Il crollo visibilità su Facebook è ormai evidente :
Facebook si classifica come un paid media a tutti gli effetti e premia solo i contenuti che alla gente interessa leggere.

Tutti i link esterni pubblicati sulle fan pages risultano pressoché inutili che siano essi affiliazioni o link di altro genere e questo perché il link pubblicato, porterebbe (e di fatto lo porta) un guadagno SOLO a chi lo pubblicizza e non ha Facebook.
Questo è quanto.

Sta di fatto però che, con ciò ,non voglio affermare che il social più famoso al mondo non ci permetterà più di pubblicare link che esulano da Fb ; questo non è assolutamente vietato e il pubblicarli non comporta alcuna penalizzazione alla fan pages che li ospita.

Le penalizzazioni avverranno solo se i contenuti  che si posteranno,  non riscontreranno interesse o saranno vietati dal regolamento di base.

Perchè Facebook ha cambiato politica?

 

Ha cambiato politica per aumentare il suo fatturato .Punto.
Vediamo in che modo :

Le principali categorie di business che investono su Fb sono:
1) Editoria online
2) Aziende nel commercio (e commerce, industrie aziende b2c)

Il mondo dell’editoria, fino all’estate 2013, trovava terreno fertile sulla piattaforma di Mark Zuckerberg in quanto ,grazie alla pubblicazione di articoli su fanpage, riusciva ad ottenere un modello a Roi positivo tra il costo di acquisizione delle fan pages/ dei fans e il ricavo pubblicitario generato dalle visite provenienti da FB.

aass

In questo modo , però , il mondo del B2C (molto più grande di dimensione rispetto all’editoria in termini di mercato) è stato in qualche modo oscurato dall’enorme quantità di contenuti che venivano pubblicati dal mondo dell’editoria ; immaginiamo , ad esempio, che una fan pages di un sito come Repubblica.it pubblicava ogni giorno 20 post mentre il mondo b2c (esempio fanpage ufficiale dell’ audi)  solo un contenuto ogni 2 giorni.

Questa situazione ha portato al social network in questione investimenti finalizzati SOLO ad ottenere like alle pagine dell’editoria e non investimenti finalizzati all’aumento della visibilità dei post.

L’avvento dei vari bugs , tra l’altro, non ha di certo agevolato le cose, anzi!

I bugs che hanno permesso di cambiare il nome delle pagine, fonderle e soprattutto clonarle ha di fatto svalutato il valore di un singolo fan

N.B Se volessi fare un parallelismo prenderei ad esempio ciò che avverrebbe in economia , se si circolassero all’interno di uno Stato un’ enorme quantità di banconote false (clonate).

La presenza dei cloni/duplicati quindi ha portato, un utente iscritto a Facebook, ad essere fan di 100 pagine invece delle precedenti 10 senza che se ne accorgesse! (proprio perche una pagina è stata clonata più e più volte cambiando il nome alla stessa).

Se pensiamo all’implicazione che questa moltiplicazione di pagine ha provocato nelle timeline degli utenti, possiamo facilmente immaginare quanto un contenuto pubblicato su una pagina ,come quella dell’audi, si fosse potuto perdere facilmente all’interno dell’Oceano di contenuti pubblicati dalle pagine editoriali ,più i vari cloni.

In sostanza questa condizione ha portato a Facebook la perdita di tutto il mercato b2c.

Facebook come ha pensato risolvere questa situazione?

Non essendo riuscito Facebook a prevenire il problema , proprio perché non ha garantito sin dall’inizio una piattaforma sicura e priva di bug così importanti , l’unica cosa rimasta da fare è stata quella di modificare pesantemente l’algoritmo di visualizzazione dei post dando meno rilevanza alle pagine di bassa qualità (cloni ecc) e a quelle editoriali.

In questo modo verrà favorito chi pubblica pochi contenuti di qualità sui quali investe anche con campagne pubblicitarie per aumentare l’engagement (interazioni).

Di fatto questa modifica, non permette più al mondo editoriale di sostenere un busness plain basato sul socialmedia marcheting a roi positivo.

Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

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