Oggi vi voglio parlare di un fenomeno sempre più in auge e mi riferisco a quello dei baby influencer.
Sto parlando delle baby star del web e dei loro profili social : bambini e bambine protagonisti degli scatti più alla moda su Instagram. La loro età non supera i 10 anni, ma il loro guardaroba   farebbe invidia a qualunque fashionista.
Facciamo però un passo alla volta perchè questo argomento può risultare ostico ai più.
Innanzitutto dobbiamo capire cosa s’intende con il termine influencer

Web Influencer significato

L’influencer è sostanzialmente “l’individuo con un più o meno ampio seguito di pubblico che hanno la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori in ragione del loro carisma e della loro autorevolezza rispetto a determinate tematiche o aree di interesse.”
Non è altro, quindi, che  un modello aspirazionale seguito da molte persone (in questo caso sui social)e che le stesse tendono ad imitare.

Diventi influencer se sei quella persona che sui social network gode di particolare popolarità o autorità, in virtù della quale sei in grado di influenzare i tuoi follower o amici semplicemente indossando un abito o mostrando un oggetto.

Voglio farvi un esempio:

Se una persona che gode di una certa popolarità , seguita da 10 mila persone su Instagram , indossa una maglietta di una nota marca d’abbigliamento ,è possible che i suoi  followers  saranno incuriositi  ed andranno a comprare proprio quella maglia solo perchè l’ha indossata il suo beniamino.

. Come mai accade questo? Semplicemente perchè è indossata da colui che i suoi seguaci prendono come punto di riferimento.

Stessa cosa accade se gli influencer sono i bambini.

Questo è un fenomeno che esiste ormai da anni e nasce negli Stati Uniti. In italia è da relativamente  poco tempo che è scoppiata la moda (anche se non amo definirla tale) delle baby web star

La tendenza cui mi riferisco vede bambini e bambine protagonisti degli scatti (e dei look) più alla moda su Instagram. .

Le baby influencer si riconoscono da alcuni elementi: numero importante di fan che li seguono, interazioni e voglia da parte dei loro genitori di mostrare con orgoglio il proprio figlio.

Gaia Buru Buru , baby influencer  testimonial prodotti per bambini

Anche io sono mamma di una baby instagrammer , sono la mammona di Gaia Buru Buru. 🙂

Ci tengo a raccontarvi come mia figlia sia  diventata  popular” (anche se per me è solo mia cucciola).

Gaia nasce l’11 giugno del 2016 e , già a pochi mesi, decisi di creare un profilo instagram per immortalare ,con foto “casalinghe”, la sua quotidianità. L’intento iniziale era quello di racchiudere, in una sorta di album fotografico online, tutti i migliori momenti della sua quotidianità. Gaia è una bimba che ispira simpatia ed allo stesso tempo dolcezza  e le foto del suo profilo ne sono la testimonianza. Proprio per questo ho voluto sottolineare, con foto correlate da frasi, quella che è la personalità della mia bimba e mi piaceva l’idea di avere a disposizione  una sorta di cronistoria dei suoi mesi, immortalandola in momenti più salienti della giornata.

Ho voluto, in sintesi,  mostrare al web quello che io vedo tutti i giorni al fine di condividerlo con gli altri.

Successe poi che ,dopo solo un mese , moltissimi utenti iniziarono a seguire , con mia grande sorpresa, il suo proifilo Instagram e Facebook.

Sin dall’inizio ricevevo messaggi ed email di complimenti da parte di totali sconosciuti (soprattutto mamme in verità) che amavano seguire la quotidianità della mia bellissima bimba.

Dopo poco, aziende note del settore infanzia,  mi hanno inviato accessori e pannolini chiedendo di farli indossare a Gaia. E’ nato tutto così. Niente di più.

Ci tenevo a raccontarvi questo perchè  ho letto sul web articoli che parlano in maniera negativa di chi espone i figli pubblicamente. Ho letto anche un articolo che si riferiva esplicitamente a mia figlia , sottilenando (non proprio velatamente in verità) che lei sarebbe diventata una macchina da soldi grazie all’astuta mente della madre.

Si parlava in questo articolo anche del fatto che molte mamme creano profili social dei figli con la speranza di farli diventare famosi quasi come proiettassero su di loro le proprie frustrazioni.

Quando ho letto questo articolo sono rimasta un attimino basita soprattutto perchè ho notato con quanta superficialità e poca informazione si sia trattato questo argomento.

Mi rendo anche conto che molti giornalisti sono bramosi di click e  , per portare la pagnotta a casa, hanno necessità di fare arrivare traffico e visualizzazioni al proprio articolo. Quale argomento migliore, dunque, se non quello di usare la polemica sui minorenni?

Conosco bene le dinamiche editoriali e so cosa suscita interesse o cosa no. Parliamoci chiaro:  La pubblicità ti paga in base alle visualizzaioni utente e , se tu porti traffico, il tuo caro direttore/direttrice è ben contento.

Attenzione però perchè prima di parlare di un argomento inviterei a non scrivere qualcosa sulla base di semplici sensazioni ma ad informarsi bene, cosa molto rara al giorno d’oggi.

Chi mi segue lo sa: io mi occupo di comunicazione digital da anni e conosco molto bene il fenomeno degli influencer , come conosco molto bene la comunicazione social.

Non farei , quindi, di tutta l’erba un fascio e non demonizzerei chi ha scelto di esporre i propri figli sul web. Pubblicare foto che non ledino l’immagine del minore è una scelta libera da parte dei propri genitori che magari amano condivere emozioni che altrimenti rimarrebbero in una cerchia ristretta.

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da Mary Ciavotta

Maria Ciavotta è social media marketing manager ed editrice dei siti wdonna.it e piattifacili.com.

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