Si è finalmente arrivati alla definizione del bullismo e del cyberbullismo nello specifico. Scopriamo di cosa si tratta!

Con il termine cyberbullismo si intendono violenze fisiche e psicologiche, minacce e furti, offese relative alla razza, alla religione, all’orientamento sessuale, all’aspetto fisico anche attraverso il telefono, internet o i social network. Rientrano in questa definizione anche la realizzazione e la diffusione online di immagini o registrazioni con lo scopo di offendere.

La proposta di legge in materia di bullismo e cyberbullismo è stata messa a punto dalle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera e alla ripresa dei lavori sarà presentata direttamente alla Camera dei deputati.

Attualmente lo stalking commesso attraverso mezzi informatici o telematici è sanzionato con un aumento di pena fino a un terzo quando la pena base è la reclusione da sei mesi a cinque anni. La vera novità della proposta di legge è la previsione di una pena determinate e l’ampliamento delle condotte punibili. Con la modifica di legge, approvata dalla Commissione, è prevista la reclusione da 1 a 6 anni e la confisca obbligatoria dei telefonini e del PC.

I minori con più di 14 anni e i genitori possono anche chiedere con istanza a gestore del sito internet e al Garante della Privacy l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali.

Tra le novità troviamo anche l’importanza riconosciuta agli ambienti scolastici con formazione del personale scolastico, misure di sostegno e di rieducazione dei minori coinvolti.

Entro due mesi dall’approvazione del ddl è poi prevista la messa a punto da Palazzo Chigi. Contrario però il Movimento 5 Stelle poiché secondo i grillini le regole che dovrebbero puntare alla tutela dei minori sono, invece, norme “ammazza web” che riguardano ogni maggiorenne che si affaccia su quel mondo. Durante l’esame in commissione a Montecitorio alcuni dubbi sulla proposta sono stati sollevati anche da Forza Italia, nonostante ciò una volta ottenuta l’approvazione della Camera dovrà tornare all’esame del Senato.

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