Xbox-One: nuovi giochi gratis

Nel campo dei videogiochi le novità si rincorrono ogni giorno, in un mercato molto vivace che sembra autoalimentarsi.

Ogni mese, ci sono dei nuovi titoli per tutte le migliori console presenti sul mercato, non solo per quanto riguarda i giochi a pagamento, o quelli acquistabili sulle piattaforme online.

Infatti il mondo dei videogiocatori è caratterizzato da molti clienti che vanno anche alla ricerca di giochi gratuiti, per poter dare libero sfogo alla loro voglia di gaming.

In particolare, nel mese di Marzo, ci sono delle interessanti novità che soddisferanno sicuramente i giovani utenti, soprattutto per quanto riguarda la console X-Box One.

I giochi gratuiti vengono segnalati perchè fanno parte di una rassegna chiamata Games with Gold, che è riservata agli abbonati Xbox Live Gold.

È già arrivata la comunicazione ufficiale che stila la lista aggiornata dei titoli gratuiti; questi giochi sono pensati per gli abbonati al servizio Xbox Live Gold sulla console Microsoft.

Una parte della lista va ad integrare le passate comunicazioni; ma ci sono delle interessanti novità.

Una di queste è rappresentata dal gioco Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion che va a sostituire Cobalt.

La lista completa dei titoli gratuiti, verrà pubblicata in chiaro e riservata agli abbonati a Xbox Live Gold nel corso del mese di marzo 2019.

andiamo a vedere i giochi più interessanti di questa rassegna: Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion, che uscirà il 31 Marzo.

Successivamente troviamo Plants vs Zombies Garden Warfare 2, che sarà disponibile dal 16 marzo al 15 aprile.

Metal Gear Rising Revengeance, che potrà essere scaricato gratuitamente dal 16 al 31 marzo

poi troviamo Star Wars: Republic Commando; scaricabile dal 15 Marzo.

Anche nel mese di Febbraio sono stati resi disponibili dei titoli molto interessanti; parliamo di Bloodstained: Curse of the Moon e Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy.

Di questi ce n’è uno disponibile fino al 15 Marzo: Super Bomberman R.

Wings WX: lo smartphone che fa guadagnare

Si tratta di un nuovo modello di telefono che è destinato a far parlare di sé; fino ad oggi non avevamo mai visto degli smartphone che fossero in grado di portarci dei guadagni.

In particolare la funzione di questo nuovo modello di telefono e quella di coniare criptovaluta, fino a raggiungere in alcuni casi dei guadagni di 250 euro su base mensile.

Wings WX guadagnare criptovalute

Questa novità viene diffusa dall’evento di settore, il Mobile World Congress; sembra che il Wings WX sia in grado di far guadagnare delle criptovalute purchè rimanga accesso, ma senza compiere particolari azioni eccessivamente complicate.

Probabilmente i più scettici non si fideranno di queste promesse apparentemente dubbie, ma ci sono delle spiegazioni che serviranno a chiarire le idee per eventuali clienti e investitori. In questo modo anche chi non si sente propenso a questo genere di pratiche, puotrà decidere al meglio se sfruttare o meno questo sistema.

Antonio Milio Ceo

Questa idea viene dall’Italia, in particolare da un imprenditore del settore, Antonio Milio, Ceo di Wings Mobile, che ha realizzato il suo progetto di immettere sul mercato uno smartphone che una volta acceso riesce a compiere delle azioni precise sulla criptovaluta.

In particolare il Wings WX riesce a creare una valuta virtuale che nasce dal sistema della blockchain.

Questo lavoro fatto dal vostro smartphone porterebbe a un guadagno nei confronti del possessore, che riuscirebbe a guadagnare 2 “Ethereum” al mese, che al cambio attuale sarebbero più o meno 250 euro.

Ethereum così come i Bitcoin, è una criptovaluta, molto utilizzata e trasferita su internet, che merita un ulteriore spegazione; non ci addentreremo troppo sul profilo tecnico, però cerchiamo di spiegarvi meglio come si sviluppa questo sistema.

Chi dedice di operare con le criptovalute, con l’acquisto dello smartphone Wings WX va a firmare un contratto di abbonamento con la società che ha messo in commercio il telefonino; in base al contratto, la società produttrice garantisce al cliente un riconoscimento che può arrivare a 2 Ethereum al mese; queso in base al piano tariffario firmato per l’attività di creazione delle criptovalute da parte dello smartphone.

Samsung Galaxy Fold caratteristiche e prezzo

Samsung Galaxy Fold è l’ultima creazione in casa Samsung, che vedrà la luce il prossimo 26 Aprile, giorno previsto per il lancio ufficiale sul mercato.

Si tratta del tanto chiacchierato smartphone pieghevole, che finalmente soddisferà non solo i clienti più fedeli ma i curiosi di tutto il mondo.

Una delle notizie più importanti da tenere a mente non riguarda però le sue performance, il suo prezzo o il suo design. Invece la notizia principale sta nel fatto che il Galaxy Fold verrà prodotto in tiratura limitata e anche per questo motivo ci aspettiamo molti preorder.

Questa notizia è stata anche confermata da Kate Beaumont, uno dei dirigenti dell’area commerciale Samsung, direttamente dall’Inghilterra.

Ha parlato in occasione del Mobile World Congress, in particolare riferendosi al momento in cui lo smartphone verrà commercializzato; infatti, ha ribadito che, rispetto ai suoi modelli precedenti, in particolare il Galaxy S10, in questo caso i pezzi prodotti saranno limitati. Queste le sue dichiarazioni ufficiali : Al momento del lancio avremo meno risorse di quelle che avremmo a disposizione per S10, e anche il modo in cui va sul mercato è davvero importante per noi.

In questo caso, stiamo parlando di un prodotto del tutto nuovo e ci vorrà un po’ di tempo perchè le persone si abituino a questo nuovo sistema di smartphone pieghevole.

Quando esce sul mercato

Da sempre sono stati abituati ad utilizzare gli smartphone di vecchia generazione e dovranno attendere anche dei prezzi di vendita competitivi.

Beaumont ha parlato anche di questo particolare: “Questo è un dispositivo super premium e vogliamo assicurarci che abbia un servizio ed esperienza di tipo esclusivo, quindi non sarà esposto in tutti i negozi. Non lo vedrete sugli spalti, vogliamo essere sicuri che sia un’esperienza molto personale. Ci sarà anche un aftercare abbastanza importante.”

Non ci resta che attendere il mese di Aprile, quando Samsung Galaxy Fold sarà messo in mostra prima verso gli organi di stampa tramite un evento speciale riservato agli stessi. Successivamente, il 26 aprile inizierà la distribuzione ad un prezzo di listino di 1.980 dollari.

Galaxy Fold: il pieghevole Samsung

Samsung Galaxy Fold è l’ultima creazione in casa Samsung, che vedrà la luce il prossimo 26 Aprile, giorno previsto per il lancio ufficiale sul mercato.

Si tratta del tanto chiacchierato smartphone pieghevole, che finalmente soddisferà non solo i clienti più fedeli ma i curiosi di tutto il mondo.

Una delle notizie più importanti da tenere a mente non riguarda però le sue performance, il suo prezzo o il suo design.

Invece la notizia principale sta nel fatto che il Galaxy Fold verrà prodotto in tiratura limitata e anche per questo motivo ci aspettiamo molti preorder.

Questa notizia è stata anche confermata da Kate Beaumont, uno dei dirigenti dell’area commerciale Samsung, direttamente dall’Inghilterra.

Ha parlato in occasione del Mobile World Congress, in particolare riferendosi al momento in cui lo smartphone verrà commercializzato; infatti, ha ribadito che, rispetto ai suoi modelli precedenti, in particolare il Galaxy S10, in questo caso i pezzi prodotti saranno limitati.

Queste le sue dichiarazioni ufficiali : Al momento del lancio avremo meno risorse di quelle che avremmo a disposizione per S10, e anche il modo in cui va sul mercato è davvero importante per noi.

In questo caso, stiamo parlando di un prodotto del tutto nuovo e ci vorrà un po’ di tempo perchè le persone si abituino a questo nuovo sistema di smartphone pieghevole.

Da sempre sono stati abituati ad utilizzare gli smartphone di vecchia generazione e dovranno attendere anche dei prezzi di vendita competitivi.

Beaumont ha parlato anche di questo particolare: Questo è un dispositivo super premium e vogliamo assicurarci che abbia un servizio ed esperienza di tipo esclusivo, quindi non sarà esposto in tutti i negozi. Non lo vedrete sugli spalti, vogliamo essere sicuri che sia un’esperienza molto personale. Ci sarà anche un aftercare abbastanza importante.

non ci resta che attendere il mese di Aprile, quando Samsung Galaxy Fold sarà messo in mostra prima verso gli organi di stampa tramite un evento speciale riservato agli stessi. Successivamente, il 26 aprile inizierà la distribuzione ad un prezzo di listino di 1.980 dollari.

Hololens 2, la realtà virtuale Microsoft

Una nuova realtà virtuale che si può manipolare e modificare a nostro piacimento.

Si tratta dell’ultima novità in campo virtuale, della casa americana Microsoft; nel corso degli questa compagnia è sempre stata all’avanguardia per quanto riguarda questo genere di settore tecnologico.

Per stare al passo con la concorrenza, già nel 2015, Microsoft aveva prodotto e fatto vedere ai clienti, Hololens, che era stato definito come “il primo computer olografico completamente senza fili”.

La particolarità di quel computer era che permetteva di accedere alle applicazioni per la realtà aumentata e per la realtà virtuale.

Ultimamente c’è stata un ulteriore evoluzione in questo senso, in particolare durante l’evento Mobile World Congress 2019, dove si è visto Hololens 2, un’evoluzione del primo sistema che si presenta come un nuovo computer in grado di migliorare ancora di più le prestazioni del suo predecessore.

Il miglioramento di questo dispositivo si sviluppa essenzialmente su tre caratteristiche distinte:

la prima è quella che prevede di offrire agli utenti una immedesimazione più alta; questo si è ottenuto tramite l’ingrandimento del campo visivo, che rispetto al suo modello precedente e più che raddoppiato.

Allo stesso tempo Microsoft è riuscita a conservare la densità olografica di 47 pixel per grado di visione; si sono rinnovate anche le modallità di interazione.

Sul un altro punto di sviluppo Microsoft si è concentrata sull’ergonomia e su un hardware più comodo per gli utenti; grazie a un lavoro che è andato a bilanciare il centro di gravità, tramite una fibra di carbonio. Il nuovo sistema permette di indossare il dispositivo, che si regola da solo.

Come ultimo punto di forza troviamo quello che riguarda le applicazioni; in particolare sono stati messi in funzione dei nuovi software: Dynamics 365 Remote Assist, Dynamics 365 Layout e Dynamics 365 Guides, che curano la cosidetta realtà mista. Hololens 2 permette di assecondare le movenze delle mani e ci da l’occasione di manipolare gli oggetti digitali.

Bi-Rex per l’automotive e la meccatronica

Per quanto riguarda il settore tecnologico, recentemente ci sono state delle interessanti novità; in particolare nella città di Bologna, dove si è formato un consorzio frutto di un progetto che ha coinvolto diversi organi sia pubblici che privati. Questa organizzazione si chiama Bi- Rex: Big data innovation & Research excellence.

Il Ministero dello sviluppo ha scelto i migliori organi rappresentativi in campo tecnologico, a partire dall’Università di Bologna, per poi unire gli atenei di Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma.

Non mancano all’appello anche centri di ricerca e marchi tecnologici appartenenti a grandi aziende: Ducati, Sacmi, Bonfiglioli e Gruppo Hera.

Digital capability center

L’obiettivo è quello di andare incontro all’industria del futuro, con le giuste competenze, mescolando le migliori tecnologie in un panorama di competenze quanto più trasversali.

L’altro intento è anche quello di aiutare le piccole e medie imprese in un percorso di sviluppo a trecentosessanta gradi.

Il settore principale di riferimento è la filiera meccatronica e automotive, che si vuole sviluppare attraverso questo consorzio di aziende che è Bi-Rex. Per gestire le diverse tecnologie, si è creato un digital capability center.

Un punto d’incontro in cui le diverse innovazioni in campo tecnologico di incontreranno, grazie all’aiuto delle nuove tecnologie digitali.

In questo modo si vogliono anche rinnovare e sviluppare tutti quei processi aziendali che stanno diventando obsoleti, con uno sguardo verso il futuro.

Inoltre uno degli obiettivi primari è di offrire nuovi percorsi di sviluppo per quanto riguarda l’industria manifatturiera.

Questo centro di sviluppo digitale, insieme al consorzio Bi-Rex, vuole essere un punto di incontro che unisce le Università e le industrie del settore, in un processo di arricchimento culturare e pratico reciproco.

Tra gli altri settori di sviluppo delle nuove tecnologie digitali troviamo l’agroalimentare, il biomedicale, il facility management e l’economica circolare.

Le nuove tecnologie svilupperanno i nuovi progetti proposti dal consorzio Bi-Rex

Samsung Galaxy S10, ricarica wireless un altro cellulare

Si è svolta da poco la rassegna tecnologica all’interno dell’evento Unpacked; una manifestazione nel settore dell’hi tech in cui gli smartphone sono stati tra i maggiori protagonisti.

Non facciamo fatica a pensarlo, vista la diffusione ormai a macchia d’olio di questi dispositivi, che ormai accompagnano la vita di migliaia di persone in tutti il mondo e di ogni età.

In particolare vi parliamo del nuovo modello che Samsung ha annunciato nel corso di questo evento; il modello Galaxy S10.

Questo modello si distingue dai precedenti per alcune funzionalità innovativa, che permetteranno agli utenti di sfruttare al meglio questo smarphone in ogni momento della gioornata.

Una di queste funzioni è la Wireless PowerShare; una vera è propria rivoluzione che porterà a un miglioramento delle fasi di ricarica dello smartphone, soprattutto per i giovani, che consumano le batterie in maniera decisamente superiore rispetto agli adulti.

Per questo motivo Samsung ha pensato a un modo per condividere la ricarica wireless e l’ha fatto creando questa wireless powershare.

Migliorerà sicuramente l’uso giornaliero dello smartphone, dato che si potrà appunto condividere la propria ricarica della batteria con altri utenti.

In questa funzione per dire la verità Samsung non è l’unica sul mercato; un altro smartphone che riesce a condividere la ricarica della batteria è il Mate 20 Pro della Huawei.

La particolarità di queste funzioni, sta nella condivisione della ricarica delle batterie; si può fare semplicemente unendo le back cover di dua smartphone abilitati, una sopra all’altra.

Quando uno dei due telefoni ha la batteria a terra, può riprendere la sua carica grazie a un altro, tramite il suo contatto.

In particolare ci sono alcuni tipi di batterie che svolgono queste funzioni: 3100 mAh nel modello Galaxy S10 e, 3400 mAh nel modello S10 e 4100 mAh nel modello S10+.

Per condividere la ricarica nella modalità wireless, il Galaxy S10 deve avere a sua volta un livello di batteria di almeno il 30%, al di sotto del quale non è possibile avolgere questo tipo di funzione.

Ossessione della bellezza causata dai mass media

Sapere come si è modificato il modo di apparire nel corso dei secoli serve a comprendere la causa della sensazione di inadeguatezza che spesso è alla base dei disturbi alimentari. I modelli di bellezza sono intensificati dai Mass media che vogliono vedere modelli di bellezza femminile standardizzari ripetendoli più e più volte con intensità sempre maggiore con il passare degli anni. Si tratta di modelli di bellezza che identificano la donna solamente con le caratteristiche estetiche mentre l’uomo viene esaltato per il talento e per le sue attitudini.

Colpa dei mass media

Nonostante l’incremento dei personaggi femminili  nelle soap o nelle sit-com, le donne sono ancora valorizzate solo dal punto di vista della bellezza, associando ad esse ruoli passivi, al contrario di quelli attivi dell’uomini. Come nelle pubblicità italiane, dove la donna per male sotto un forte stereotipo in cui la figura femminile associata alla bellezza fisica, i temi usati nella rappresentazione della donna sono ancora bellezza, fiaba è il prendersi cura di (le bambine si prendono cura di bambole o cuccioli imitando comportamenti delle luci degli adulti). Un esempio evidente dell’influenza dei mass-media siamo in laboratorio odontotecnici e studio odontoiatrico, quando un paziente richiede espressamente protesi con denti con un bianco brillante perfettamente allineati.

Sebbene sconsigliato da molti professionisti, Il futuro portatore di protesi insiste su tale linea, inconsapevole di essere soggetto ad un immaginario collettivo dato dai Mass Media. Ma è soprattutto la donna a risentire di un costante obbligo a costo di apparire perfetta per rispettare lo stereotipo della bellezza femminile. Le comunicazioni di massa hanno contribuito a creare a diffondere gli stereotipi di bellezza, magra, essenziale per la donna , (l’uomo deve essere tonico e asciutta)creando un avere lotta al grasso. Nel contempo ampio risalto è dato il consumo di alcol, snack, dolci, pasti pronti, tutti i promotori di una condizione di sovrappeso. È importante notare che l’immagine femminile rappresentata dai mezzi di comunicazione , spesso è corredata di stereotipi culturali tipici di una società patriarcale, legati alla visione maschile del mondo. Il piacere è generato dal vedere una donna  sexy si collega al concetto  freudiano del piacere che deriva dal guardare un’altra persona, rendendo l’oggetto di desiderio sessuale.

Bellezza sfruttata per vendere

Nella cultura della nostra società questo piacere della vista è un privilegio dell’uomo, mentre la donna, relegata a ruolo passivo, è oggetto della visione. Le donne quindi rappresentano un decoro piacevole alla vista oppure un adescamento sfruttato soprattutto in pubblicità  a vantaggio di prodotti o marchi. Nelle riviste femminili che trattano di moda, style o benessere in cui vi è la modella in copertina , l’immagine di questa donna instaura con le lettrici un rapporto di uguaglianza sessuale, rappresenta una donna in cui esse stesse possono ,come donne ,identificarsi e diventare spettatrici della visione.  Riconoscersi in un’immagine è un misconoscimento

Da qui nasce la posizione narcisistica che le donne possono adottare al momento della visione della modella in copertina, o della donna delle pubblicità nei film e che le porta divenire oggetto dello stesso desiderio. Il soggetto che compare nella copertina è per il pubblico femminile una visione che provoca effetti apparentemente contrastanti: da un lato le spettatrice avvertono la separazione tra  la loro identità e l’immagine della modella, dall’altro il momento della visione si attiva un processo di riconoscimento della figura femminile che comunque è un micro misconoscimento. Il modello proposto dalla ragazza in copertina corrisponde a un ideale di femminilità che si adegua oltrepassa elementi sociali e culturali.

Tratto dal libro “Disturbi alimentari” di Francesca Pegorer.

Davide Dattoli, fondatore dello spazio di co-working Talent Garden

Ogni quattro anni la rivista Forbes stila la classifica delle persone più influenti che si sono distinte nei diversi settori del mondo del lavoro.

In questo caso, c’è un italiano, che si è distinto per la sua attitudine tecnologica, in particolare per aver dato vita a un’area di lavoro da condividere tra i giovani. Parliamo di Talent Garden, uno spazio di lavoro condiviso dove i professionisti di diversi settori possono incontrarsi per lavorare insieme.

Per questa idea realizzata, che sta avendo molto seguito tra i giovani professionisti, Davide è stato inserito da Forbes all’interno della lista dei giovani sotto i 30 anni più influenti nel mondo del business. La rivista infatti da spazio a 300 giovani pionieri, che nel territorio europeo, vengono inseriti in 10 categorie; si va dallo sport all’arte, fino ad arrivare alla tecnologia nel caso di Davide Dattoli.

“Stiamo cercando di creare un luogo in cui tutti gli ecosistemi possano incontrarsi, connettersi tra loro e cercare di stare insieme”, dichiara a Forbes Dattoli, che fino ad ora è stato in grado di arrivare a 12 milioni di dollari ricevuti come foraggiamento per la sua organizzazione: “In Talent Garden – dice – ciò che proviamo a fare non è solo creare il co-working, ma anche un luogo dove le persone si sentano a casa, stiano bene e crescano le connessioni”. Stiamo cercando di creare un luogo in cui tutti gli ecosistemi possano incontrarsi, connettersi tra loro e cercare di stare insieme” prosegue Davide,

dattoli divide questo riconoscimento con Phoebe Hugh di Londra, una giovane che ha inventato Brolly, un sistema di Intelligenza Artificiale che gestisce un consulente virtuale nel campo delle assicurazioni. Fino ad ora ha raccolto 2 milioni da investitori.

Tornando a Dattoli, ha iniziato a mettere in pratica questa idea a Brescia, insieme a un suo amico e collaboratore, Lorenzo Maternini; insieme hanno fondato Talent Garden, che rispecchia l’idea originale, quella di mettere a disposizione un’area di lavoro in cui ongi libero professionista può lavorare, collaborando e arricchendo la sua esperienza lavorativa grazie all’incontro con altri professionisti.

Come rimuovere messaggio su messanger di Facebook

Come per Whatsapp e per Telegram, anche su Facebook è possibile rimuovere un messaggio che si è inviato in privato con un semplice click.

La differenza con whatsapp , nota messaggistica instantanea, è che lo si potra fare solo entro 10 minuti dall’invio con la scritta “rimuovi” o “rimuovi per tutti”. Una volta rimosso il messaggio, il destinatario non lo leggerà ma vedrà la dicitura “messaggio rimosso”

Come rimuovere il messaggio

Vai su messanger, clicca laterale a sinistra dove vi sono 3 pallini ( di fianco all’emoticon) e clicca “rimuovi”

Più facile di cosi!

Facebook paga per spiare il vostro smartphone

Facebook è disposto a pagare circa 20 dollari al mese, anche ai minorenni, in cambio del totale accesso alle loro attività sul telefono.

Anzi, lo sta già facendo da più di due anni, offrendo denaro ad alcuni suoi iscritti, con età compresa tra i 13 e i 35 anni, in cambio dell’installazione sui loro smartphone di un software che permette di tenere traccia di tutte le loro attività: dallo scambio di messaggi al tipo di applicazioni che utilizzano, e per quanto tempo.

Questo risultato, reso noto da un’inchiesta del sito di tecnologia TechCrunch, viene dall’installazione volontaria di una VPN (Virtual Private Network) che va a tracciare tutti i dati scambiati online dagli smartphone su cui è installata. Il software, chiamato “Facebook Research”, è disponibile su Android e fino a poche ore fa lo era anche su iOS, ma è stato ritirato da Facebook in seguito alla pubblicazione dell’articolo di TechCrunch, dove si dichiara che il sistema va contro le regole sui termini d’uso e per gli sviluppatori di Apple per il suo sistema operativo.

Ancora non conosciamo quanto sia esteso il programma di sorveglianza messo in piedi da Facebook, ma sappiamo che per come è sviluppato dura almeno da due anni e che prima ancora veniva gestito attraverso altri sistemi. Questa “pratica” è iniziata nel 2014, quando Facebook acquisì per 120 milioni di dollari la società Onavo, specializzata nel controllo del traffico scambiato dai dispositivi tramite VPN.

La sua app annunciava la riduzione della quantità di dati utilizzati durante la navigazione e la protezione degli smartphone da “siti potenzialmente pericolosi”.

A marzo del 2018 si dimostrò che l’app di Onavo inviava a Facebook informazioni su quando lo schermo dello smartphone era attivo, su quanti dati scambiava tramite WiFi e rete cellulare. La cosa fu scoperta da Apple, che nell’estate cambiò le regole per evitare che pratiche di questo tipo potessero continuare e chiese a Facebook di rimuovere l’applicazione di Onavo dal suo App Store.

Per evitare ripercussioni, il social network ha poi rimosso l’App, ma sta continuando comunque le attività di sorveglianza a pagamento.

Drop Shipping: vendita veloce e senza inventario

Tra le ultime frontiere del guadagno online troviamo il Drop Shipping; si tratta di un nuovo modello di vendita tramite il quale un venditore vende un prodotto ad un cliente, senza esserne proprietario e senza averlo fisicamente nel suo magazzino.

Concretamente, quando il venditore porta a termine la vendita, invia l’ordine al fornitore che in questo caso viene chiamato “dropshipper”, che spedirà il prodotto direttamente al cliente che l’ha acquistato.

Come avviene il drop shipping

In questo modo, il venditore deve impegnarsi solamente nella sponsorizzazione dei prodotti, senza tutte le problematiche che investono i processi di imballaggio e spedizione che invece sono a cura del fornitore. Alla fine il rivenditore pagherà una tassa al produttore per il servizio di spedizione drop.

Se siete commercianti, il drop shipping, come tutte le cose vi offrirà sia vantaggi che svantaggi; ma cerchiamo di capire meglio, iniziando dai lati positivi.

Investimento minimo richiesto; i maggiori vantaggi che convincono i commercianti a scegliere il drop shipping sono legati al patrimonio da mettere in gioco per iniziare. Con il drop shipping è possibile iniziare il business online praticamente quasi da zero, poiché non è necessario acquistare migliaia di dollari di inventario. È sufficiente prendere gli ordini dei clienti e inviare l’indirizzo di spedizione al fornitore principale, una volta conclusa la vendita.

Come tutte le attività di e-commerce sono abbastanza semplici da avviare, ma sono ancora più semplici se, come nel caso del drop shipping, non si dispone di inventario e non ci si deve preoccupare degli ordini di imballaggio e spedizione.

Drop shipping se non hai un magazzino

Il drop shipping elimina il costo di archiviazione delle scorte, il fastidio dell’imballaggio e della spedizione, la necessità di tenere traccia delle scorte per ragioni contabili e fiscali, preoccuparsi di come gestire i resi e le spedizioni in entrata e gestire i livelli di inventario.

Inoltre, non avendo i prodotti in inventario, si può lavorare dal vostro ufficio di casa. Al massimo si può pagare un abbonamento mensile di circa €100 al mese per gestire la vostra attività, con l’unica spesa reale rappresentata dalla tua connessione internet e dal consumo del pc.

Altro fattore positivo il fatto che si può gestire l’attività di drop shipping da qualsiasi luogo in cui si trovi una connessione Internet. Finché siete in grado di comunicare con i vostri fornitori e clienti, potete gestire la vostra attività.

Veniamo ora al prodotto: si può offrire una selezione molto ampia di prodotti ai vostri clienti. Finché un caricatore di drop (il produttore) elenca l’articolo in vendita, potete anche elencarlo per la vendita sul vostro sito web senza alcun costo aggiuntivo.

Questi vantaggi possono portarvi a pensare che il drop shipping sia la soluzione di ecommerce ideale, ma ci sono anche degli svantaggi, o quantomeno degli accorgimenti da adottare prima di iniziare.

È importante trovare un fornitore di trasporto Drop, scegliere bene chi contattare, nella “giungla” dei produttori; è svantaggioso non sapere chi contattare e iniziare a inviare messaggi a caso. Per ovviare a questo potenziale lato negativo, è necessario conoscere il prodotto che si vuole vendere, chiamare il produttore e richiedere un elenco dei suoi distributori all’ingrosso.

Contattare grossisti

È quindi possibile contattare questi grossisti per vedere se è possibile per voi crearvi un un account come distributori dei prodotti all’ingrosso.

Dato che la maggior parte dei grossisti gestisce prodotti da diversi produttori, questa strategia vi consentirà di trovare rapidamente un catalogo di prodotti all’interno della nicchia che state esplorando.

Dopo aver fatto delle chiamate ai principali produttori in una nicchia, sarete facilmente in grado di trovare i principali grossisti in quel mercato.

A questo proposito infatti non potete semplicemente vendere qualsiasi prodotto che volete e aspettarvi di essere in grado di competere con gli spedizionieri, perchè i grossisti offrono sempre sconti ai rivenditori quando acquistano all’ingrosso. Ciò significa che il prezzo all’ingrosso per un prodotto (drop-spedito) può essere superiore a quello di un concorrente che acquista in volume dal grossista, il che significa che possono vendere quel prodotto in modo molto più economico di quello che potreste voi.

Prodotti giusti per guadagnare

È molto importante essere in grado di scegliere i prodotti giusti da vendere e i giusti tipi di prodotti per dropship.

Non è semplice trovare delle compagnie di dropshipping certificate ed è quasi impossibile fare una ricerca su Internet per “dropshipper” senza rischiare di trovare truffatori e intermediari non affidabili.

La maggior parte dei risultati che troverai online sono aziende che dichiarano di essere dropshipper ma non sono neanche lontanamente all’altezza della qualità e dei prezzi ottenuti lavorando con dropshipper originali. È importante essere pazienti durante la ricerca di una compagnia navale.

I dropshipper certificati non addebiteranno commissioni di configurazione o canoni mensili. Così mentre stai facendo la tua ricerca, se ti imbatti in un’azienda che dichiara di essere un “dropshipper” o che ha siti web drop ship e chiedono una tariffa di setup, una tariffa mensile o una quota annuale, questo è un segnale rosso immediato.

Cosa fare per iniziare

Volendo si può iniziare la ricerca preliminare con alcuni termini di ricerca di base di Google. Andando avanti, approfondendo la vostra ricerca, probabilmente arriverete a informazioni più specifiche sui prodotti che state cercando.

Eseguite ricerche su Google per le parole “all’ingrosso” o “distributore”, più alcune parole chiave dai vostri prodotti o nicchia. Provate i nomi dei prodotti, i numeri di modello e i marchi. Passate attraverso ogni risultato e cercate il link “account all’ingrosso” o un indirizzo email o numero di telefono dove è possibile ottenere ulteriori informazioni.

Un altro suggerimento pratico molto utile è quello di partecipare alle fiere di settore; è uno dei modi più utili per costruire e far crescere la vostra attività. Questi eventi sono per i rivenditori come voi. Quando si può parlare di persona con produttori e distributori all’ingrosso, si evita tutto il rumore di informazioni inutili che caratterizzano il web.

Il drop shipping attualmente è praticato in tutto il mondo e in questo articolo abbiamo fornito dei consigli pratici per cercare di muoversi al meglio, all’interno di una realtà in crescita, ma da affrontare con la necessaria prudenza, per evitare di incorrere in produttori o distributori poco onesti.

Smarphone e internet: allarme dipendenza tra i giovani

È Dipendenza da web e da smartphone per  i giovani, che lo controllano circa 80 volte al giorno; questo è solo uno dei dati che fanno pensare, insieme alla percentuale del 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni, che ha difficoltà a prendersi una pausa dalle nuove tecnologie tanto da arrivare a controllare in media lo smartphone quasi ogni 5 minuti.

Se analizziamo più nel particolare, troviamo un 7% che controlla il telefono 110 volte al giorno. Questo è quanto risulta da un recente sondaggio online portato a termine dall’Associazione Di.Te. (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullism) su un campione di 500 persone di età compresa tra i 15 e i 50 anni.

Dipendenza da smartphone sintomi

Senza contare che spesso l’abuso dello smartphone è accompagnato dall’abuso del web attraverso il PC.

Questi dati saranno presentati il 2 dicembre, data in cui è prevista la prima Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e il cyberbullismo organizzata dall’Associazione Nazionale Di.Te. in collaborazione con la Cooperativa Sociale Vivere Verde Onlus, con lo scopo di sensibilizzare tutti gli utenti e i anche i genitori sul tema delle dipendenze tecnologiche e sulla loro pericolosità, oltre che sugli effetti negativi fisici e psicologici che l’abuso di questi mezzi può provocare.
questo problema non sembra riguardare solamente i giovanissimi, infatti anche i più grandi non hanno comportamenti molto più virtuosi.

Il 49% degli over 35 non sa stare senza cellulare, controlla se sono arrivate notifiche o messaggi almeno 43 volte al giorno, di cui un 6% arriva a sfiorare le 65 volte; un 58% invece non resiste almeno 3 ore senza controllare lo schermo del telefonino.
Tornando ai giovani dal sondaggio emerge che gli adolescenti non riescono proprio a separarsi da smartphone o da internet.

In particolare, hanno ammesso di non riuscire a prendersi una pausa da questi dispositivi di almeno tre ore nel 79% dei casi. Il bisogno di controllare continuamente lo smartphone magari per chattare non li abbandona neppure di notte.  

Nomofobia, paura di non avere il cellulare con se

Questi dati sono significativi se si traducono nella vita di tutti i giorni e se si pensa all’effetto negativo concreto che si viene a creare, possiamo capire come queste dipendenze possono avere diverse sfaccettature: una di queste è la Nomofobia, la paura di non avere con sé il cellulare e di non poterlo controllare, la Fomo, ovvero la paura di essere tagliati fuori da qualcosa, il Vamping e tutti gli altri fenomeni legati alle web; sono delle vere e proprie compulsioni portano i giovani e gli adulti a stare sempre più appiccicati agli strumenti digitali, in particolar modo allo smartphone, e la loro vita sociale ne risente in modo compromettente. “Quando c’è un’alterazione delle abilità relazionali e sociali bisogna fermarsi e interrogarsi su cosa ci sta succedendo – dichiara Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. Rischioso è l’isolamento sociale, quando si arriva all’alienazione fino a diventare Hikikomori, rinchiusi nella propria stanza rifiutando la scuola e ogni contatto che non preveda l’uso mediato del mezzo tecnologico”.
uno dei rischi è quello di sostituire l’identità reale con quella digitale; i giovani sono molto più impulsivi, hanno molte difficoltà a gestire la noia, e sono portati a bruciare le tappe. “Sono meno creativi, non sentono il bisogno di verificare le fonti da cui traggono notizie o a fare ricerche per controllare se quello che hanno letto è vero – prosegue Lavenia. Stiamo andando verso un’identità digitale e la costruzione della loro personalità avviene anche in base all’uso che fanno della rete”.
 

Condividere sempre la propria vita con tutti

Altro fattore distintivo di questo fenomeno, che racchiude sia gli smartphone che il web in generale, è la voglia di condividere qualsiasi cosa, spesso senza pensarci più di tanto.

In molti casi e alla lunga, questo può portare a una perdita di sensibilità verso i sentimenti degli altri, che diventano semplici profili digitali, è spesso ci si dimentica che dietro quei profili ci sono persone, con i loro sentimenti, problemi, ecc…

“Ha a che fare con il tratto impulsivo di queste sindromi da dipendenza tecnologica: tutto quello che si fa lo si vuole condividere subito. Senza pensare alle conseguenze che ricadranno su di sé né tantomeno sugli altri – spiega Lavenia. La tecnologia ci permette di vivere tutto in modo mediato, anche la paura o un evento traumatico, e quindi di non viverlo sulla pelle, perché il corpo in questa dimensione non è presente. Non ci sono emozioni in quello spazio virtuale, e nulla è realmente condiviso”. È condiviso e basta. Si è centrati sulla soddisfazione immediata di un bisogno: “Voglio pubblicarlo, lo faccio”, è un’esigenza che bisogna soddisfare immediatamente, senza stare a pensarci troppo.

Fenomeno Hikikomori

Fenomeno Hikikomori. Negli ultimi anni, in Europa e in alcuni casi in Italia, si è diffuso il cosiddetto fenomeno degli Hikikomori.

Anche se non ci sono dati certi sull’incremento del fenomeno in Italia, i dati che vengono fuori da  alcune stime non ufficiali ci dicono che il numero di giovani coinvolti sarebbe compreso tra i 30.000 e i 50.000. “Gli Hikikomori sono ragazzi e giovani adulti, di età compresa tra i 13 e i 35 anni, che decidono volontariamente di vivere reclusi nelle proprie stanze, evitando qualsiasi tipo di contatto col mondo esterno, familiari inclusi. Si tratta di una sorta di auto-esclusione dalla società odierna, le cui pressioni e richieste vengono percepite come insostenibili” spiega Stefano Galeazzi, psicologo e responsabile della Cooperativa Vivere Verde Onlus.

Queste sono alcune delle conseguenze psicologiche che si hanno per l’utilizzo di telefoni, computer e, soprattutto, social network: in uno studio fatto dalla Royal Society of Public Health su 1500 giovani dagli 11 ai 25 anni, sono Instagram e Snapchat le piattaforme che suscitano maggiormente un senso di inadeguatezza e generano ansia, visto che portano ad un continuo confronto tra il proprio stile di vita e quello degli altri.

WhatsApp, nuove funzioni per i contenuti multimediali

La versione 2.19.19 della beta di WhatsApp per smartphone android avrà nuove funzioni e scorciatoie per i contenuti multimediali dell’applicazione.

Nelle ultime ore WhatsApp ha rilasciato un nuovo aggiornamento per la beta della propria applicazione di messaggistica istantanea: la versione 2.19.19 di WhatsApp è già disponibile nel Google Play Store per smartphone e tablet android e introduce nuove funzioni e scorciatoieper i contenuti multimediali. 

La versione 2.19.19 della beta di WhatsApp aggiunge alcune funzionalità per i contenuti multimediali, a partire dalle foto, che presenteranno il pulsante Mostra in chat, che permetterà di ritrovare e raggiungere in pochi secondi il determinato punto della conversione in chat dove è presente l’immagine, nel momento del suo primo invio o della sua prima ricezione. 

La funzione che riguarda le immagini però non sarà attiva anche per le GIF e i video. Infatti la modifica sviluppata dagli adetti al software riguarda solo ed esclusivamente le immagini statiche.

In una prima fase le funzioni saranno disponibili solo sugli smartphone con sistema operativo Android, aggiornati alla nuova versione del sistema.

In seguito queste novità saranno allargate anche agli altri sistemi operativi, probabilmente bisognerà attendere il prossimo aggiornamento. Tra le altre funzioni che semplificheranno la vita agli utenti ci sarà la possibilità di gestire i contenuti multimediali di WhatsApp attraverso la nuova funzione “Imposta come”: consentirà di aprire il menù contestuale per impostare l’immagine come foto del profilo, immagine del gruppo o sfondo per la chat. Il comando Ruota, invece, sostituirà i precedenti “ruota a sinistra” e “ruota a destra”, snellendo così leggermente il menù di navigazione. Vi ricordiamo che normalmente le funzionalità testate nella beta di WhatsApp vengono poi introdotte  in un secondo momento anche nella versione ufficiale dell’applicazione di messaggistica.

Questa ultima versione di Whatsapp Beta porterà un cambiamento importante relativo ai contenuti multimediali, che insieme ad Android 9.0 Pie, garantirà una scelta interattiva più estesa. Resteremo in attesa fino a che non vengano rese operative per tutti gli utenti.

Cose che non si fanno più da quando c’è internet: 10 comportamenti estinti

Da quando internet è entrato nel nostro quotidiano, la vita ci è cambiata. Se hai almeno 30 anni saprai bene quello di cui sto parlando , proprio perchè , da quando il web e l’accesso all’etere è diventato fruibile da ognuno di noi, sono cambiate quelle che erano le abitutini che tutti o quasi facevano. Vediamo di elencare i dieci comportamenti che facevamo spesso .

10 cose che non facciamo più a causa di internet

  1. Cercare un numero sull’elenco telefonico .  Fino ad una 20ina di anni fa ancora si cercava un numero di telefono sulle pagine gialle. Eravamo infatti soliti , nel caso non sapessimo il numero di telefono di una persona che avevamo conosciuto, bastava ricercare il nome e cognome di quella persona .
  2. Avere un’enciclopedia in casa.  Chi ha 30anni lo sa: quasi tutti avevamo un’enciclopedia a casa che ci serviva in caso volessimo approfondire un argomento scolastico. Era l’unico mezzo che si poteva utilizzare comodamente da casa senza recarsi in biblioteca.
  3. Noleggiare un film . Noleggiare un film dai mitici blockbuster o in altri negozi specifici era un qualcosa che si faceva quasi una volta alla settimana. I fidanzati affittavano i film invece di andare al cinema per creare una situazione intima a casa. Non c’era la netfix ma c’era sky che però non tutti potevano permettersi.
  4. Fare la fila davanti alla cabina telefonica. La fila davanti alla cabina della sip e successicamene della telecom veniva spesso fatta quando i ragazzi volevano avvisare i proprio genitori di un eventuale ritardo nel rientro a casa o colio che viaggiava , chiamava a casa per rassicurare i cari. Oggi con il telefonino sempre in tasca , la comunicazione è economica e veloce.
  5. Aspettare lo sviluppo delle foto . Non esistendo gli smartphone, dovevamo recarci dal fotografo con il rullino e si aspettava per lo sviluppo dello stesso almeno una settimana. Oggi vi sono smartphone che scattano foto di qualità altissima e non si ha quasi più la necessità di avere un ricordo stampato.
  6. Chiedere l’intervento di un esperto. Una volta funzionava così: se avevi un problema (dalla gomma bucata della bici alla cinghia della serranda da sostituire) semplicemente ti rivolgevi al tecnico o all’esperto di turno. Ora, sempre più spesso, la soluzione la cerchiamo online
  7. Perdere di vista i compagni di classe.  Oggi con il reconnet peaple ovvero Facebook siamo sempre in contatto e conosciamo tutto dei nostri “amici” ,anche solo spiandoli e non interagendo. 20 anni fa succedeva che spesso di non avere più traccia dei compagni del liceo
  8.  Guardare programmi tv senza spoiler . Non vi erano anticipazioni sui programmi tv, sui talk , oggi su internet conosciamo tutto prima che il programma vada in onda
  9. ,Passarsi i bigliettini in classe, annunci di lavoro sul giornale

Social e Tv: si commenta in diretta

Secondo i dati della Nielsen, sono circa 6 milioni gli italiani che commentano in diretta tramite i social, i programmi che seguono in tv. 

Inoltre sempre più italiani sono protagonisti del fenomeno, che fa usare i social per esprimere giudizi, negativi o positivi sui programmi che si guardando; ultimo esempio significativo è stato il programma “Adrian” di Adriano Celentano, che ha scatenato molti commenti sul web, portandosi dietro una discreta scia polemica.

Dall’altra parte, anche chi non scrive, legge con vivo interesse i commenti e i giudizi degli altri.”I social – ha spiegato Luca Bordin, General Manager Media Solutions di Nielsen in Italia – rappresentano a tutti gli effetti una nuova opportunità di valorizzazione dei contenuti televisivi”.

Infatti gli addetti ai lavori possono cogliere questo fenomeno come un’occasione unica di testare con mano i gusti e le tendenze dei telespettatori, in una sorta di “social share”.

Riportando la media dei commenti positivi e negativi sarà possibile stilare una classifica dei programmi migliori; questo potrà guidare gli autori nel loro lavoro.

Questa nuova tendenza è stata chiamata second screen; mentre si guarda la televisione, si utilizza un altro apparecchio, come un Ipad, un telefonino o un Pc, per fare un tweet, postare una foto su Instagram o uno status su Twitter che parla del programma che si sta seguendo.
Gli stessi tweet o gli status vengono pubblicati dalle redazioni dei programmi o dalla produzioni delle fiction, che raccolgono i commenti e le condivisioni, dando vita a dei veri e propri dibattiti online e vivacizzando le community che girano attorno ai programmi, facendo vivere diversamente il contenuto video andato in onda.

Nell’ultimo quadrimestre del 2018, ci sono delle tendenze emerse in un’analisi che riguardano l’autorevolezza assunta anche nel piccolo schermo dai cosiddetti influencer.
Secondo Nielsen “il volume di interazioni generate sui Social dai personaggi che fanno parte del cast o sono ospiti di un programma genera il 37% del traffico totale se consideriamo la Top 10 dei programmi più social”.

Tra questi ci sono alcuni personaggi e alcune trasmissioni che sono assoluti protagonisti: la giovanissima Martina Attili di X Factor ad esempio è il personaggio social più rilevante con ben 1,6 milioni di interazione generate dai suoi vari account. 

A seguire troviamo Leo Gassman (X Factor), Francesco Monte (Gf Vip), Le Donatella (Gf Vip) Simona Ventura (Temptation Island). Insomma, uno scenario che vede un’egemonia dei Reality.

Asus ZenFone Max Pro M2: lo smartphone da 48 ore di uso

Uno smartphone della Asus è l’ultimo arrivo in tema di telefonia; sarà difficile disconnettersi, dato che la sua batteria vi consentirà un’attività di ben 48 ore.

Il modello è lo ZenFone Max Pro M2 che è arrivato anche in Italia al prezzo di € 299,99.

La durata è, infatti, il punto forte del nuovo prodotto di casa Asus presentato a Courmayeur. Grazie a una mega batteria da 5000 milliampere, soddisferà anche i fruitori più accaniti. La Asus ha come obiettivo quello di soddisfare il tipo di pubblico più attivo: i giovani, sempre in movimento, che amano scattare foto e sfruttano il telefono come un piccolo sistema di intrattenimento.

Ormai lo smartphone si utilizza per ascoltare la musica in streaming su Spotify, vedere i video su YouTube, e le serie tv su Netflix.

Un altro punto a favore dello ZenFone è la fotocamera. La parte posteriore dello smartphone è dotata di doppia fotocamera che si sfrutta una tecnologia in grado di distinguere 13 tipologie di scenari e possiede uno stabilizzatore elettronico delle immagini.

Il sensore principale è un Sony IMX 486 da 12 megapixel (apertura f/1.8), sensibile alla luce, che consente di scattare buone foto sia di giorno che di notte o in condizioni di poca luminosità, in cui riesce a garantire foto di qualità.

La fotocamera secondaria da 5 megapixel ha, invece, il compito di dare profondità ai ritratti per il cosiddetto effetto bokeh con lo sfondo in dissolvenza e il soggetto in primo piano a fuoco.

Anche se siete appassionati di selfie, grazie a un obiettivo frontale da 13 megapixel (apertura f/2) sarete soddisfatti; unico neo riguarda i filtri di bellezza in tempo reale che sono impostati sui canoni di bellezza asiatici: un problema di tutti gli smartphone d’oriente.

Dal punto di vista estetico, il design del Max Pro 2 è in linea con le mode del momento. Ha un display a tutto schermo Full Hd+ (2280 x 1080), con l’ormai sempre presente notch in alto al centro. Una particolarità è il vetro anteriore firmato Corning Gorilla Glass 6 che dovrebbe assicurare una maggiore resistenza a graffi e urti.

Discord ,app per le chat e il gaming

Oggi parliamo di una nuova app nel settore delle chat e audio-conferenze; questo nuovo software ha l’obiettivo di rivoluzionare tutti i programmi di chat e audio-conferenza che conoscevamo fino ad oggi.

Discord come funziona

Vediamo quali sono le sue caratteristiche principali; rispetto alle altre applicazioni per parlare con gli amici e scambiarsi qualche documento, Discord si caratterizza proprio per essere simile a una social-app, però molto più orientata al gaming.

Ci sono stati altri software, che tramite qualche plug-in non molto performante e non sempre efficiente, consentivano ad esempio di poter far vedere all’interno del gioco chi stava parlando in quel momento; ad esempio chi aveva come programma Win10, poteva vedere i pop-up della chat. Su Discord invece funziona tutto con grande efficacia, inoltre ci sono sempre nuove interessanti features.
Tutto è partito nel 2015, dove circa 270milioni di videogiocatori hanno avuto la necessità di unire le funzioni di due importanti software per il gaming come Skype e TeamSpeak.

Discord conferenza

A quel punto i programmatori di Discord, per primi appassionati di gaming, hanno risposto a questa esigenza, sviluppando un’applicazione che, oltre ad avere un semplicissimo ma efficiente programma di conferenza, consente di chattare in stile WhatsApp/Telegram/Facebook (condivisione di foto, video, gif, anteprime dei link, creare diversi gruppi, ecc…) e connettersi a diversi account di gioco quali Steam, Twitch, Youtube, Battle.net, Skype, Reddit, Twitter ed altri.

Tutto questo è poi realizzato all’interno di un’interfaccia grafica in tipico stile Win10; per ora è anche tutto completamente gratuito.

Discord, rispetto alla concorrenza, non offre solamente la comunicazione 100% gratuita, ma anche altre funzioni innovative: protezione sull’IP e da eventuali DdoS, supporto al Browser, potete provare l’applicazione anche senza installarla, è un’applicazione gratuita per Android e iOS, mette a disposizione degli utenti la possibilità di vedere chi è tra gli amici.

In game overlay

Direttamente dal gioco poi è possibile vedere chi è nella chat vocale, finzione che si chiama In-Game Overlay.

altre funzioni sono: codec audio Opus, bassa latenza, utilizzo CPU minimo, combinazioni di tasti personalizzate, notifiche intelligenti, permessi, canali multipli, font moderni, controllo dei volumi individuali, che potete regolare anche direttamente dal gioco, chat privata e failover automatico, che vi consente di non perdere i vostri dati.

Motorola Razr pieghevole

Chi già era fan di Motorola dal 2005 probabilmente conosce l’attesa che c’era intorno al debutto del nuovo Motorola RAZR, telefonino cellulare che all’epoca padroneggiava il mercato, grazie a un design rivoluzionario.

Il nome ricordava la lama di un rasoio, così come anche il suo aspetto; il suo design a conchiglia era molto di moda in quel periodo; aveva anche una profilo ridotto in pochi millimetri, pochissimi per l’epoca in cui era stato immesso sul mercato.

Proprio per il successo riscosso da quel modello, il nuovo Motorola RAZR potrebbe ottenere lo stesso riscontro; per ora sono solamente “voci” perchè non c’è stato un annuncio ufficiale; sempre secondo le voci trapelate si parla di un telefonino che avrà un prezzo di circa 1.500 dollari.

Motorola RAZR potrebbe impiegare infatti diverse tecnologie all’avanguardia, come ad esempio un display pieghevole, per recuperare la forma a conchiglia del suo illustre predecessore. Come tempi, si parla di Febbraio per l’arrivo negli Stati Uniti; anche se la fase di realizzazione è ancora in corso.

Se da una parte l’idea degli smartphone pieghevoli fa lavorare gli ingegneri, addetti al marketing e appassionati, dall’altra l’esperienza d’uso dei dispositivi e dei prototipi già in circolazione non è ancora delle migliori.

Alla manifestazione CES 2019 c’era come modello simile il Royole Flex Pai che dai primi segnali sembrava poter avere un futuro interessante, ma nell’uso di tutti i giorni si è poi verificato come inutilizzabile. È pur vero che Motorola possiede risorse molto più importanti, al pari di Samsung o LG.

Il 2019 sarà con buone probabilità l’anno dei primi dispositivi con display pieghevoli, anche se è è tutto da vedere quale sarà la loro capacità di successo all’interno del mercato.

Il nuovo Motorola RAZR pieghevole potrebbe fare il suo debutto al Mobile World Congress 2019 che si svolgerà a partire dal 25 Febbraio.

Si tratta di un’operazione nostalgia, in cui Motorola vuole credere, così come fatto in precedenza da Nokia.

A distanza di 15 anni e a una decina di anni dagli ultimi modelli venduti in Corea del Sud questo smartphone potrebbe tornare sul mercato da assoluto protagonista. Le sue funzionalità saranno comunque di alto livello.

Per quanto riguarda le quantità in produzione, parliamo di duecentomila unità.

Google Pixel 4, lo smartphone a tutto schermo

Google ha brevettato uno smartphone a tutto schermo senza nessuna cornice; si tratta di un display edge-to-edge, che vuole proseguire l’innovazione iniziata dopo che già aveva cominciato ad aumentare il rapporto screen-to-body con l’introduzione del notch nel suo ultimo Pixel 3XL.

Recentemente sul sito della World Intellectual Property Organization è apparso un brevetto composto da una serie di schizzi contenenti informazioni sul design di questo futuro smartphone.

Il dispositivo raffigurato non presenta nessuna tacca e le cornici sono quasi inesistenti; anche la pronunciata cornice inferiore dei precedenti modelli non c’è più.

Sul retro, invece, non ci sono sorprese. La fotocamera singola con flash LED e il sensore biometrico sono posizionati nello stesso modo del Pixel 3XL

Anche per questo nuovo smartphone la back cover ha una finitura bicolore. I pulsanti principali di accensione e volume posti sul lato destro sono rimasti praticamente uguali, così come lo slot della SIM sul lato sinistro.

Non ci sono ancora altre informazioni a proposito delle caratteristiche tecniche dello smartphone. Inoltre non sappiamo dove Google deciderà di inserire la fotocamera dedicata ai selfie, non essendoci per ora dei buchi sullo schermo.

Dai disegni poi non si rileva la presenza di un meccanismo a scorrimento, quindi rimane da capire quale sarà l’innovativa soluzione che metterà in pratica Google per inserire la fotocamera frontale.

In Pixel 4 troviamo comunque un sensore di impronte e, anche se non c’è ancora la telecamera, è stato inserito un solo sensore fotografico, accompagnato dal flash, come abbiamo già potuto vedere per i modelli precedenti.

Sappiamo che Google difficilmente eliminerà il sensore fisico posto sul retro, in quanto, a seguito di alcune dichiarazioni, ritiene poco sicuri il fingerprint posizionato sotto al display e lo sblocco facciale.

Indubbiamente la parte più bella dello smartphone è quella frontale: un display senza bordi che occupa l’intera superficie dello smartphone.

Probabilmente si farà un’implementazione dello slider come su Mi Mix 3 oppure i sensori verranno inseriti sotto il display.

La prima opzione è quella meno probabile, visto che dalle immagini non si scorge nessun particolare; la seconda invece potrebbe essere rivoluzionaria e permetterà finalmente all’azienda di competere sul mercato con qualcosa di nuovo e innovativo.