Facebook ha appena lanciato l’App Spaces entrando con forza nel mondo della realtà virtuale col suo avatar che ricorda l’altra faccia di Second Life.

Adotta la fotocamera che integra l’intelligenza artificiale, si concentra sulla realtà aumentata, è pronto a sfidare Snapchat e rilancia Messenger.

Tutto questo è stato annunciato nelle ultime ore in occasione della conferenza per gli sviluppatori F8 di Facebook che ha avuto luogo a San José.

Forte dei suoi quasi 2 miliardi di utenti, Mark Zuckerberg non ha speso una parola sull’amministrazione Trump o sulla campagna anti-bufale concentrandosi solo e soltanto sulla sua nuova creatura tecnologica.

 

Fotocamera dello smartphone: la chiave del futuro social

Il fondatore e CEO di Facebook, davanti ad una platea di oltre 4.000 spettatori e seguito in streaming da altri 600.000, ha annunciato che è la fotocamera dello smartphone la chiave del futuro social, non gli occhialini smart, almeno del suo social.

La realtà aumentata, evoluzione della piattaforma sempre più indirizzata su foto e video più che sui testi, ha come strumento fondamentale la fotocamera del cellulare ed è da questa che si avvierà l’app Spaces per l’esperienza virtuale: grazie all’intelligenza artificiale potrà riconoscere oggetti oppure geolocalizzare le persone inquadrate.

 

Facebook Spaces: lo strumento numero uno integrato a Messenger

Il secondo atto virtuale ed assolutamente interattivo di Facebook viene reso possibile dall’applicazione Spaces, attualmente disponibile in versione beta per Oculus Rift e Touch.

E’ un binario parallelo del social network con cui gli utenti potranno creare il proprio avatar (fantasioso o realistico, ritoccando dettagli come il colore degli occhi o il taglio dei capelli ed aggiungendo accessori). All’interno di questa App potete guardare video ed immagini a 360 gradi, usare una selfie stick (virtuale anch’essa) per scattare foto, fare videochiamate usando come sfondo video a 360 gradi.

Questa piattaforma parallela si integra con le videochiamate di Messenger, la piattaforma arrivata alla versione 2.0, oggi usata da 1,2 miliardi di utenti, che permette anche la musica in streaming (Spotify e, prossimamente, anche Apple Music).

 

Arriva l’assistente virtuale M

A supporto della chat Messenger 2.0 di Facebook, è stato appena lanciato l’assistente virtuale chiamato M che, grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di dare risposte ad utenti speciali, le imprese, con cui FB ha un legame molto stretto.

Un primo test è partito per i ristoranti statunitensi.

Dal 2016 (anno di lancio) ad oggi, le cosiddette bot, le chat automatizzate di Messenger, sono oltre 100.000 e registrano mensilmente uno scambio di 2 miliardi di messaggi tra utenti ed imprese.

 

Come funziona Facebook Spaces

Basta accedere all’App Spaces utilizzando gli Oculus Rift (solo quelli, per ora), associando il proprio account e personalizzando il proprio avatar.

Più amici entreranno in gioco, più il social network si popolerà di contenuti, soprattutto foto e video a 360 gradi.

Qualcuno se lo sta già chiedendo: i visori VR, in una fase eccessivamente immersiva, potrebbe far correre il rischio agli utenti di farsi risucchiare in un mondo di estraniazione totale dalla realtà?

Insomma, un network nato come ‘social’ potrebbe trasformarsi nel suo opposto finendo per portare ad una asocialità tra esseri umani?

Al punto tale da rientrare a casa, evitare pure i saluti (reali) ed incollarci in testa gli Oculus per controllare notifiche, post e bacheche varie? E, poi…

I tre spauracchi di Facebook sono le bufale, il cyberbullismo ed il terrorismo.

Come si metteranno le cose, in questo senso, una volta attivato e diffuso a largo raggio l’alter ego virtuale di Facebook? La situazione potrebbe peggiorare, se non degenerare?

In assenza di paletti, tutto sarà possibile nel mondo della virtualità online? O questo mondo parallelo potrebbe trasformarsi in una specie di anarchia telematica e sfuggire di mano a Mark Zuckerberg?

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