Millennials? Sono geniali ed irregolari ai limiti dello squilibrio mentale

Post impopolare. I millennials, cresciuti col mito del CEO startupper padrone di sé e del proprio tempo, inseriti nei contesti professionali organizzati hanno avuto quasi tutti esisti controversi. Positivi all’inizio. Alla lunga, disfunzionali.
La critica ricorrente: Bravi, innovatori, ma pensano solo a sé rovinando l’ambiente di lavoro.

Molti, troppi manager di piccole e grandi aziende mi raccontano da mesi tutti la stessa storia. Ecco i loro commenti ricorrenti:
– i ventenni si sono presi troppo spazio; hanno preteso di entrare subito in ruoli apicali; molto gli è stato concesso in virtù dei loro skill ma è stato un boomerang.

– Considerano il bene collettivo tempo perso, la strutturazione dei sistemi cosa che non li riguarda, la cura degli altri roba da poveracci
– Aspirano all’annuncio, al collezionismo di titoli per il CV rivendicati per incarichi esercitati pochi mesi quando non settimane.
– Danno idee ma non eseguono. Se lo fanno pretendono subito altri riconoscimenti o promozioni
– Non hanno esperienza né gavetta. Sono bravi ma non si applicano.
– Non sanno cosa sia la discrezione e non tengono i segreti aziendali.
– non ascoltano

Insomma suscitano entusiasmo iniziale ma poi screditano il lavoro di tutti gli altri. Ignorano moltissime cose anche basilari del mestiere e della vita sociale. Sono spesso geniali ma irregolari indisciplinati ed egocentrici ai limiti dello squilibrio mentale. In altre parole, la conclusione di molti di quelli che si sono confidati è: non sanno lavorare e non si “piegano” ad imparare tuttavia ce li dobbiamo tenere per via delle competenze per cui li abbiamo scelti.
Durissima da mandare giù

Scritto dalla giornalista Barbara Carfagna

Migliori regali tech per Natale : Bracciale fitness, fotocamera polaroid e non solo

Le feste si avvicinano e vuoi scoprire i migliori regali tech per Natale 2017? In questo articolo ti mostrerò quali sono gli oggetti tecnologici più ambiti e desiderati del 2017 e inizio 2018.

Oramai la tecnologia fa parte della nostra vita, qualcosa a cui non si può più rinunciare. Sia grandi che piccini, si ritrovano in una condizione tale da mettere al primo posto tutto ciò che riguarda l’informatica: smartphone, tablet, computer.

Innanzitutto prima di poter stabilire i migliori regali tech per Natale, il primo passo da fare è quello di stilare una lista in cui indicare la destinazione dei pensierini per queste festività. Sapevi che la tecnologia influenza il nostro stato d’animo?

Tecnologia per lei

Far felice la tua lei è sempre una impresa ardua. Le avrai già regalato tantissimi anelli, braccialetti, collane, borse e abbigliamento. Per questo Natale 2017, se la tua fidanzata/moglie è amante della tecnologia, non potrai non regalarle uno dei seguenti oggetti migliori del 2017.

  • Bracciale in argento Fitbit Flex 2: elegante, raffinato e innovativo. Potrà utilizzarlo per monitorare i passi e l’attività fisica durante la settimana. Il braccialetto è disponibile anche nelle colorazioni rosa e oro, motivo per cui si adatta benissimo a tutti i tipi di vestiari, anche per occasioni e abiti eleganti.
  • Fotocamera Polaroid Snap Touch: le ragazze amano le foto, la fotocamera Polaroid Snap Touch è a dir poco geniale, infatti ti permette di poter vedere le anteprime delle foto, e di poterle stampare senza necessità di inchiostro, basterà inserire nel device la carta adesiva e in un click la stampa è pronta. Tra l’altro grazie alla presenza del bluetooth, potrai per prima mandarle allo smartphone, modificarle con i filtri e poi rinviare alle fotocamera per stampare la tua foto preferita.
  • Libro Kindle Oasis: se la tua ragazza è amante della lettura, il Kindle Oasis è quello che può far per lei. Nuovissimo e-book di Amazon, ti consentirà di sfruttare il regalo tecnologico anche sott’acqua.
  • Smartwatch Michael Kors: ogni ragazza (o quasi) nomina Michael Kors. Quest’anno il miglior regalo di Natale per lei potrebbe essere lo smartwatch Michael Kors, elegante, raffinato e adatto ad ogni occasione. La tua lei potrà controllare l’orario e monitorare la sua attività fisica.
  • cuffie Happy Plugs: questa particolare tipologia di cuffie, possono essere adattate agli abiti quotidiani grazie al loro design curato e particolare. Infatti potrebbero essere utilizzate anche come collana, se alla tua fidanzata piace parlare al telefono, questo device potrebbe essere la migliore idea regalo per Natale. Può rifiutare e accettare la chiamata tramite il tastino bluetooth delle cuffie, quindi non dovrà nemmeno essere collegato tramite cavo allo smartphone.

 

Articoli che ti potrebbero interessare: Scegliere un Mac o altri PC?Facebook leggerà nel pensiero

Idee regalo tech per lui

Non hai idee di cosa regalare al tuo ragazzo/marito per Natale? Stai certa che la tecnologia è sempre alla portata di tutti gli uomini. Sono regali sempre ben accetti e ben desiderati.

  • Smartphone: se hai un budget consistente e vuoi far felice il tuo uomo, puoi regalargli un nuovo smartphone. Nel 2017 di smartphone in uscita, ce ne sono davvero tanti. Ma qual è il migliore? Prima valuta se vuole un Android, iOS o il sistema operativo di sua preferenza.
  • Smartwatch Emporio Armani Connected: il nuovo smartwatch è stato realizzato dalla casa Armani, per far si che l’orologio tecnologico diventasse indossabile non solo durante i momenti di sport, ma anche per poterlo utilizzare nella vita di tutti i giorni e per occasioni importanti. Il sistema operativo è Android Wear 2.0, di conseguenza è compatibili con lo smartphone. Il quadrante è touch, ed è come se si avesse un secondo smartphone ma al polso.
  • Auricolari in-ear: sono dei modelli particolari di cuffie, che ti permettono di comunicare con il tuo smartphone grazie al bluetooth, e di poter monitorare l’attività fisica in modo comodo. Gli ultimi modelli più innovativi sono Samsung Gear IconX 2018 e le AirPods Apple.
  • GoPro Hero: se il tuo lui ama l’avventura, gli piace riprendere i momenti più stravaganti, una action cam è ciò che fa per lui. Sul mercato ce ne sono davvero tantissimi, adatti ad ogni budget. Se vuoi il top di gamma, allora non puoi non acquistare la GoPro Hero 6 Black. Azionabile tramite comandi vocali, registra video in 4K con altissima risoluzione e può essere utilizzata sott’acqua fino a 10 metri di profondità.
  • Marshall Acton: se il tuo uomo ama la musica, le casse wireless più ambite sono le Marshall Acton. Qualità audio a dir poco eccellente, ottime per le feste e per ascoltare canzoni in tutti i momenti della giornata. Lo stile ricorda un po’ gli amplificatori che si utilizzavano negli anni 80′.

 

Hai le idee chiare sui migliori regali tech per Natale 2017? Se vuoi qualche altro consiglio, sono a tua completa disposizione. Ti basta commentare e ti risponderò nel più breve tempo possibile.

Facebook marketing , i video di 6 secondi sono più efficaci

Per fare marketign digital efficace bisogna stare al passo con i tempi e l’aggiornamento diventa sicuramente l’unico modo per poter pianificare delle campagne marketing efficaci.
Il Global Creative Director di Facebook, Andrew Keller, è intervenuto pochi giorni fa a proposito di quelli che saranno i formati più impattanti e su cui varrà la pena puntare nei prossimi mesi. Keller ha parlato della centralità crescente del video.
Quali video quindi sono efficaci per veicolare la comunicazione digital?

Keller fa riferimento a quelli che sono i video della durata di 6 secondi e la domanda sorge spontanea: ma il video di una durata così bassa è veramente ciò che vogliono pubblico e inserzionisti?
La risposta è affermativa e questo ce lo sta dimostrando la prassi. Le agenzie di tutto il mondo hannp notato che il video da 6 secondi può essere più impattante di un video di 45 secondi, a condizione di ideare il video sin dall’inizio per essere di tale durata.
È necessario evitare video creati con la formula musicale del Cut-Up (tecnica di taglio delle liriche utilizzata dagli autori musicali), ovvero, riadattare video pensati per la televisione a 6 secondi può essere controproducente e talvolta meno ingaggiante.

Campagna di marketing pull

Il

Una ricerca italiana dimostra come si è felici a 50 anni

CRISI DI MEZZA ETÀ? SÌ, DOPO PERÒ
SI TORNA A SORRIDERE

Una ricerca di CougarItalia.com dimostra che la felicità ha un
andamento ad «U»: il culmine dell’entusiasmo si ha a 24 anni,
il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a
risalire. A 42 anni una donna è di nuovo «felice»
e va alla ricerca di un partner più giovane.

«Ci si volta indietro e ci si ritrova a fare i conti con i rimpianti. Si prova anche a guardare avanti, ma non è affatto consolante». Così Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com, il portale di riferimento delle donne mature sopra i 35 anni che prediligono la compagnia di uomini più giovani, spiega la crisi di mezza età, un fenomeno che riguarda 9 donne su 10.

Proprio una ricerca di CougarItalia.com dimostra che la felicità ha un andamento ad «U»: il culmine dell’entusiasmo si ha a 24 anni, il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a risalire.

«A 42 anni una donna è di nuovo felice e va alla ricerca di un partner più giovane» commenta Alex Fantini.

Lo studio di CougarItalia.com si è concentrato sull’universo femminile, ma la crisi di mezza età colpisce tutti: uomini e donne, in coppia o single, con o senza figli. E neppure un alto reddito o una grande carriera lavorativa fanno alcuna differenza.

«La crisi di mezza età inizia quando l’individuo arriva alla soglia minima di soddisfazione di sé. Un fenomeno che quindi non ha molto a che vedere con la realtà, quanto piuttosto con le aspettative deluse: il rimpianto per quel che non è stato» puntualizza Alex Fantini.

Il portale di riferimento delle donne mature sopra i 35 anni ha constatato l’esistenza di un elevato grado di correlazione tra benessere e aspirazioni, osservando per quello che riguarda l’universo femminile che fino a 24 anni le donne sono portate ad immaginare un futuro luminoso. Fino a quell’età il cervello elabora le informazioni tendendo a non ridimensionare le aspettative ed anzi ad attendersi un futuro più promettente della realtà.

«E vero è infatti che a 20 anni vivere in una camera in affitto, condividendo lo stesso appartamento con altri mentre si frequenta l’università, rende spesso le donne molto felici, perché attendono che i loro sforzi saranno presto ricompensati» precisa il fondatore di CougarItalia.com.

A 20 anni siamo insomma portati a immaginare un futuro luminoso. A 40 anni invece ci si accorge maggiormente degli errori commessi proprio perché ci eravamo aspettati troppo e ci sembra di avere sbagliato quasi su tutto: salute, lavoro, famiglia.

Secondo la ricerca di CougarItalia.com nei primi anni della maturità si tende a sottovalutare la possibilità di eventi negativi: le donne si aspettano ad esempio di avere una vita più sana rispetto alla media oppure non si aspettano di perdere il lavoro e sottovalutano perfino la probabilità di un futuro divorzio.

«Così, al di là delle loro reali condizioni di vita, la loro percezione di benessere inizia a declinare fino a toccare il punto più basso quando si trovano a dovere fare i conti con tutto ciò che non è andato come esse pensavano, con l’aggravante che non avranno mai più le stesse opportunità» conclude Alex Fantini.

Ma non tutto è perduto. I risultati ottenuti dalla ricerca di CougarItalia.com ci consolano: una volta toccato il fondo non si può che risalire: la reazione emotiva alle occasioni mancate diminuisce con l’età e già a 42 anni le donne sono nuovamente felici: la loro vita migliora all’improvviso e molte di loro vanno perfino alla ricerca di un partner più giovane.

Agenda setting definizione: ecco cosa conta nella comunicazione

Quando si parla di agenda setting ci  si riferisce a come i mass media esercitino la loro influenza su alcune notizie, rendendole così importanti ed interessanti molto più di altre.

In specie, si vuole anche puntare e mettere l’accento su quella sulla bravura e abilità dei vari mass media nel portare una o più notizie, in primo piano, al fine  di riuscire a catturare l’attenzione del pubblico.

E’ noto , infatti, che ci sono persone  attratte da alcune notizie,  altre notizie passano in secondo piano seppur importanti: inoltre, sono sempre i mass media a decidere quando lasciare una determinata news in rilevo o meno.

Questa teoria nasce nel 1972 da Maxwell McCombs e Donald Shaw che hanno appunto che viene predisposto un ordine del giorno degli argomenti a cui prestare molta più attenzione rispetto ad altri considerati meno rilevanti.

Facendo un passo indietro, già nel 1922 Walter Lippman aveva divulgato un suo studio dove veniva messo in evidenza come il pubblico venisse attirato da alcuni eventi in base alle immagini del cervello, ovvero un’elaborazione personale dell’argomento.

L’agenda setting, potrebbe essere quindi suddivisa in tre differenti tipologie:

  • agenda media: quando si mettono in rilievo determinate notizie, accantonandone altre. Decidendo quindi, ciò che vale o meno la pena di conoscere;
  • agenda del pubblico: eventi o argomenti, messi in evidenza, per attirare maggior pubblico;
  • agenda politica: in questo caso l’interesse è doppio, in quanto i politici sono interessati al pubblico ma, in egual misura, all’attenzione dei media. Quindi, per questo, elaborano una loro agenda, con leggi che riguardano il Paese, che possano essere di maggior impatto.

Secondo gli ultimi studi, queste tre tipologie di agende, interagiscono tra loro determinando tutti gli argomenti del giorno e della tempistica di rilevanza.

Ci potrebbe essere anche un rovescio della medaglia: in certi casi, infatti, il pubblico stesso non segue il “volere” dei media, ma si crea un’agenda personale, in base al proprio interesse individuale.

Comunicazione senza sentimento al tempo di WhatsApp 

Cibo sempre più presente nella comunicazione social

O Naturel il ristorante dove si mangia nudi

Avete mai pensato, di poter andare a mangiare al ristorante, restando completamente nudi, in libertà assoluta? Per due fratelli gemelli, questo è più che possibile.

Mike e Stephane Saada, sono due gemelli, che hanno aperto dei ristoranti, dove si mangia completamente nudi, prima a Londra e poi New York. Visto il grande successo di entrambi i locali, Mike e Stephane hanno appena inaugurato “O Naturel”, in Francia, esattamente nella romantica Parigi in rue de Gravelle.

La prima sera, quella dell’inaugurazione è stata riservata ai membri dell’associazione naturista di Parigi. Come da dichiarazioni, rilasciate dai due fratelli : “La prima sera abbiamo invitato solo i membri dell’Associazione naturista di Parigi perchè hanno sostenuto la nostra iniziativa fin dall’inizio, e quindi abbiamo riservato loro la serata inaugurale: aspettavano con impazienza quest’apertura e sembrano essere molto contenti del risultato“

Ma il locale è aperto a tutti, per fare una nuova esperienza o semplicemente per poter provare qualcosa di estremamente differente, dalla solita cena in giacca e cravatta.

Una volta che si entra nel ristorante, si dovranno lasciare tutti i vestiti (intimo compreso), in un guardaroba dedicato e recarsi al proprio tavolo. Le sedie sono realizzate con ottimi materiali traspiranti e l’unico indumento che si potrà avere addosso è il tovagliolo sulle gambe. I prezzi sono alla portata di tutti, considerando che un pasto completo, vino escluso, costa sui 50 Euro circa.

In molti hanno sollevato la questione, di quanto possa essere o meno igienico e di quanto possa far freddo in inverno. C’è da considerare che in Francia, il nudismo è molto diffuso e sentito, tanto da contare circa 2,6 milioni di persone e 460 aree completamente loro dedicate.

Non ci resta che andare a Parigi (oppure Londra e New York), per provare a pranzare o cenare, completamente nudi, all’interno di un ristorante chic. Lato positivo? Non si dovrà avere paura di sbagliare l’outfit. 

 

Differenza adolescenti anni 80/90 e quelli di oggi: i simboli che ci rappresentano

Leggevo un interessante articolo sulla differenza tra gli adolescenti degli anni 80 e quelli di oggi.
In realtà c’è una differenza abissale anche con quelli degli anni ’90 (ed io mi ci metto in mezzo) rispetto a quelli odierni eh : non avevamo internet, non avevamo l’ipod e tanto meno lo Smarphone. Ma, a pensarci bene, la nostra giovinezza a suon di gettone telefonico e walkman, non era poi così male, no?

Chi ha superato i 30 anni sa di cosa sto parlando e solo al ricordo la nostalgia un po’ mi viene.
Le nuove tecnologie, però, hanno portato ad un cambiamento sociale notevole nonché ad un comportamento differente tra gli stessi giovani. Proviamo a tornare indietro di qualche anno e vi pongo una domanda: ci ricordiamo ancora gli strumenti che utilizzavamo ogni giorno?

Pronti per un momento nostalgia, con un pizzico di commozione e qualche bel ricordo. Ripercorriamo insieme quelli che sono stati gli oggetti – e non solo – che hanno accompagnato la nostra adolescenza:

Telefono fisso  con tasti a rotazione

Telefono fisso: che fosse a rotella o con i tasti, era l’unico mezzo di comunicazione esistente. Sapevamo tutti i numeri a memoria e, quelli nuovi, venivano scritti in agende piene di cuoricini e post it. Non potevamo mandare messaggi, ma dovevamo utilizzare solo la nostra voce. A volte, la privacy era un po’ mancante e quando il telefono squillava, non ci si poteva preparare prima o decidere di “non rispondere”. Ora, per un appuntamento, basta messenger – whatsapp – senza molti timori o vergogna. Noi, eravamo molto più coraggiosi (per forza!)


Cartoni animati: noi avevamo eroine come Lady Oscar, Occhi di Gatto, Lovely Sarah e molte altre ancora. Siamo cresciuti con sani principi e con l’idea di una donna forte ed indipendente. Adesso? Adesso hanno i Pokemon da rincorrere o qualche altro mostro non identificato.
Musica: il walkman era lo strumento più utilizzato in quegli anni, per poter ascoltare la propria musica, attraverso le cuffie. Esattamente come adesso, certo: ma noi avevamo le musicassette, non i file. Registravamo le canzoni, direttamente dalla radio, che venivano sempre e comunque tagliate verso la fine, dalla voce dello speaker radiofonico.

 

Telefilm: i telefilm di oggi sono bellissimi, senza ombra di dubbio. Ma “ai nostri tempi”, c’era Beverly Hills 90210 con Brandon, Dylan, David, Brenda e Kelly e come loro, più nessuno.
Fotografie: Ricordate i tanti rullini, per fotografare i viaggi o le gite con gli amici? Noi si, ma i giovani di oggi non sanno neanche cosa voglia dire, avere un misero rullino da 24 o 36 e non poter cancellare le foto in tempo reale, modificarla o cambiare luci e colori (ergo: se eri venuta male, la foto restava essattamente così).

Le mode cambiano, ma a dirla tutta, le nostre erano decisamente divertenti.

Giappone: se non fumi hai diritto a sei giorni di ferie extra

Quando non si fuma e si è all’interno di una grande (o piccola) azienda, si possono notare delle differenze sostanziali, in merito alla pausa che i fumatori fanno ogni periodo di tempo.

La storia, che sta facendo il giro del web, ha sede a Tokyo: i non fumatori, continuavano a vedere i colleghi con il vizio, allontanarsi ripetutamente dalla scrivania ed impiegare un tempo pari ad un quarto d’ora, per ogni pausa. Contando che l’azienda in questione, ha più di 30 piani, tra andare – fumare e tornare, il tempo passa velocemente.

Dopo un po’ di tempo, uno dei dipendenti non fumatori, ha fatto presente alla direzione – tramite la casella dei messaggi aziendale – che questo andare e venire, stava cominciando a creare dei disagi a livello di mole di lavoro; mentre gli altri passano un quarto d’ora, a fare pausa, i non fumatori devono sobbarcarsi anche il loro lavoro, senza potersi allontanare dalla scrivania.

La direzione, dopo aver appreso dello scontento di alcuni lavoratori, ha preso una saggia decisione: nessuna punizione per il fumatore, ma un premio per chi non ha il vizio, tradotto in sei giorni di ferie pagate extra.

In questo periodo, in vista delle Olimpiadi 2020, il Giappone sta attuando molte norme anti fumo, al fine di poter accogliere al meglio, tutti i turisti che saranno presenti in quel periodo: da poco, infatti è entrata in vigore la legge, che vieta di fumare all’interno dei luoghi pubblici.

Takao Asuka, presidente dell’azienda in questione, ha dichiarato che, punire non avrebbe portato a nulla, mentre incentivare potrebbe cambiare l’atteggiamento dei propri dipendenti. Secondo alcune fonti, quattro dipendenti, hanno già smesso di fumare, al fine di poter usufruire delle ferie extra. 30 lavoratori su 120, invece, hanno già effettuato il loro periodo di bonus, nel mese di settembre.

In Giappone nasce il treno a levitazione magnetica

Le coppie durano poco a causa dei social network

Internet è uno strumento, buono o cattivo dipende da chi lo usa e come lo usa. Certo favorisce i traditori/ trici seriali, ma non li crea. Anzi permette di scoprire quegli stessi traditori che prima agivano nell’ ombra.
I social network e la relativa disponibilita’-facilita’ di contatti virtuali magnifica l’ego dei narcisisti che con una tale fonte di approvigionamento (pressoche’ infinita) si perfezionano nell’arte dell’illusione e del tradimento.

Il prof Guido Saraceni , a tal proposito, scrive sulla sua pagina Facebook:

“Un post che sta ottenendo molti consensi e condivisioni in questo periodo afferma che le relazioni di coppia durano poco per colpa dei social network.
L’autore sostiene che i social suggeriscano agli utenti l’impressione di avere tante persone “a disposizione” e che quindi ostacolino la pazienza e la perseveranza necessarie per far durare un rapporto, favorendo i tradimenti. Che le coppie durino sempre meno è un dato di fatto – basti pensare all’altissimo e crescente numero di separazioni e divorzi. Resta però da dimostrare che la colpa sia tutta dei social network. A me sembra che in questo periodo si faccia troppa retorica contro internet – gli hater, le bufale, lo stalking, il bullismo… quale che sia il problema, è sempre colpa del web e dei suoi barbari utenti.
È come se per risolvere ogni male bastasse chiudere un gruppo, bloccare un profilo o addirittura impedire l’accesso alla rete. Troppo facile.
I tradimenti sono sempre esistiti.
Se volete avere un’idea di come funzionassero le cose prima di Facebook – in quel passato dorato a cui molti vorrebbero tornare – andate a studiare le inchieste sui più antichi fatti di cronaca nera.

Giusto per fare il primo esempio che mi viene in mente: internet non era ancora nata quando una scellerata banda di pervertiti terrorizzava le “dolci colline di sangue” che circondano Firenze, organizzando festini di ogni tipo, vere e proprie orge, omicidi rituali, messe nere e altre inconfessabili “merende”.
Insomma, sostenere che le persone si comportino male per colpa dei social network è come ipotizzare che gli incidenti stradali siano colpa delle automobili di nuova generazione e non degli esseri umani che, da sempre, guidano come irresponsabili, infantili e soprattutto cialtroni”

Credo che i social stiano a loro volta agendo sugli stili di vita, sulla comunicazione, non che siano la causa, ma un effetto ed allo stesso tempo una concausa che catalizza, accelera e semplifica la disgregazione che cova in molte coppie. Offre sicuramente alternative rapide per approcciare nuove persone, agevola operativamente la ‘logistica’ del sotterfugio, prima per comunicare tra amanti c’erano maggiori ostacoli pratici, magari. È un processo più agile, ma il sottostante non è colpa dei social, su questo concordo. Ci sono state rivoluzioni sociali immense in questi 15 anni,
Soprattutto per le donne. E meriterebbe un post a sé la riflessione sul boom di divorzi tra 40 e 50enni.

 

Omnicanalità significato nel marketing

Sei senza esperienza? Ti assumono a Dubai

Se non avete esperienza e non trovate lavoro, c’è una nuova opportunità lavorativa che fa giusto al caso vostro.

Come riportato dal Coventry Telegraph,  un’agenzia immobiliare di Coventry, con sede negli Emirati Arabi, ricerca agenti per una compravendita di immobili di lusso che svolgano l’attività direttamente a Dubai.

Lo stipendio, che viene promesso per svolgere questo tipo di attività, si aggira sui 233 mila euro annuali: allettante, considerando che non è richiesta alcuna esperienza in merito, per essere assunti.

Secondo i capi dell’azienda Allsopp & Allsopp , infatti, vendere è una qualità innata che si perfeziona nel tempo e direttamente con la pratica; per questo motivo, chi non ha esperienza non vedrà il suo curriculum archiviato ma  – al contrario – preso in considerazione.

Lo stipendio promesso è da considerarsi esentasse e, per la sistemazione, saranno direttamente i capi dell’azienda ad aiutare i nuovi agenti, nel trovare casa proprio vicino all’ufficio. Inoltre è prevista, man mano, una crescita che potrebbe portare a dei bonus aggiuntivi, durante l’anno.

Ma, se non esiste l’esperienza, cosa cercano nelle persone che si vogliono candidare? Questa compagnia, Allsopp & Allsopp, vuole persone solari, determinate e che abbiano seriamente voglia di lavorare ed imparare, ogni giorno.

Se siete curiosi, vi possiamo dire che sul sito ufficiale della  Allsopp & Allsopp, non compare l’annuncio di lavoro, ma il 14 novembre è stata organizzata una giornata dedicata alla raccolta di tutti i CV dei candidati, da conoscere direttamente di persona. L’incontro si terrà a Liverpool e chiunque fosse interessato, dovrebbe pensare a prendere un biglietto aereo, quanto prima.

Non è l’unica posizione aperta, presso la Allsopp & Allsopp: cercano anche dei semplici consulenti, con una busta paga che potrebbe, comunque, soddisfare qualsiasi essere umano.

Cosa ne pensate, fareste mai questa esperienza, sapendo di dovervi poi trasferire a Dubai? Se la risposta è si: biglietto alla mano, ci vediamo a Liverpool.

 

Arriva Amazon Key: il corriere consegna, anche in tua assenza

Sono tantissime le persone, che ogni giorno, attendono la consegna di un pacco dal corriere di turno: ore passate a casa ad aspettare, attese, ritardi e scocciature di ogni genere.

Per ovviare a tutto questo, Amazon ha progettato un’idea che potrebbe rivoluzionare, la consegna dei pacchi a casa: questo nuovo servizio si chiama Amazon Key ed è la nuova strabiliante trovata del colosso dell’e-commerce mondiale.

Lanciato, per ora, solo negli Stati Uniti, al fine di testarne la vera utilità e la reale funzionalità. Ma in cosa consiste? Grazie a questo nuovo progetto, il corriere sarà in grado di consegnare un pacco, anche quanto non trova nessuno all’interno della casa, grazie a dei sistemi controllati di serratura intelligente e videosorveglianza attivata.

Amazon Key, si compone di tre elementi principali, che sono:

  • Cloud cam ovvero la telecamera di videosorveglianza
  • Applicazione dedicata
  • Allarme di sicurezza

Quello che dovrebbe accadere è facile e sicuro. Il fattorino arriva davanti alla porta di casa, con un pacco che è dotato di un codice a barre particolare, che viene scansionato e fa partire una richiesta al Cloud di Amazon. Successivamente, se è tutto corretto, la telecamere di sorveglianza si aziona e comincia a registrare; nel mentre il fattorino, ricevere sul proprio Smarphone un codice temporaneo di accesso. Con il solo gesto del dito, sopra lo schermo  “sblocca” il codice e, la serratura si aprirà automaticamente, così da permettere al fattorino, di lasciare il pacco subito all’entrata. Dopo essere uscito, chiuderà la porta e passerà nuovamente il dito sullo schermo, del proprio smartphone, per “bloccare” applicazione e serratura. Sicuramente più facile da fare, che da spiegare.

Sarà messo a disposizione in ben 37 paesi americani, per il test effettivo e la successiva distribuzione mondiale.

Una nota importante: il fattorino, prima di iniziare la procedura di consegna con Amazon Key, suonerà il campanello per verificare che la casa sia effettivamente vuota.

Il costo, si aggira intorno ai 300 dollari, con installazione compresa. Come sarà il futuro Italiano, grazie ad Amazon Key?

 

 

Stipendi medi italiani classifica europea

Gli stipendi degli italiani, si aggirano intorno ad un importo pari ad Euro 1.560,00 netti al mese. Questo in linea generale, perchè troviamo molti abissi tra uno stipendio e l’altro, dovuti alle zone geografiche di residenza – qualifica professionale – età – istruzione e settore in cui si svolge la propria attività.

E’ stata effettuata una stima, da parte del Jp Salary Outlook 2015, rapporto dell’Osservatorio di JobPricing, portale che fa riferimento alla società di consulenza HR Pros, che ci indica gli stipendi medi degli italiani, durante l’anno 2016, pari a 28.977 euro lordi all’anno, circa 20.306 euro netti all’anno, 1.560 euro netti al mese.

La differenza tra uno stipendio e l’altro, è dovuta soprattutto al tipo di mansione che si effettua all’interno di un’azienda e del livello contrattuale raggiunto o pattuito:

  • Gli operai guadagnano in media 24.000 euro;
  • Gli impiegati guadagnano in media 31.000 euro;
  • I quadri guadagnano in media 54.000 euro;
  • I dirigenti guadagnano in media 107.000 euro

intesi lordi e all’anno.

Non sono le uniche caratteristiche, che portano all’ammontare dello stipendio percepito; infatti, una buona parte è dovuta anche alla zona geografica di residenza. Secondo la classifica dell’Eurozona, l’Italia è al nono posto, subito prima della Spagna e dopo l’Irlanda (anche loro colpiti da una crisi economica continua).

Il discorso cambia, nel momento in cui si valutano gli stipendi netti e non lordi, dove l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica, a causa del cuneo fiscale.

I lavoratori del Nord, in questo caso, percepiscono uno stipendio più alto in quanto si sono sviluppate molte più aziende multinazionali, dove si possono incontrare alti profili manageriali. Al  Sud, il costo della vita è decisamente più basso, di conseguenza la retribuzione offerta è inferiore a quella del Nord o Centro.

Si guadagna di più in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia mentre si guadagna poco in Calabria, Sardegna e Basilicata. Le province che hanno le buste paga alte sono Milano, Roma e Trieste (in ordine di guadagno).

Lavoro 4.0: bonus fiscale per formare i dipendenti nell’Industria 4.0

 

Facebook leggerà nel pensiero : ecco perchè

Il futuro è sempre più vicino e, a volte, può far paura. Soprattutto per le tantissime innovazioni che stanno emergendo in quest’ultimo periodo, dove la tecnologia sembra superare di gran lunga, la nostra immaginazione.
Il Social Network Facebook, ha molte ambizioni e proprio durante la conferenza annuale F8, in cui l’azienda presenta prodotti e vision per il futuro agli sviluppatori di tutto il mondo, ha dichiarato che in un vicino futuro smartphone e computer, potranno leggere il nostro cervello.

Questo tipo di innovazione, permetterà ai dispositivi elettronici di mettere per iscritto, tutto quello scorrerà nella nostra mente, con una velocità pari a 100 battute al minuto. Un livello molto più alto di quello umano, considerando che una persona arriva a circa 70 battute al minuto.

La domanda nasce spontanea: è possibile che venga scritto proprio tutto quello che ci passa per la testa? Anche una frecciatina per il collega o per il capo ufficio?

La risposta è stata data da Regina Dugan, responsabile di Building 8 (sezione di Facebook dedicata ai progetti innovativi), che ha dichiarato che il sistema si limiterà ad interpretare solo ciò, che si è deciso di riportare e condividere. Nessun pericolo quindi.

Una reale innovazione sul fronte del discorso comunicazione. Pensiamo solo, che grazie all’intelligenza artificiale, saremo in grado di esprimerci con la stessa velocità della nostra nostra voce e gestire al meglio tutta la mole di dati, che il nostro cervello emette ogni secondo. Un altro aspetto, decisamente innovativo è la completa riservatezza dei dati, che verranno riportati e di conseguenza condivisi.

Secondo sempre Regina Dugan, il lavoro sarà molto più facile e pratico e si riusciranno a gestire molte più pratiche ed attività parellele. Questo sarà anche un modo per diminuire lo stress ed il nervoso.

Speriamo che questo cambiamento, possa arrivare quanto prima.

Suicidi online: Facebook si unisce a Trevor Project e non solo

E’ Torino la città più social

Sui social network emerge Torino, come città più presente ed attiva, mentre Asti è in fondo alla lista, come la grande assente.

Questi dati sono emersi a seguito di un’indagine effettuata dalla FPA, l’azienda organizzatrice del ForumPa. Quasi 106 capoluoghi controllati, per verificare la loro presenza attiva sui vari Social Network.

Questa indagine, ha portato alla luce numerosi dati: 94 comuni di capoluogo hanno effettuato una registrazione social, mentre 12 comuni di capoluogo non sono presenti e non hanno attivato alcun strumento. Il social più utilizzato, risulta essere Facebook, seguito in coda da Twitter e YouTube. 

Le città più presenti sono Torino, seguita da Bologna e Ferrara.

L’indagine è stata anche effettuata, controllando altri dati, relativi ai cittadini virtuali e numero di follower. Analizzando questi aspetti, Roma e Milano risultano avere più cittadini virtuali, mentre Venezia, Firenze e Rimini sono le città che hanno più numero di fan/follower, rispetto alla loro densità demografica reale.

Passando ai Tweet, si scopre che c’è una differenza sulla presenza e pubblicazione di argomenti. Bologna, per esempio, vanta bene 61.500 tweet, seguita da Roma con 33.500. Passando per Lecco e Fermo, si noterà un numero di pubblicazioni veramente scarso, pari a sessanta circa.

Come spiega il Direttore Generale di FPA, Gianni Dominici, non serve a nulla essere presenti, con una pagina, ma è necessario che i Comuni mettano a disposizione dei cittadini le funzionalità che un Social può offrire. Dal dare informazioni, rispondere ai cittadini, pubblicizzare eventi e così via. Vivere la città, qualsiasi essa sia, anche all’interno dei Social Network. Alcuni comuni, sono convinti che la sola creazione della pagina, sia sufficiente per farsi conoscere, ma non capiscono che devono interagire al meglio, con i propri cittadini.

Questa indagine, farà parte del Rapporto “ICity Rate 2017”, che esamina ogni anno, più di cento indicatori per arrivare a tracciare le città più smart e sostenibili in Italia. Si terrà il 24 ottobre, a Milano, Manifestazione ICity Lab”

 

 

EatWith, mangiare nelle case di tutto il mondo in alternativa al ristorante

Siamo in un mondo Social e, come tale, abbiamo mezzi e possibilità per sfruttare questa condizione al meglio. Oggi vi parlerò di EatWith, il portale di tripadvisor che  nasce per permettere ai turisti di poter mangiare a casa della gente del posto durante i vari viaggi. 

Un modo unico per condividere e conoscere nuovi usi e costumi e per entrare completamente all’interno di una cultura.

EatWith è una start up, una novità che si basa sul social eating, con l’obiettivo di poter cenare a casa di completi estranei, anziché farlo al ristorante.

Come funziona l’idea di EatWith? Facile e divertente, perché basterà scegliere il luogo, il tipo di cucina desiderata (attenzione se si preferisce una cucina vegana, per esempio), la data, la soglia di prezzo. Poi, si deve decidere se voler fare n pranzo, una cena o – addirittura – un pic-nic, direttamente a casa delle persone che si sono offerte di cucinare e di dare lezioni di cucina. Non solo cibo ma anche imparare, nuove usanze, attraverso gli ingredienti e gusti tipici del posto.

Dall’altra parte, chi ospita e cucina, metterà a disposizione un prezzo, un menù fisso, informazioni aggiuntive sulla durata dell’evento e su come verrà organizzato e svolto. I commensali potranno scegliere gli ospiti in base alle informazioni aggiuntive su interessi e preferenze.

La community all’interno del sito, inoltre, propone tantissime ricette all’interno di un blog dedicato.

E’ stata posta molta attenzione sul tema della sicurezza, sia per i commensali sia per chi cucina ed ospita: è prevista un’assicurazione, nel caso sorgessero dei problemi (da entrambe le parti) ed un controllo che garantisce affidabilità e serietà.

Non mancheranno, man mano che questa nuova idea prenderà piede, le varie recensioni da parte dei commensali e degli ospiti, al fine che ci si possa fare un’idea in base alle esperienze degli altri.

Non resta che preparare la valigia, scegliere una destinazione e decidere a casa di chi cenare.

 

Facebook novità: recensioni dei critici nelle pagine dei ristoranti

 

 

Sub-conscio shopping experience: ecco come funziona

Lo shopping online sta per cambiare forma, ed eBay vuole portarsi avanti, intercettando il cambiamento e studiando novità interessanti.

Le forme che assumerà lo shopping online, saranno differenti e si avvarranno del solo comando mentale, unito alle proprie sensazioni e desideri inconsci.

Proprio a Londra, nei giorni scorsi, il colosso del commercio online ha voluto invitare giornalisti ed esperti del settore a prender parte ad un’esperienza a dir poco straordinaria, in merito alla campagna “Colora il tuo shopping”, lanciata anche qui in Italia già da qualche settimana.

A tutti i partecipanti è stato consegnato un dispositivo per  l’elettroencefalogramma , non invasivo e creato dal partner MyndPlay,. Questo dispositivo presenta una fascia di velcro, che viene montata sulla parte superiore del cranio ed un piccolo morsetto, che ha un filo da attaccare all’orecchio.

Tutti hanno indossato questo dispositivo e, successivamente è stato chiesto loro di osservare, delle opere d’arte contemporanea, provenienti dalla Saatchi Gallery. Le opere mostrate si differenziano notevolmente tra loro, per soggetto – colore e tipologia.

Ogni partecipante avrebbe dovuto soffermarsi a guardarla, per almeno tre minuti, al fine che il dispositivo potesse immagazzinare più emozioni e dati possibili, per poi elaborare i vari risultati finali. Le reazioni inconsce, hanno creato per ogni persona, una shopping list personalizzata, ovvero una lista di prodotti da poter acquistare su eBay, scelti attraverso la personalità e la sensazione del “cliente”.

In parole povere: se l’attenzione del cliente si era focalizzata sul soggetto del quadro – per esempio il mondo – l’elenco prevedeva articoli da viaggio; se, invece, l’attenzione era mirata verso i colori  – per esempio blu o verdi che indicano stati di calma – la lista poteva comprendere articoli per il trekking o per i massaggi o pilates.

Nel futuro quindi, prepariamoci ad uno shopping virtuale dettato dalle sole sensazioni inconsce del nostro cervello, e dai desideri più nascosti.

Retail Apocalypse ? Addio ai negozi fisici anche in Italia

Test: qual è il più stupido?

Basta osservare l’immagine per due minuti, per cercare di capire chi – secondo voi – sia il più stupido dei quattro.

Sono sopra un albero e si possono notare le differenze caratteriali dei ragazzi, solo dall’espressione del viso e dai gesti che vengono fatti. Come nella vita reale, c’è chi subisce e chi vuole ferire, chi vuole passare per vittima e chi crede di essere il più furbo. 

Da un’immagine così apparentemente banale, si può scoprire la personalità ed il pensiero di ognuno, solamente attraverso la scelta del proprio “preferito”. Dal più cattivo, al più furbo: nessuno vince e nessuno si salva.

Osservate nuovamente la foto e scegliete chi secondo voi sia il più stupido – non il più furbo.

Se pensate che sia il numero 1 il più stupido è perchè nella vita tendete ad arrendervi molto facilmente, senza nemmeno un tentativo. Accettate gli eventi, pensando che il vostro pensiero non venga ascoltato e tanto meno accettato. Traspare che siete persone oneste e gentili, che amano il quieto vivere e non sopportano le discussioni, di qualsiasi genere e natura.

Se pensate che sia il numero 2 il più stupido è perchè, nella vita, prima agite e poi pensate. Date retta al cervello, solamente dopo aver compiuto un’azione. Non studiate e non capite l’accaduto, cercate solo di risolverlo il prima possibile. Apparite razionali e forti, ma in realtà siete fragili ed insicuri.

Se pensate che sia il numero 3 il più stupido è perchè siete persone determinate, che si pongono un obiettivo e lo raggiungono. Avete molto successo nella vita, grazie alla vostra razionalità e modo di affrontare le problematiche. Il vostro modo di analizzare e poi risolvere, fa di voi persone molto forti con gran carattere.

Se pensate sia il numero 4 il più stupido è perchè siete delle persone controcorrente. Idealisti convinti e, a volte, solo per il gusto di remare contro.

Sfida visiva: indovina chi è la mamma?

 

Sindrome da occhio secco: bambini in pericolo per uso di smartphone e tablet

La sindrome da occhio secco è una patologia che si presenta con bruciore e con la percezione di avere un corpo estraneo, al suo interno. Questa, colpiva nella maggior parte dei casi, donne in menopausa oppure persone sofferenti di tiroide.

Il fenomeno, negli ultimi tempi, sta notevolmente cambiando, andando a colpire sempre più giovani, soprattutto bambini che utilizzano per troppe ore consecutive un dispositivo elettronico – che sia Smartphone o Tablet.

I bambini che tendono a stare molte ore davanti a questi schermi, per guardare d a vicino video, chat e giochi, sbattono molto meno le palpebre, sforzando la vista ed uscendo molto meno all’aria aperta. Sono bambini che tendono a restare chiusi in casa, preferendo “lo schermo” al parco.

Questo allarme è emerso, a seguito di uno studio degli oftalmologi del College of Medicine della Chung Ang University Hospital di Seul. Per questa indagine, sono state osservate le condotte di 916 bambini, di età compresa tra i 7 e i 12 anni.

I risultati hanno evidenziato una percentuale pari al 6,6% con sindrome da occhio secco, ed il 97% di questi bambini utilizzano Smartphone e/o Tablet per circa 3 ore al giorno. Spostandosi in città, la percentuale aumenta all’ 8,3% contro il 2,3% dei bambini che abitano in altre aree. Nel dettaglio, i bambini che abitano in città ed usano assiduamente un apparecchio tecnologico sono il 6,3%, quelli che abitano in campagna 51%.

Nell’indagine è anche emerso che, i bambini che utilizzano lo smartphone per un massimo di 30/40 minuti, non soffrono di sindrome da occhio secco e passano molto più tempo a giocare fuori casa, senza fossilizzarsi davanti ad un video.

Questo fenomeno riguarda i bambini di molte zone del mondo e gli stessi oftalmologi consigliano un’ “astinenza” di circa un mese, per guarire dalla sindrome senza dover ricorrere all’assunzione di alcun farmaco o altre terapie.

In linea generale, sarebbe meglio dosare l’utilizzo dei dispositivi tecnologici, a poche ore al giorno e divertirsi un po’ di più al parco, con gli amici.

Leoni da Tastiera : sui social ormai è una giungla

I social creano astio , invidia e frustrazione : ecco i motivi

Rita Bellanza di Xfactor: elogiata in maniera meritata?

Oggi vi parlerò di questa ragazza , concorrente dell’ultima edizione di Xfactor. Si chiama Rita e con la sua esibizione ha fatto commuovere giudici ed uffici stampa.
Si, uffici stampa dato che non si fa altro che parlare di lei da quando si è esibita nel primo provino andato in onda su Sky1.
Vediamo di capirne di più.

Rita Bellanza  ha 20 anni e vive a Bergamo ma ha origini calabresi. La  ragazza ha parlato della sua vita difficile perchè in passato si è trovata a vivere in una comunità Arcobaleno dopo l’abbandono del padre. Rita si è presentata ai casting  con il brano “Sally”, di Vasco Rossi. Un brano che ha fatto storia e che ha visibilmente emozionato i 3 giudici .
Da allora, blog e testate importanti non fanno altro che parlare di questo “fenomeno” della musica.

Sarà quindi davvero così brava ad emozionare?

Io l’ho ascoltata e sinceramente non mi è sembrata il talento del secolo.

Ho i miei dubbi e sento decisamente puzza di uffici stampa ed impresari che hanno probabimente interesse a crearne un personaggio.
Tutti i media ne stanno parlando come un talento incredibile , pompandola forzatamente tanto da farmi pensare sia già tutto scritto e studiato a tavolino proprio al fine di farla amare forzatamente dal pubblico (come se poi il pubblico fosse scemo).

Io personalmente non la trovo eccezionale, anzi ! Tra l’altro nella parte iniziale dell’ultima esibizione (ha cantato “io che amo solo te”) ha anche stonato massacrando la canzone.

Credo (ed è una mia personalissima opinione) che in questa ultima edizione di Xfactor ci siano cantanti più talentuosi della Bellanza e non capisco sinceramente le reazioni emotive dei giudici eccessivamente entusiaste, quasi esagerate.

Francamente avevo avuto già delle grosse perplessità quando Rita  cantò “Sally”,  ma mi sono detta subito che forse non capisco una mazza di musica dato il giudizio positivo dei coach .

Riascoltandola nuovamente, però,  mi son convinta che a parte timbrica particolare e rarefatta non ha molto altro. L’ho trovata Imprecisa e non poco, a volte al limite della stonatura! Per non parlare della potenza vocale uguale a zero ( non spinge neanche se gli attacchi un compressore dietro).
In poche parole deludente

Ma per i giudici e la stampa abbiamo assistito a lacrime, pelle d’oca e shock come se fosse stata scoperta la nuova Janis Joplin, ponendo in essere una comunicazione web che spinge sul passato difficile di questa “umile” ragazza   che  finalmente , come nelle migliori favole, sta avendo il meritato riscatto.

 

In sostanza, mi è sembrato che abbiano tutti la commozione facile, ecco.

Fossi in loro andrei da un endocrinologo perchè credo abbiano gli ormoni in palla.

Amazon Renewed, prodotti riparati e venduti nuovamente

Amazon Renewed apre anche in Italia. Si tratta di un negozio virtuale, dove si possono trovare solamente prodotti ricondizionati e con qualità certificata.

Tablet, PC, accessori, smartphone usati ma pari al nuovo: tutti prodotti resi da clienti, che han deciso di passare ad una nuova versione del prodotto.

I prodotti resi, sono stati utilizzati pochissimo dai precedenti proprietari; per questo motivo è giusto dar loro una seconda occasione, previo controllo e ricondizionamento.

Amazon Renewed nasce prevalentemente, per dare ai propri clienti un’ampia possibilità di scelta, anche a seconda del proprio budget: comprare un prodotto pari al nuovo, ad un prezzo conveniente è sicuramente un ottimo investimento.

Tutti i prodotti che si potranno trovare su Renewed, sono venduti da Amazon Retail o distributori certificati, che hanno esaminato con cura e controllato i minimi dettagli di questi, prima di metterli in vendita.

Come avviene il controllo pre vendita? I prodotti vengono prima esaminati, poi controllati esternamente ed internamente. Dove necessita, vengono sostituite le parti danneggiate con altre nuove. Solo dopo una serie di test ed analisi, Amazon potrà certificarli e metterli in vendita.

Sono venditori terzi, autorizzati da Amazon, ad effettuare il lavoro di ricondizionamento dei prodotti. Questo è un processo che richiede molta attenzione e deve essere effettuato solamente da professionisti del settore, al fine di riportare il prodotto alla sua condizione di nuovo. A seguito di analisi, test e numerose prove, questi prodotti riceveranno la certificazione e potranno essere messi in vendita.

Per quanto riguarda il packaging, dove non disponibile o danneggiato, verrà utilizzata una scatola nuova e generica. All’interno, si troveranno tutti gli accessori originali, che fanno parte del prodotto acquistato.

Amazon Renewed è il futuro che guarda il presente, dove ogni persona potrà permettersi ciò che desidera, mantenendo fede al proprio budget ed essere sicura di acquistare prodotti, controllati e certificati da professionisti.