Copyright , cosa devo sapere?

La tecnologica ha cambiato e continua a cambiare l’esistenza umana e la sempre più veloce circolazione di idee e contenuti ha influito anche sulle regole della proprietà intellettuale.

Da una recente analisi di Shane Richmond, emerge che il sistema di leggi e tutele che regola il copyright non può tenere conto di tutti gli sviluppi possibili. Già per quel che riguarda gli aggregatori di notizie in molti ritengono che questi servizi dovrebbero pagare le proprie fonti.

Un’altra proposta interessate proviene da un’europarlamentare tedesca che, con il report sulla riforma del Copyright in Europa, cercava di allentare il potere dei detentori dei diritti e delle lobby, cercando di riscrivere la Direttiva del 2001 (la prima in materia), in un’ottica favorevole agli utenti. In particolare si chiedeva l’armonizzazione dei diritti d’autore a livello europeo in modo da considerare le esigenze di tutti.

L’analisi di Richmond procede poi seguendo un ragionamento molto semplice:

“Se ho una macchina e tu la prendi, io non avrò più una macchina. Se io ho un’idea e tu te ne appropri, saremo in due con la stessa idea. Pensare i prodotti come beni aiuta soltanto le aziende che hanno costruito il proprio business ad accumulare diritti”.

Di conseguenza una proposta utile in materia potrebbe essere quella di un periodo di protezione, scaduto il quale gli altri possano liberamente riutilizzare i contenuti, garantendo così una rinnovata ed in evoluzione.

Nonostante i buoni propositi però i tempi e i progetti di cambiamento sono piuttosto lunghi e richiedono sforzi notevoli per contrastare le lobby a discapito del progresso.

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