Il cibo e la comunicazione via social

Ormai da tempo la critica gastronomica più attenta si è dovuta scontrare con la potenza del web che, soprattutto negli ultimi anni, ha letteralmente sconvolto il mondo del cibo con nuovi termini e professioni.

Ormai è quotidiano imbattersi in termini come: food blogger, food journalist, storyteller, foodspecialist e food porn.

E’ evidente che il cibo si è trasformato in food ed è un argomento di cui tutti parlano divenendo un argomento social, come la politica e il calcio.

Questo ha comportato l’esplosione di nuove professioni come quella del food blogger che spesso influenzano non solo i consumi delle persone, ma anche le strategie di marketing delle aziende.

In Italia il boom legato alla comunicazione social del cibo è letteralmente esplosa nel 2005.

Secondo le stime riportate dall’AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) nel nostro paese ci sarebbero almeno anche se effettuare una stima reale è praticamente impossibile. Questo interesse per il cibo in tutte le sue forme ha lanciato un nuovo messaggio: tutti possono parlare e comunicare in merito al cibo.

Dopo i food blogger sul web è praticamente impossibile non imbattersi nei cosiddetti “paparazzi del piatto”, ovvero coloro che postano sui propri social network le immagini dei piatti che stanno per consumare.

Anche la televisione, con reality e programmi a tema, ha contribuito alla crescita di questa nuova tendenza rendendo la comunicazione del cibo eterogenea, ampia e complessa.

I protagonisti di queste comunicazioni poi non sono necessariamente chef pluristellati, ma al giornalista e a esperti di settore si affiancano anche le mamme e gli studenti.

La comunicazione social del cibo ha quindi portato a nuove idee, collaborazioni e strategie che però hanno sollevato anche polemiche dato che ormai ovunque si parla di cibo.

STORYTELLING NEL CONTENT MARKETING

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