Mi ha incuriosito molto la puntata di “Presa diretta”, in onda su rai 1, che ha raccontato del fenomeno internet e delle complicanze sulla vita di molti adolescenti.

Bel giornalismo di informazione.Quasi nessuno si era preoccupato dei disagi giovanili,il garbo della signora Bosetti nel parlare con i ragazzi,mi ha colpita,ha partecipato alla loro sofferenza.

Come dicevo, mi ha incuriosito il tema ma non mi ha stupìto dato che l’uso di internet, dei videogiochi e quant’altro ha da anni causato non pochi problemi sulla psiche di alcuni ragazzi.

Si è diffuso, infatti, il famoso problema della “Dipendeza da Internet“e dell’emarginazione sociale causata da questo.
Chi ne è affetto, passa 15/16 ore al giorno davanti al pc annullando la propria identità e vivendo in un Mondo che ci si vuole costruire ex novo.
Si vive dunque una sorta di vita parallela lasciandosi andare e non rendendosi conto della realtà e del tempo che passa. Di questo ne avevo parlato come “fobia sociale” in un altro post.
La causa? Io ritengo che gran parte della colpa sia da attribuire ai genitori che lasciano a se stessi i figli sbolognandoli davanti al pc o lasciando che stiano sempre al cellulare.
Gli adolescenti devono vivere le emozioni per crescere e formarsi e di certo davanti ad un monitor le stesse sono appiattite.

Ecco dei commenti a caldo sulla pagina Facebook di Presa diretta

“Sono convinto che negli anni 50/60 un sacco di bambini non volevano andare a scuola per guardare la tv e al ritorno guardavano la TV con tanto di “allarme sociale”

“Più 70/80…negli anni 70 fior fiori di psicologi davano la colpa della criminalità ai cartoni animati giapponesi, in particolare Devil Man di Go Nagai.”

“In orario notturno accendevano la TV e guardavano film di Pierino o le donnine con numero annesso, quello del ragazzo è un caso patologico dove l’isolamento e il gioco malato sono il SINTOMO di un problema precedente non la causa di tale problema”

“Non vi è venuto in mente che magari, e dico magari, la play station era un mezzo, una via di fuga ? Che magari a scuola non voleva andarci per problemi di bullismo o di inadeguatezza ? Non vi è venuto in mente che magari, e dico magari, se aveste parlato con vostro figlio, senza fare una guerra per tutto, avreste potuto risolvere la situazione. Bisogna smetterla di addossare le proprie mancanze (da leggersi come incompetenza genitoriale) ad un mezzo, in questo caso la playstation, giusto per lavarsi la coscienza. E’ un po’ come dare la colpa all’esistenza dei coltelli per un omicidio…”

Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

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