Sono circa 1.300 gli scomparsi sopra i 65 anni in Italia. Di questi molti hanno perso la memoria.
Un Gps ci aiuterà a rintracciarli.
Quanti di noi hanno esperienza diretta o conoscenza di persone con malattie mentali?
Purtroppo tanti, direi troppi, se si calcola che in Italia 800 mila persone che risultano affette da demenza (fonte ministero dell’Interno – Commissario straordinario per le persone scomparse) si allontanano da casa e perdono l’orientamento e la memoria e, spesso, restano vittima di incidenti che ne causano la morte.
Una buona notizia per le famiglie di queste persone: ora le associazioni di volontariato forniranno alla persona affetta da demenza un piccolo dispositivo elettronico del costo di circa 120 euro che verrà attaccato alla cintura o al collo del malato e che, attraverso una sim, avvertirà la centrale di controllo quando la persona si allontana dal perimetro deciso dai familiari.
Se i primi tentativi di rintraccio falliscono allora scatta l’allarme e la segnalazione viene inoltrata alle forze di polizia.
Lo scomparso, in caso di ritrovamento, verrà riaffidato ai familiari e, se necessario, soccorso dal 118, dalle ASL competenti o dai volontari.
L’accordo che darà il via all’iniziativa è stato firmato al ministero dell’Interno proprio nella giornata internazionale del malato di Alzheimer non a caso. Speriamo che il servizio sarà presto attivo in tutte le regioni italiane visto il vertiginoso aumento annuale dei malati, circa 150 mila casi.
E ci auguriamo che questa soluzione possa restituire un minimo di serenità a queste famiglie che vivono in ansia per i propri cari.
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