C’è chi la definisce una malattia, chi una perversione. Una cosa però è certa: dai pedofili bisogna tenere lontano il materiale che ritrae bambini, di qualunque materiale si tratti, che siano foto di battesimi, comunioni o quant’altro.

La società di oggi si rapporta con gli altri tramite Social Network di qualsiasi tipo, postando sempre di tutto e di più, ma una ricerca della Australia’s New Children’s eSafety, l’organo che deve controllare la sicurezza dei minori on line in Australia, ha riscontrato che un buon 50 % delle foto che vengono scambiate su siti dediti alla pedofilia proviene direttamente dai profili Facebook dei genitori di questi bambini.

Visti questi dati allarmanti, mi sento in dovere di lanciare un appello: non mettete su Facebook le foto di minori, e soprattutto non fate iscrivere a Facebook ragazzini che hanno meno dell’età consentit per l’accesso (16 anni).

Il Web è un luogo pericoloso e pieno di angoli bui, fate in modo che non ci finiscano i vostri bambini.

Dall’organo australiano affermano:

Molti utenti dicono chiaramente di aver preso quel contenuto trafugandolo da un profilo nei social e spesso queste persone si scambiano l’indirizzo mail con l’invito di connettersi fuori dal sito per vendere il materiale.

Le foto che vengono prese da internet e poi messe su siti frequentati da pedofili, vengono etichettate con frasi tipo “Le amichette di mia figlia su Instagram” e simili.

Non oso neanche immaginare siti del genere, siti in cui tutti i bambini servono ad un fine così brutto e sporco.

Spero che un giorno si riusciranno a tracciare e ad eliminare tutti i siti di questo genere.

Bisogna essere sempre all’erta e proteggere l’immagini dei bambini.

 

 

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