunque, a Facebook!