Nina Moric contro il Molise : “E’ un posto bruttissimo”

Ancora una volta Nina Moric ha dato di matto insultando ,sul suo profilo Instagram e sulla pagina ufficiale Facebook , il Molise e i suoi abitanti.

Ovviamente non sono mancati gli insulti degli utenti sotto forma di commenti ma ciò che ha sorpreso è stato il fatto che molti altri utenti hanno colto una sorta di ironia della soubrettte

“Quelli che commentano con insulti irripetibili vivono tutti in Molise. State lontani è un posto bruttissimo“.

Commenti: sei unica nina… come te.. sincere ce ne sono poke
– Adesso Nina ti vogliamo che presenti lo zelig!
– t’invito in molise.. ti faccio fare una bella mangiata Emoticon wink
– Ecco , è finita a tarallucci è vino
-Nina torna a letto, lascia perdere sti qua
– L ironia è segno di intelligenza. .. … non tutti arrivano a capire ciò. … la tua schiettezza spesso porta a polemica… ma le persone come te sono da apprezzare
– fatevi una risata. Vogliamo condannare tutti i comici (e non) che dicono spesso “il Molise? Esiste?” Ma dai! Preoccupatevi di cose più serie, per favore.
– Mah con questo post mi sei un po caduta…
In realtà ho sempre pensato non avessi molto cervello ma non fino a questo punto.
– In realtà sei venuta, dovresti ricordarlo…
-sei poveretta ripeto…..ti ho scritto di venire in molise ma ritiro tutto potrebbe urtarti vedere che è tutto naturale….al contrario di come sei tu! ovviamente ironicamente
– il tuo silicone ha girato tutta l Italia …o gli italiani … va a lavorà seriamente va che Nn hai mai fatto na lira de lavoro..( sei ancora convinta di avere 4 capezzoli?)
– Ma ti sei rifatta anche il cervello? Credo ti sia venuto peggio di prima!
– Stessi tempi comici di Gasparri.

LA RISPOSTA DELLA MORIC: Io sono seriamente preoccupata dal fatto che più della metà delle persone che hanno letto questo post non hanno colto un’ ironia decisamente ovvia ..

Nina Moric

Asciugamani Dyson diffonde i batteri

Piccolo gioiello tecnologico e bomba batteriologica. Ecco come può essere definito l’asciugamani Dyson Airblade.

Una recentissima ricerca pubblicata dal Journal of Applied Microbiology, pur essendo molto innovativo, diffonde  nell’aria una quantità di germi 60 volte maggiore rispetto ai normali asciugamani elettrici e 1.300 volte maggiore rispetto alla carta. 

Questa notizia ha fatto velocemente il giro del mondo e ha portato un po’ di scompiglio anche in Inghilterra, la patria di James Dyson, fondatore dell’azienda.

La ricerca pubblicata dal Journal of Applied Microbiology lascia però pochi dubbi in merito: i ricercatori della University of Westminster, infatti, hanno prima bagnato le mani in acqua contenente dei virus innoqui e poi le hanno asciugate nei tre diversi modi indicati anche poco sopra (asciugamani Dyson, asciugamani tradizionali e carta).

L’asciugamani Dyson, sparando aria a 730 km/H diffonde i virus fino tre metri di distanza, l’asciugamani tradizionale si ferma a 75 centimetri e la carta a 25.

Mark Wilcox, direttore della ricerca, ha commentato così: “La prossima volta che vi asciugherete le mani in un bagno pubblico usando un asciugamani elettrico potreste diffondere batteri senza neanche saperlo. E potreste essere colpiti anche da microbi provenienti da altrui mani“.

Di tutt’altro avviso è Dyson: “L’industria delle salviette di carta crea allarmismi con questa ricerca da almeno quattro anni. Lo studio in oggetto è realizzato in condizioni artificiali, utilizzando livelli irrealistici di contaminazione batterica (talmente alti da non essere riscontrabili in natura) mediante l’impiego di guanti e in assenza del lavaggio delle mani prima della fase di asciugatura. L’asciugamani ad aria Dyson Airblade asciuga le mani igienicamente con aria filtrata da filtro HEPA in massimo 12 secondi. E’ provato scientificamente che i nostri asciugamani ad aria sono igienici tanto quanto le salviette di carte attraverso ricerche condotte dall’Università di Bradford, dall’Istituto di Ricerca di Microbiologia in Francia, dal College of Medicine dell’Università della Florida e dal Campden BRI e pubblicata nel Journal of Applied Microbiolgy. Gli asciugamani ad aria Dyson Airblad sono gli unici ad essere certificati a livello mondiale dal protocollo NSF P335“.

 

Significato delle emoji in base a chi le usa

Attenzione alle emoji e al loro uso.

Le emoji sono tutte quelle faccine o disegnini che ormai si trovano in tutte le tastiere degli smartphone e nei social network. Il loro uso è ormai particolarmente diffuso, ma forse non tutti pensano che il loro significato può anche essere frainteso in base a chi le usa.

Una ricerca del Minnesota, infatti, ha dimostrato che il processo interpretativo cambia non solo in base alle differenti versioni fornite dalle varie piattaforme (Microsoft, Android, iOS, ecc..), ma anche in base alla libertà di interpretazione delle persone.

In tale ricerca si può leggere: “Abbiamo riscontrato che solo il 4,5 % dei simboli esaminati registrava piccole variazioni nel sentimento suscitato. Al contrario, nel 25% dei casi in cui i partecipanti hanno valutato lo stesso tipo di simbolo, i partecipanti non erano d’accordo sul fatto che suscitasse un sentimento positivo, negativo, o neutrale”.

La stessa faccina quindi, scritta e rivista in una piattaforma, può subire modifiche se proposta su piattaforme diverse.

Per chiarire meglio questa particolarità si può fare un esempio molto semplice. L’emoji che secondo l’Unicode corrisponde al codice U+1F601, cioè “volto sogghignante con occhi che ridono”, è stata descritta come “beatamente felice” nella versione Google e “pronta a combattere” nella versione Apple. Seppur quindi si stia parlando di faccine tra questi significati c’è un oceano di mezzo.

Lo studio del Minnesota ha coinvolto 334 partecipanti e 125 emoji. Ad ogni persona + stato chiesto di valutare i simboli in base ad una scala compresa tra -5 (fortemente negativa) e +5 (fortemente positiva), oltre a domande tipo “cosa significa per te questa emoji?”.

Grazie ai dati raccolti è stato possibile elaborare una serie di grafici che hanno permesso di descrivere la quota di fraintendimento di significato tra gli utenti della stessa piattaforma permettendo di individuare le emoji che rischiano di essere maggiormente fraintese e che quindi rappresentano un vero e proprio problema comunicativo.

Visti i dati raccolti dunque è bene non dare nulla per scontato e usare qualche parola in più piuttosto che affidarsi all’interpretazione delle faccine.

Statistica degli utenti che ricercano su internet notizie sulla salute

L’85% degli italiani ha cercato su internet informazioni sulla salute

Nella nostra società la tecnologia ha assunto un ruolo fondamentale ed anche il settore della salute sta beneficiando delle innovazioni hi-tech.
A tal proposito oggi vi parlerò di DocPlanner.it, il portale pensato per la ricerca di profili di medici e per la prenotazione online di visite, ha effettuato uno studio e raccolto i dati nell’infografica Tecnologia e Salute.
Si tratta di Dati e Trend che mostra l’andamento ed i numeri del settore della tecnologia a servizio della salute del cittadino, illustra quindi l’identikit dell’italiano che raccoglie online informazioni sulla salute e analizza alcune tra le App più utilizzate ad argomento salute.

Questo settore sta vivendo una crescita esponenziale, con un giro d’affari mondiale aumentato dai 96 miliardi di dollari del 2010 ai 160 miliardi di dollari del 2015. Le cinque innovazioni che hanno contribuito a questo successo, apportando stupefacenti migliorie al mondo della salute sono, secondo quanto illustrato nell’infografica, il laser, la mappatura del DNA, l’immunoterapia, la cartella clinica elettronica – attraverso il cui utilizzo si eviterà la stampa su carta risparmiando in questo modo più di un miliardo e mezzo di euro – e i cosiddetti wearable device, ovvero i dispositivi indossabili.

L’infografica fotografa poi nel dettaglio la situazione del nostro Paese mostrando l’identikit dell’italiano che utilizza internet per ottenere informazioni sulla salute. Sono di più le donne rispetto agli uomini a informarsi in rete per questioni di salute (58%), la maggioranza lavora (58%) e ha un’istruzione superiore o è laureata (63%). La fascia di età che effettua maggiormente questo tipo di ricerche è quella che va dai 35 ai 44 anni (30%), seguita dagli under 35 (22%). È al Sud e nelle isole che si ricercano più informazioni in rete sulla salute (32%).
Ad aver utilizzato almeno una volta internet per ricercare informazioni sulla salute è la gran parte della popolazione (85%), cercando tematiche quali disturbi di salute, stili di vita da adottare, possibili cure, medici di riferimento, ospedali, farmaci ed integratori alimentari.
Il 28% ha partecipato a discussioni su forum, blog o chat, il 17% ha chiesto informazioni a un esperto online, il 16% si è rivolto ai social network e l’11% ha prenotato visite online attraverso portali.
In quest’ottica le regioni più virtuose sono il Veneto, il Lazio e il Trentino Alto Adige, mentre la meno performante risulta essere la Puglia.

Dando uno sguardo al mondo mobile e all’utilizzo di applicazioni sanitarie, si nota che nell’ultimo anno l’11% dei cittadini italiani ha utilizzato App per avere informazioni nutrizionali, il 6% utilizza le App per monitorare i parametri vitali e ben il 44% dei medici curanti consiglia di utilizzare App dedicate alla salute.
Tra le App più utilizzate per star bene troviamo Runtastic che tiene traccia di tutte le attività di fitness svolte, Period Calendar, molto utile alle donne poiché tiene sotto controllo il ciclo, ovulazione e periodo fertile e DocPlanner che consente di trovare il medico più adatto alle proprie esigenze e prenotare una visita in pochi click.

Nell’identikit fornito, l’infografica mostra che sono le donne a utilizzare internet più degli uomini per ottenere informazioni sull’argomento salute, inoltre l’infografica offre una panoramica su alcune tra le App ad argomento salute più scaricate, fra cui Period Calendar che permette di tenere sotto controllo il ciclo, l’ovulazione e il periodo fertile e Docplanner, che facilita la ricerca del medico e permette di prenotare la visita dallo specialista prescelto.

Web

Facebook bubble effect: Cambia l’algoritmo del news feed

Facebook bubble effect.

Cambia l’algoritmo del news feed: più tempo passiamo su certi siti e contenuti più ci verranno proposti. In questa continua corsa a rendere l’ambiente più a nostra misura per farci permanere più a lungo nel suo ecosistema, il rischio di muoversi tra contenuti omofilici aumenta e la serendipità si allontana
Facebook costruisce i confini di ciò che desume ci piaccia, analizzando i nostri comportamenti di lettura dei contenuti. E questo finisce per filtrare il nostro mondo dentro Facebook, un mondo in cui i nostri gusti immaginati da Facebook diventano le sbarre di una prigione dorata a nostra immagine e somiglianza (immaginata).

FACEBOOK E IL CAMBIO ALGORITMO

Proprio quando stavamo iniziando ad abituarci alla politica di Facebook circa il News Feed, tutto cambia. Questa volta, il magnate dei social media sta aggiornando la sua piattaforma  per dare maggiore rilievo ai siti che per l’utente risultano essere più interessati, con la conseguenza che solo le notizie che interessano di più avranno più rilievo nella time line.
L’aggiornamento rientra nel “Feed Quality Program,” uno sforzo molto più grande per migliorare l’esperienza del News Feed.
In cosa consiste: Ogni giorno, Facebook chiederà a circa duemila persone se  piace quello si presenta nella loro News Feed ed utilizzerà dati di rilievo per regolare i suoi algoritmi .
Ciò che conterà saranno le azioni della gente che si riproducono sulla piattaforma cliccando, commentando e procedendo alla condivisione di un post.

FACEBOOK VUOLE GARANTIRE LA QUALITA ‘DEL TEMPO SPESO

Il cambio di algoritmo che riguarda le notizie pubblicare dai vari giornali e blog sulle proprie pagine facebook ha una rilevanza incredibile ed un fine che da tempo Marck Zuchemberg sta cercando di raggiungere: valorizzare il tempo speso su Facebook. 

Vuole sostanzialmente evitare che compaiono nella time line degli iscritti notizie che non rientrano negli interessi degli stessi , valorizzando la pubblicazione di notizie che l’utente normalmente cliccherebbe.

Bot Store per Messenger: quali novità in arrivo?

Nel corso di questa settimana si terrà l’F8, la conferenza degli sviluppatori di Facebook e per il social network sono in arrivo diverse novità.

I pratici del settore ricorderanno che l’anno scorso durante la conferenza annuale fu lanciata Messenger Platform, in seguito alla separazione dell’app mobile da quella ufficiale di Facebook, il famoso social network con a capo Mark Zuckerberg e che ormai conta più di 1,6 miliardi di utenti ed è ormai l’azienda più influente nel settore dei media.

Quest’anno la conferenza degli sviluppatori sembra aver puntato su altre novità particolarmente interessanti per Messenger e queste novità sono i bot store.

Già alcuni esperti del settore hanno commentato questa possibilità. Tra questi Tom Hadfield di TechCrunch ha dichiarato che l’introduzione di un Bot Store da parte di Messenger potrebbe essere il più grande evento che la storia della tecnologia ricordi dai tempi dell’arrivo dell’App Store di Apple. Secondo alcuni dati, infatti, nel 2008 quando Steve Jobs annunciò l’arrivo del negozio di casa Apple, gli utenti di iPhone erano circa 6 milioni: alla fine dello stesso anno, il numero era praticamente raddoppiato e questo successo proseguì nel corso degli anni successivi.

Cosa succederebbe se anche Messenger avrebbe lo stesso successo?

Alcuni Bot sono già attivi, sia sull’app di messaggistica istantanea sia altrove, dato che le aziende tendono ad investire milioni su milioni in questo tipo di sistemi. Ad esempio Telegram è già segno di un buon uso dei Bot nelle app di messaggistica istantanea.

Sembra che anche Microsoft abbia lanciato una piattaforma di programmazione dei Bot e per importare quelli già presenti su Skype o altri strumenti di conversazione come Office 365, Outlook, LINE e Twitter.

Il fenomeno dei Bot, dunque, sta già raccogliendo opinioni favorevoli e secondo alcuni potrebbero rivelarsi come la tendenza tecnologica più importante dell’anno che potrebbe avviare l’era della “grande corsa ai Bot“.

Anni ’70 : Colonnina telefonica per chiamare il 113

Colonnina telefonica pronto intervento polizia. Foto risalente agli anni ’70 ‪

Oggi sembra una realtà distante anni luce, essere per strada e avere bisogno di cercare un telefono a gettoni per chiedere soccorso alle forze dell’ordine.
Noi sempre connessi e con il telefonino a portata di mano in ogni occasione, ci siamo dimenticati come si viveva quando non esistevano i cellulari, quando c’erano le cabine telefoniche, i gettoni, gli elenchi.
C’erano le colonnine. Come funzionavano?
Il chiamante si collegava con la sala operativa della Questura perché all’interno della colonnina c’era una scheda telefonica che chiamava la centrale. Dalla postazione che vedete nella terza foto si accendeva una spia luminosa corrispondente alla posizione della colonnina.
Chi chiedeva soccorso poteva anche parlare con l’operatore e spiegare il motivo della chiamata e fornire ulteriori dettagli.

Poi la sala operativa poteva inviare una volante dove necessario.
Ci pensate a come immaginavano il futuro negli anni ’60, ’70, ’80? E cosa si è realizzato?

A me ogni tanto torna in mente una frase di un film ormai cult degli anni ’80 “Ritorno al futuro”, i protagonisti avrebbero fatto un salto in avanti nel tempo con la mitica auto DeLorean.
Michael J.Fox lamentava con Doc il fatto che non avrebbero avuto abbastanza strada per “decollare” e lui:

“Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade”, erano diretti nell’anno 2015 ed era facile nel 1985 pensare che nel nuovo millennio ci sarebbero state macchine volanti.
Di tecnologia certo ce n’è tanta a disposizione oggi ma di voli ancora solo quelli pindarici, mentre per chiamare mano al cellulare!

Iene, fan in rivolta contro il programma per donazione a favore di una donna fedifraga

Le iene hanno mandato in onda l’intervista,ad opera della giornalista Ruggeri, di una signora over 40 che ha subito una truffa su Facebook.

La donna di nome Anna è sposata ed ha una figlia ma da 6 mesi chatta con un uomo di cui si è follemente innamorata. L’uomo l’ha truffata sottraendole circa 20 mila euro .

Una volta aver scoperto la truffa, Anna si sente pentita e chiede alle Iene di aiutarla perché ha paura che, se il marito scoprisse cosa ha combinato, la sbatterebbe fuori di casa togliendole tutto. A tal proposito, la Iena Ruggero ha fatto aprire un conto corrente chiedendo al pubblico della trasmissione di donarle anche solo un euro per salvare il matrimonio della donna.

Sulla pagina Ufficiale di Facebook delle Iene , però, gli utenti hanno risposto con insulti e forti dissensi nei confronti della donna.

Ecco alcuni commenti:

– “Quindi dovrei regalare i miei soldi a una che ha tradito la sua famiglia?
– E ora se ne paga le conseguenze come è giusto che sia. Dai diamole 20000 Euro così manda anche quelli in Nigeria
– Ora la colpa è del marito che non le dà attenzioni. Sveglia, siamo nel 2016 e vi fate fregare ancora come nel medioevo. Ora pagasse il suo errore, queste non sono donne.
– Mi donate un euro che devo comprare la macchina dato che ho fatto un incidente?
– Che vergogna!!! Aprite un conto corrente per sopperire alle sue cazzate!!!! Ma vai a lavorare!!!
– Come si fa ad essere innamorati di una persona mai vista dal vivo? E soprattutto, come si fa ad indebitarsi e inviare soldi ad uno sconosciuto??
– Ma state scherzando spero. Avete aperto un conto per pagare i debiti di questa povera cerebrolesa, quando la gente per strada muore di fame. Avete deluso tutta l’Italia iene. Veronica riprenditi. Hai fatto un servizio del cazzo…
– Cioè ma ti pare che vado a dare 1 euro a una che mette le corna al marito e da 20000€ ad uno sconosciuto conosciuto su fb????
– Scherziamo? Questa stava per tradire il marito e dovremmo pure aiutarla? Ma per favore
– Con tutto il rispetto per Anna. Lei ha combinato un guaio per ingenuità e poi chiede i soldi alla gente per pagare i suoi errori da adolescente? Scusate ma anche no!
– Il truffato è il marito, non lei. Non lo ami? Lo lasci, punto. O forse sei attaccata ai quattrini?”

donazione iene

WhatsApp cripterà chat e telefonate

Grandi novità in arrivo per WhatsApp, l’applicazione di messaggistica più utilizzata.

Dopo il noto caso che  ha visto contrapposti Apple e Fbi per l’accesso ai dati dello smartphone del killer di San Bernardino, i fondatori di Whatsapp hanno annunciato che d’ora in poi tutti i messaggi e le chiamate vocali in transito attraverso l’applicazione saranno automaticamente criptati end to end.

Cosa significa? Da questo momento in poi tutte le comunicazioni in transito tra dispositivi aggiornati all’ultima versione non saranno decifrabili da nessuno, nemmeno da Whatsapp, in modo da proteggere la privacy degli utenti. Le conversazioni, infatti, saranno visibili solamente a chi sta dialogando e non a terzi.

L’annuncio è stati dato direttamente dal fondatore della piattaforma di proprietà del social network di Mark Zuckerberg. Il fondatore Jan Koum nell’annuncio pubblicato su Facebook fa anche un chiaro riferimento alla vicenda Apple-Fbi: “Riconosciamo il lavoro importante delle forze dell’ordine nel tenere le persone al sicuro, ma gli sforzi per indebolire la cifratura dei dati espongono le informazioni delle persone all’abuso di cybercriminali, hacker e Stati canaglia. Sono anni che lavoriamo per dare alle persone una migliore sicurezza per le loro conversazioni su Whatsapp”.

Da poche ore accedendo alle chat di Whatsapp è visibile questo  avviso: “i messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end. Tocca per maggiori informazioni”.

 

Calabria pubblicizzata sulla rivista di bordo di Ryaneir

Sulla rivista di bordo di Ryanair c’è la pubblicità della regione Calabria (che farà il giro dell’Europa) con tanto di loghi che indicano la sponsorizzazione della regione e non solo. Ora, la sciatteria e il degrado di un paese le capisci anche da queste cose. Non so chi sia il grafico/pubblicitario/copy che s’è occupato di questa pagina ma immagino sia un bambino di otto anni o un alcolista o il nipote del cugino del fratello di un qualche assessore del turismo calabrese ma ditemi voi se è possibile che :

a) il titolo sia un mesto arial bianco che si vede malissimo e non è manco centrato.
b) velo pietoso sui puntini di sospensione in un titolo.
d) nella scritta in fondo “sistema aeroportuale” sia scritto “sistema aeroportualeR”.
Peracottari tutti. Chi ha incaricato dei peracottari, chi non ha visto gli errori dei peracottari e chi paga dei peracottari per lavorare con tutti i grafici/pubblicitari/copy bravi che fanno la fame.
L’altro Paradiso non è la Calabria. E’ il posto in cui per questa mediocrità non c’è spazio. (la Calabria è una regione bellissima, merita di più. Ribellatevi amici calabresi.)”

Selvaggia Lucarelli

calabria

Facemouse , il software per disabili che rende autonomi

Le Iene presentano, attraverso il servizio firmato da Giulio Golia, Facemouse , il software che rende autonomi i disabili che non possono utilizzare le mani.

L’inviato  ha incontrato per l’occasione l’inventore del sistema suddetto ; lui si chiama Simone, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica .

Grazie a questo dispositivo creato dalla Cooperativa sociale ONLUS AIDA diverse persone, impossibilitate a farlo, possono connettersi con il resto del mondo.

 

Ecco i commenti sotto il post pubblicato dalla pagina Facebook Ufficiale del programma:

Grande forza di volontà !! Grande dimostrazione di non arrendersi mai ! Un servizio bellissimo che emoziona e ti fa pensare che qualsiasi difficoltà del nostro quotidiano è nulla a confronto…!!!

-Bravo Giulio, complimenti davvero, e complimenti vivissimi a Simone per aver inventato un tale software.
Speriamo che sempre più gente possa utilizzarlo.

Solo.una parola RISPETTO esatto rispetto per questa gente che si è riuscita a laureare con 110 e lode , e io che posso fare tutto mi lamento sempre dell’università per qualsiasi cagata,che serva da lezione a tutti , complimenti a tutti siete i migliori.

Alcune delle funzioni presenti nei sistemi operativi degli attuali smartphone, utilizzate da tutti noi, sono state l’evoluzione di software nate per aiutare chi aveva delle disabilità. Qualcosa per i disabili diventa l’aiuto per tutti. Questo è il made in Italy da esportare nel mondo.

-Uno dei servizi più belli mai visti, la forza di volontà di persone ritenute da alcuni deboli o inutili (!) che invece dimostrano tutto il loro valore, riuscendosi ad aiutare tra loro più di quanto faccia, aimè, lo stato! Un grande applauso a Simone, Facemouse è un software utilissimo!!

-Bellissimo servizio! Davvero toccante vedere come le persone con disabilità facciano di tutto per essere autonomi e sentirsi indipendenti. Un esempio per tutti quelli che non sanno apprezzare le fortune della vita.

-Golia fai sempre questi di servizi, senza venderti al gran padrone mediaset come un mese fa, per accostare alla mafia e infangare un movimento di persone che sta facendo VERAMENTE di tutto per cambiare l’Italia. E tornaci a Bagheria e chiedi ad ogni cittadino il lavoro che sta facendo il sindaco 5 Stelle, e abbi poi il coraggio di pubblicarlo.

-Mamma mia che storia!! È proprio vero che l’amore sconfiggerà tutto. In questo caso l’amore ha sconfitto la disabilità. Tantissimi auguri di vita a questi due splendidi ragazzi

LEGGI ANCHE IL PROGRAMMA CHE SPIA IL CELLULARE E TI SGAMA

Newsjacking: cos’è?

Cos’è il newsjacking? Il Newsjacking è sostanzialmente una strategia di comunicazione basata sullo sfruttare un avvenimento di interesse nazionale o globale, che lo scopo di attirare l’attenzione su di sé o su un proprio brand.

Questo termine è recentemente salito alla ribalta grazie a colui che sta insegnando al mondo come sfruttare al meglio le opportunità che il web, il content e l’inbound marketing offrono alle aziende e ai singoli che non hanno grosse disponibilità finanziarie, ma hanno idee e coraggio. Questa persona è David Meerman Scott, marketer americano, che ha dedicato anche un libro alla materia.

Sostanzialmente fare newsjacking significa sfruttare l’energia della “big wave”, cioè quell’onda che, se cavalcata nel momento giusto può assicurare visibilità, fama e successo. Lo stesso Scott fa notare anche che esistono diverse forme di newsjacking, ad esempio, una news importante può essere usata per distogliere l’attenzione dagli altri competitor. L’idea sostanziale è, quindi, cercare di sfruttare un evento sensazionale per cercare di sfruttarne la portata.

Attenzione però, il newsjacking può rivelarsi anche un’arma a doppio taglio poiché alcune aziende hanno cercato di sfruttare un dato evento ma con risultati poco soddisfacenti. E’ molto importante, infatti, sfruttare l’audience in maniera intelligente.

Eccone alcuni esempi: nello spot Ikea del 2014, il marchio svedese sfruttò l’uscita dell’IPhone per creare una parodia divertente sull’argomento e questo ha permesso a Ikea di moltiplicare esponenzialmente la normale visibilità del proprio marchio.

Anche la politica italiana si avvale di questo particolare strumento ed è quello che fa più di frequente il Movimento 5 Stelle, che cerca di sfruttare i tweet e gli hashtag di Matteo Renzi per creare nuove notizie ed ottenere di rimbalzo maggiore visibilità, anche se questa tecnica può ritorcersi contro a chi ne fa utilizzo.

Questi particolari e brevi esempi mostrano che il newsjacking è una strategia molto utilizzata sia in politica sia nel business online, ma purtroppo ancora poco sfruttata nel nostro Paese, soprattutto alla luce del fatto che il web marketing non è facile da utilizzare.

 

IPHONE SE e IPHONE 6S a confronto

Smartphone Apple a confronto, ecco iPhone SE e iPjone 6S.

Entrambi gli smartphone montano la stessa versione del sistema operativo iOS 9.3. e lo stesso chip proprietario  A9.

Le prime differenze sono quelle riguardanti il display. L’iPhone SE ha un display da 4 pollici, mentre l’iPhone 6S ha un display da 4,7 pollici.  Inotlre, il primo ha una risoluzione di 1.136X640 pixel a 326 ppi, il secondo invece, ha una risoluzione di 1.134X750 a 356 ppi.

Rispetto all’iPhone SE, l’iPhone 6S è dotato di tecnologia 3D Touch, che consente di utilizzare lo smartphone in un numerosissime attività rispetto all’altro modello.

L’iPhone SE inoltre è meno largo e meno alto, ma è più spesso (7,6 mm) e più leggero (113 grammi) dell’iPhone 6S.

Oltre alle caratteristiche tecniche una delle differenze più significative tra i due smartphone è quella relativa ai prezzi. L’iPhone SE è acquistabile in Italia al prezzo di 509 euro (modello da 16 GB) o 609 euro (modello da 64GB). L’iPhone 6S, invece, è disponibile a prezzi maggiori: 779 euro (modello 16 GB), 889 euro (modello da 64 GB) o 999 euro (modello da 129 GB). Come si può notare, l’iPhone SE è disponibile nelle versione da 16 GB e da 64 GB, mentre l’iPhone 6S è disponibile in tre diverse versioni: 16, 64 e 128 GB:

L’iPhone SE e l’iPhone 6S montano la stessa fotocamera posteriore con un sensore da 12 megapixel e con la possibilità di registrare video 4K (3.840X2.160 pixel) a 30 fps. La differenza sostanziale, invece, riguarda la fotocamera anteriore: l’iPhone 6S ha una fotocamera da 5 megapixel, mentre l’iPhone SE ha una fotocamera da 1,2 megapixel.

 

Quanto incide internet sulla vita dei minori: ecco cosa non sapevi

Condivido sul mio blog questo post direttamente dalla pagina ufficiale Facebook della Polizia (Agente Lisa)

“L’esperimento di una mamma per capire quanto ‪#‎Internet‬ ed i social possono incidere nei rapporti con i figli piccoli
Avevo letto la notizia qualche tempo fa e oggi di nuovo, cosi ho pensato di parlarvene. Una mamma di 2 gemellini di 4 anni ha fatto un singolare esperimento. Un giorno si è seduta e li ha osservati giocare. Ha preso carta e penna ed ha annotato tutte le volte che i piccoli hanno cercato il suo sguardo. E loro lo hanno fatto sistematicamente per vedere se approvava o disapprovava quello che facevano.
Così questa mamma ha scoperto che l’hanno cercata per 28 volte e non ha potuto fare a meno di considerare che forse i suoi bambini si sarebbero sentiti meno importanti di internet se lei avesse avuto il naso dentro uno smartphone o un qualche dispositivo intenta a navigare.
La sua conclusione e il suo post su Facebook finivano con : “questa generazione di bambini conta su di noi per insegnargli come diventare adulti. Cercate di passare più tempo con loro e con i vostri cari perché non sapete mai chi vi sta osservando e quale messaggio state mandando mentre siete assorbiti da internet”.
Siete d’accordo?”

Le risposte:

“Pienamente d’accordo.. anch’io ho due gemelli… ora sono grandi ma ho giocato tanto con loro… puzzle… lego… disegni e giochi all’aperto… e quando parliamo di quando erano piccoli mi dicono che sono felici per la loro infanzia…
– Prima di tutto chiedo scusa per l’OT.
Volevo chiedere una cosa, sono stato contattato prima da una persona dell’Istat via telefono, proprio ieri mi era arrivata la lettera.
Considerando le truffe che ci sono in giro, come facciamo a sapere che sia davvero una persona dell’istat?
Grazie.
-Siamo un pò tutti peccatori per questo andiamo a messa…lei agente da un po’ di tempo ha una funzione quasi monacale negli spunti che quotidianamente ci dà…per questo la ringrazio dell’attenzione che ha verso di me e di chi legge con occhio sereno e tranquillo…buon lavoro Agente
– Da far girare oggi tanti genitori che non hanno tempo…. E voglia piazzano davanti ai loro bimbi di tutto è più con conseguenze negative, poi ci stupiamo di quello che succede intorno a noi i dispositivi elettronici tolgono umanità ed emozioni.
– Si!! E’ vero. Ho due figlie ,ora grandi, ma è stato ed è tuttora indispensabile che mi avessero e mi abbiano vicina e presente per le migliaia di cose alle quali loro si trovano a dover affrontare.
-Buona serata leggo molto volentieri i suoi consigli e le sue notizie e spesso anche le condivido soprattutto quando ci sono truffe di vario genere….però ho un’osservazione da farle….come mai ci mettete in guardia sulle foto dei bambini di non postarle e voi ne mettete spesso?”

 

LEGGI ANCHE FOBIA SOCIALE

Nuove emoji disponibili su iOS

Arricchire le proprie conversazioni con sticker ed emoji è molto semplice. Le emoji, ovvero tutte quelle immagini che possono essere aggiunte in una conversazione, possono trasformare queste ultime in una sorta di moderno geroglifico. Questo è possibile grazie a vere e proprie raccolte che consentono di personalizzare le tastiere dei propri dispositivi.

Gli smartphone e i vari dispositivi di messaggistica istantanea forniscono una serie di figure-base per arricchire i propri messaggi con immagini ed emoticon di vario tipo. Ampliando però queste raccolte è possibile anche tramutare le lettere della tastiera in vere e proprie figure animate.

Questi ampliamenti sono possibile grazie ad alcune applicazioni dedicate allo scopo come Keymoji, ideata per iPhone e per app come Snapchat, Facebook, Whatsapp, WeChat, Twitter, ecc.

Sempre per inserimenti di questo tipo è molto utile SwiftKey, la tastiera che completa in automatico la frase che si sta scrivendo con la figura mancante o sostituisce le parole con l’omologa rappresentazione visiva.

Altre applicazioni utili per arricchire i propri messaggi sono: Emoji Free, Rage Faces o Imoji. Quest’ultima poi è un’applicazione che permette di trasformare chiunque o qualunque cosa in un’emoji. Con questa app, infatti, è sufficiente immortalare una posa o un oggetto divertente o immortalare un’espressione particolare su un volto per trasformarla in un adesivo da usare al momento giusto.

Sempre sul pezzo è Facebook, con un numero elevato di adesivi, ma anche Telegram non è da meno. Già da qualche tempo Facebook ha deciso di inserire la possibilità di esprimere le proprie emozioni con l’aggiunta delle “reactions”.

Per arricchire i propri messaggi dunque sono necessari veramente pochi e semplici passaggi, basta scaricare una delle app apposite e le tastiere si arricchiranno subito di molteplici adesivi. Molto spesso poi le emoji si arricchiscono anche di personaggi dei cartoni animati (Minions e supereroi), animali o sportivi.

Lit Motors C1, le caratteristiche della moto del futuro

Tecnologia e mobilità si incontrano con Lit Motors C1, la moto del futuro.

Lit Motors C1 è una moto ecologica con caratteristiche simili a un’auto, è dotata di carrozzeria ma resta comunque una due ruote. I costruttori però stanno già lavorando per ottenere l’autorizzazione alla guida senza casco e con la patente B. L’idea di fondo del progetto è anche ecologica poiché si propone proprio di realizzare una due ruote per una maggiore praticità nel traffico cittadino.

La C1 si guida come un’auto con sedile e volante con una particolare tecnologia ride-by-wire che consente di sterzare e far fare alla moto tutto il lavoro con un’impostazione della piega perfetta naturalmente in base alla velocità di marcia e della curva da affrontare.

Particolarmente interessante è anche il motore elettrico, che permette un’accelerazione da 0 a 100 in soli 6 secondi e una velocità massima di 160 km/h. Con una carica si possono percorrere fino a 321 chilometri e questo rende la Lit Motors C1 adatta anche a viaggi di media distanza.

Dalla fine dell’anno scorso, inoltre, la C1 ha proposto anche la versione con due posti in fila, oppure lo spazio dietro al conducente per eventuali carichi o valigie.

La Lit Motors C1 è disponibile in pre-ordine alla cifra di 21.500 €, una cifra piuttosto interessante viste le caratteristiche tecnologiche della moto. Gli interessati all’acquisto, in base alla cifra versata come acconto, verranno inseriti nella lista dei primi 1000 clienti che riceveranno la moto o  in quella dei primi 10000. Il posto in lista verrà assegnato in base alla cifra anticipato al momento dell’acconto.

Alcune informazioni tecnologiche: la tecnologia di base ruota attorno a due giroscopi che, lavorando in direzioni opposte, permettono di tenere in equilibrio la moto anche sul ghiaccio. La potenza di questi giroscopi poi è talmente elevata che la C1 può resistere anche all’impatto con un mezzo pesante come un SUV.

Attenzione agli intrusi, qualcuno sta spiando nel tuo whatsapp

Qualcuno sta spiando nel tuo whatsapp“, cosa vuol dire questo messaggio??

Alcuni utenti Android nel corso degli ultimi accessi a Whatsapp hanno visualizzato questo particolare messaggio. Cosa significa questo messaggio? Forse qualcuno è riuscito ad accedere al nostro Whatsapp ed è riuscito a leggere i nostri messaggi? Si tratta di un virus o di messaggio promozionale?

Niente di tutto ciò, vediamo di cosa si tratta! Se visualizzate questo messaggio, è molto probabile che sul vostro cellulare sia stato installato (più o meno volontariamente) un software che blocca l’accesso a terzi estranei nel momento in cui tentano di accedere a determinate applicazioni. Per applicazioni come Whatsapp, Messenger, Facebook e per i semplici SMS è possibile immettere una password per limitare l’accesso ad esse.

Per chiarire il funzionamento è meglio fare un esempio. Se per caso avete lasciato incustodito il vostro smartphone e qualcuno sta cercando di leggere le vostre conversazioni o chat questa persona, per proseguire nella lettura, dovrà inserire la password di accesso da voi impostata. Se la password viene sbagliata per due volte consecutive, al terzo tentativo verrà scattata una foto per permettere al proprietario, in un secondo momento, di scoprire il volto dell’intruso e sapere quindi chi stava curiosando tra le sue conversazioni.

Se avete ricevuto il messaggio di avviso, quindi, non c’è nessun estraneo o virus che ha intercettato il vostro smartphone poiché i messaggi presenti su un’applicazione come Whatsapp non possono essere né criptati né intercettati da terzi.

Il messaggio di avviso può essere stato generato da applicazioni come CM Security AppLock, LEO Privacy e Chat Lock. Se però queste applicazioni vengono disinstallate gli utenti non visualizzeranno più il messaggio di avviso, In alternativa è possibile anche disattivare solo la funzione che consente di inserire la password di protezione per le chat o i messaggi.

L’Aids non esiste : il servizio delle Iene crea polemica sui social

Il servizio di Nadia Toffa, inviata delle Iene, ha avuto ad oggetto L’AIDS.

La giornalista ha incontrato due negazionisti assoluti della malattia: Il dottor Domenico Mastrangelo e Valdo Vaccaro, un esperto in alimentazione.

Queste due persone sostengono che l’HIV non esiste ma è un’invenzione delle case farmaceutiche per lucrare sulla gente. Questo argomento ha destato non poche polemiche tanto che sui social si è scatenato un putiferio.

Ecco alcuni commenti sulla pagina Facebook Ufficiale del programma Le Iene:

“Ci sono tante verità dentro questo servizio, non mi piace questa volta l’ironia di Nadia, come tante verità ci sono dentro al discorso tumori e le sue cure e l’incurabilità. Non affronterei cosi questa situazione,riempiendola di luoghi comuni per avere l’approvazione della gente, non con questa supponenza non su questo argomento come di tutto ciò che fa davvero paura alla gente e che ci avete imposto voi media. Rispetto per l’HIV, ma un piatto di radicchio con cipolle fa bene, dobbiamo dirlo, perché il nostro sistema immunitario è la cosa più importante che abbiamo in assoluto, sia contro questo sia contro i tumori, lo stress è un grande killer e concausa di tanti tanti disturbi che abbiamo. Nadia, ti ammiro, ma è troppo facile fare del perbenismo in questo modo. Non è un messaggio giusto. Secondo me.

– Il punto qua non è l’ironia di Nadia, ma il fatto che dei medici sostengano che l’hiv sia un virus inventato. I vari Cagliostro, Koch, Fleming, Pasteur, si saranno rivoltati nella tomba. In Africa ogni 12 secondi un bambino muore proprio di aids, poi però penso anche che abbiamo un ministro della sanità senza laurea in medicina e capisco che sentire certe cazzate in materia, non sia la cosa peggiore.

– Quindi Nadia Toffa, dopo la figuraccia che hai fatto sulle tre puntate del tue programma poi chiuso “open space” dove sponsorizzavi i vaccini, perchè non hai mostrato ora delle tesi VERE e MEDICHE su quello che affermi? Dopo la figuraccia mondiale sul Metodo Stamina che avete fatto IENE e poi insabbiato tutto, quando vi occupate di “medicina” fate solo figuracce, solo i più caproni potete influenzare, portate dei VERI CONTRADDITTORI, senza far passare per idioti chi il mestiere lo conosce e ha gli strumenti per poter affermare che nella medicina non è tutto così chiaro come dicono.

-Care Iene, cara Nadia. Seguo (o seguivo?!) da anni con convinzione il vostro programma… ho sempre pensato che tu fossi una delle migliori tra tutti Voi! …eppure ultimamente mi devo ricredere… ultimamente non so per quale assurdo motivo sembra che i TUOI SERVIZI siano A FAVORE delle CASE FARMACEUTICHE. se come dici con i tuoi ultimi “taglia e cuci” tutto ciò che si dice è una montatura, tutto complottismo… per lo stesso motivo potremmo supporre che anche i tuoi servizi vogliano andare a parare da qualche parte.

-Sia chiaro! Di ciarlatani e truffatori ne esistono davvero parecchi, e voi avete contribuito a scovarne gran parte… ma in questi ultimi servizi state pretendendo un po troppo. Pensare di ridurre l’argomento AIDS in un servizio di 5 MINUTI è PARADOSSALE. Tagliando è facile far dire alle persone quello che vogliamo, compreso che il preservativo non serve a nulla.

-Dietro la medicina ci sono come minimo 200 anni di menzogne, smentire per presa di posizione e prepotentemente chi timidamente prova ad asserire il contrario non è forse il modo giusto x fare notizia…

-Questo era sull’AIDS, lo scorso ricordo del dottore con le dita ad anello e la tempo fa la Mereu… non ricordo i dettagli, ma il copione era quello!
hiv

Nuovo aggiornamento per Instagram

Instagram è il più importante social network dedicato alla condivisione delle immagini ed è pronta a cambiare, in modo da favorire la condivisione di immagine e di brevi video pubblicati dagli utenti.

Se Facebook è sempre ricco di novità, nei giorni scorsi anche il social network fondato da Kevin Systrom ha annunciato il lancio della timeline personalizzata.

Grazie a questo aggiornamento è stata eliminato l’ordine cronologico, per cui ciascun utente  visualizzerà, grazie ad un particolare algoritmo i contenuti che potrebbero o dovrebbero interessargli di più.

Si cercherà di dare rilevanza gli utenti con cui si hanno maggiori interazioni e commenti.

Le ragioni dell’aggiornamento sono dovute al fatto che cosi com’è, Instagram non convince soprattutto perché non coinvolge abbastanza pubblico.

Questo infatti succede perché se non si accede per qualche giorno o anche solo per qualche ora ad Instagram, gli scatti scorrono velocemente senza possibilità di recuperarli se non visitando ciascun singolo account.

Systrom ha dichiarato che per questo gli iscritti al social fotografico perdono circa il 70% dei post. Il 30% rimanente deve essere impostato direttamente sugli interessi degli utenti.

Per usare al meglio Instagram è utile affidarsi a qualche piccolo trucchetto. Prima di tutto è importante cercare di guardare le cose da un punto di vista differente, in modo da non ripetere lo stile degli scatti; trovare la simmetria perfetta, sottoesporre le foto; fotografare quotidianamente; fare autoritratti e non selfie; ricordare la regola dei terzi, per questo è utile utilizzare la griglia di Instagram, dividendo il reticolato in 9 caselle e porre il soggetto in uno dei punti di intersezione fra linee, questo permetterà di ottenere una foto armonica e dinamica; realizzare più scatti per avere un buon margine di scelta e aggiungere un obiettivo alla fotocamera dello smartphone.

Grazie a questa nuova timeline personalizzata sarà possibile non perdere più le foto dei contatti più seguiti.

Iene, servizio sulla cocaina che uccide e ti trasforma in un mostro

“Ma anche voi al servizio delle famiglie bene di Roma?
Con questo servizio vorreste fare passare quei due assassini spietati come due malati incapaci d’intendere e di volere?
Aveva ragione il padre della vittima, quando ha dichiarato che alla fine della storia e grazie ai media del potere, risulterà che suo figlio è il colpevole di tutto!

Questo servizio non mi è piaciuto. è risaputo che le droghe possano comportare disinibizione, allucinazioni ecc… ma da qui a trovare anche una velata correlazione con le mostruosità compiute da quei due assassini ce ne vuole… Spero che l’uso di droghe sia giudicato come aggravante e non come abile strategia degli avvocati per la semi-infermità mentale… Giustizia per Luca

La droga ti toglie soltanto le inibizioni, ma la volontà criminale era già presente anche prima dell’assunzione. Non dimentichiamo che è stato un omicidio premeditato. La droga non centre, sono soltanto ragazzi che hanno una deviazione mentale molto seria, ma non per questo non devono essere puniti, anzi devono avere il massimo della pena possibile. La vita di un ragazzo è stata stroncato da qualcuno e i responsabili devono pagare, senza se e senza ma, senza mezze misure. Diamo giustizia alla vittima e alla sua famiglia.

Se la cocaina desse allucinazioni e portasse alla violenza, ci sarebbero stragi tutti i giorni…ma per favore, non troviamo scuse a comportamenti che di scuse non ne hanno proprio. i due tipi si sono drogati per scelta, hanno ucciso per scelta e ancora peggio, per divertimento, spero ci sarà un po’ di giustizia per quel povero ragazzo ammazzato.

Niente…le persone questo piccolo dettaglio non lo comprendono… Credono all’uso sporadico o alla pippatina e stop…non hanno capito che se ti fai frequentemente se non abitualmente grammi e grammi di coca vai fuori di testa e credi sia reale ciò che pensi…e quello che pensi purtroppo è molto brutto

Credo smetterò di guardare pure le Iene…. Uno dei pochi programmi televisivi che ancora stimavo…. Peccato…. Cazzoni, smettete di mandare merda che poi c’è gente stupida che ci crede…. Ma cosa cazzo dite? Non c’entra affatto la cocaina…. L’ho usata, da persona con un minimo di materia grigia e, toh, guarda un po’, nn ho mai ucciso nessuno, non ho mai nemmeno avuto istinti violenti di alcun genere….. Figuriamoci allucinazioni (quelle sono altre droghe)… Se sei celebroleso, non è colpa delle sostanze che assumi, sei celebroleso e punto. E poi parliamo di legalizzare la cannabis…. Ma per piacere Italia, finché ancora girerà st’ottusa idea che la droga ti renda da persona normale e consenziente uno psicopatico è bene che state alla larga dalla cannabis…. 😑😑😑😑😑😑😑😑😑 no comment, veramente”

 

Cocaina iene