Il bomberismo è un termine coniato di recente nell’editoria e definisce “quel fenomeno web che esalta comportamenti sessisti, xenofobi, basati su una visione semplificata, acritica e rozza della realtà” (Treccani). Si ispira a comportamenti di certi personaggi famosi del mondo sportivo, sceglie come canali preferiti i social network ed è un fenomeno che sta dilagando in rete.

Il bomberismo è soprattutto sessuale, è quel tipo di violenza sul web scatenata dagli hater, personaggi che diffondono cyber odio misto a terrore su Internet.

 

Il bomberismo degli hater

Il più delle volte, tutto inizia dalla segnalazione di un utente (ex fidanzato o ex compagno della donna vittima): da lì gruppi hater programmano giornalmente il bersaglio da colpire attraverso messaggi di ingiurie, offese, addirittura minacce, immagini pornografiche.

Perfetti sconosciuti (hater) innescano un meccanismo di aggressione verso altre sconosciute (le donne o ragazze vittime) che, a volte, vengono attaccate anche da altre ragazze.

E’ una sorta di controllo e violenza sulla vita delle vittime, un mostro che si autoalimenta, genera odio, violenza e terrore e lo stesso carnefice può diventarne vittima.

E’ un fenomeno nuovo e preoccupante, non disciplinato da alcuna norma adeguata, che ha ispirato il libro Giù le mani dalle donne di Alessia Sorgato.

 

Bomberismo e revenge porn

Il revenge porn è nato negli USA agli inizi degli anni Novanta, quando un uomo pubblicò per vendetta un video erotico della sua ex sul sito revenge.org.

All’epoca, si riuscì a recuperare la cassetta VHS ma oggi, con le nuove tecnologie, rimuovere video da siti e social è più complicato.

Oggi, non si parla più di semplice vendetta e gli hater prendono di mira bersagli sconosciuti.

Il revenge porn ha ucciso online Tiziana Cantone, la ragazza che si è suicidata per il video che la ritraeva e che ha fatto il giro mondiale in rete.

Si pubblicano foto e video di atti sessuali per vendetta senza il consenso della vittima che viene poi umiliata, additata e perseguitata dalla gente.

Nel mese di settembre 2016, è stata presentata una proposta di legge (non ancora discussa) allo scopo di introdurre l’articolo 612-ter del codice penale, relativo al reato di diffusione di immagini e video espliciti.

 

Il bomberismo ed il reato di ingiuria depenalizzato

Mentre la violenza fisica e la violenza sessuale prevedono norme specifiche e vengono perseguite per legge, la violenza psicologica ed economica sono un discorso molto delicato e sottile.

In questo discorso rientra senza dubbio il bomberismo ed il revenge porn.

Per essere ‘ascoltate’, le vittime devono provare una minaccia grave.

A questo si aggiunga il fatto che, a gennaio 2016, il reato di ingiuria è stato depenalizzato, cancellato, quindi l’illecito prolifica, chiunque si sente in diritto di offendere impunemente una persona senza rimetterci nulla né in termini penali né civili (risarcimento del danno).

 

Bomberismo: il germe rozzo dell’ignoranza

I maestri dichiarati del bomberismo rispondono al nome di Bobo Vieri e Moscardelli, ma sono altri coloro che,  in seguito, hanno influenzato il linguaggio e l’immaginario del fenomeno.

Bomberista viene da bomber che, a livello calcistico, è chi segna spesso per vincere il titolo di capocannoniere.

I canali preferiti dai bomberisti sono i social network Facebook, Twitter e Instagram, perfetti per tre obiettivi: sesso, cazzate e calcio.

L’identikit del ‘bomberista’ traccia il profilo di un ignorante, il provinciale fissato col calcio, quello che frequenta i  piccoli bar di paese, ossessionato dal sesso.

La differenza sostanziale tra bomber e bomberista è che il primo è quello che ‘si fa le tipe’ mentre il bomberista agisce in modo subdolo e non è affatto il conquistatore affascinante e pieno di donne attorno. Il bomberista le attacca di nascosto, le donne.

Il bomberismo esprime, a tutti gli effetti, la rozzezza e la misoginia ‘coatta’ del predatore di turno: online questo fenomeno si trasforma in machismo social dal fascino ignorante.

Esalta l’ignoranza e la povera genuinità di provincia. Attacca anche rom, gay, stranieri, non solo donne, manifesta una forte dose di odio, sessismo e xenofobia, è il kitch supremo, il ‘credo’ del bifolco bravo a nascondersi dietro il paravento dello strumento tecnologico.

Il bomberista è l’evoluzione del troll, uno sbruffone che provoca, attacca, aggredisce e può vedere anche lo stupro come un gesto eroico.

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