Parlando di auto a guida autonoma, si può certamente dire che le aziende pronte ad investire sullo sviluppo di automobili che si guidano da sole crescono di numero seppure i veri colossi impegnati nel settore restino pochi ma buoni: nomi che conosciamo bene e che si contano sulle dita di una mano.

Oggi, alla breve lista che include Tesla, Google e Uber si aggiunge Apple che, in questi giorni, sta testando il sistema di guida autonoma con la self-driving car del suo Project Titan.

Sono questi 4 i veri colossi della Silicon Valley che, da tempo, studiano sullo sviluppo delle auto a guida autonoma avendo fiutato in anticipo l’affare ed avendo i fondi necessari per investire contribuendo alla rivoluzione del settore automobilistico.

Ci sono, però, altre società (se ne contano 29 in tutto) che, in California, hanno chiesto permessi per testare su strada i veicoli di nuova generazione.

Pare sarà il 2020 a segnare l’avvento ufficiale di auto completamente e perfettamente automatizzate, in grado di gestirsi da sole nel traffico e su strada senza bisogno della guida umana.

 

Tesla ‘guidata’ da Elon Musk

Tesla rappresenta, nel settore delle auto a guida autonoma, una dei colossi più all’avanguardia nel mondo, punto di riferimento della realizzazione di auto elettriche di ultima generazione tra le più avanzate sul mercato.

Elon Musk, a capo dell’azienda, è lungimirante, ambizioso, dalla mente attiva e brillante, e preferisce approcciarsi al settore delle self-driving car gradualmente anziché decidere di realizzare subito sistemi completamente automatici.

Vuole arrivare al cambiamento epocale in ambito automobilistico facendo un passo alla volta. Il sistema installato nelle auto Tesla si chiama Autopilot, un software di guida semi-automatico ancora embrionale ma a cui Elon Musk apporta costantemente nuove migliorie, in costante evoluzione.

E’ grande la voglia di Musk di perfezionare questo sistema e di commercializzarlo e, dentro di sé, lavora per riuscire ad arrivare primo al grande traguardo. Prima di arrivare a tanto e di sviluppare un’auto a guida autonoma perfetta (la strada, in questo senso, è lunga per tutti) continuerà a vendere il suo sistema ibrido. Vuole anticipare i tempi e vuole farlo bene, stimolando la concorrenza e ponendo Tesla in vetta alla classifica della categoria.

 

Google impegnata dal 2009

Google ha iniziato i suoi primi esperimenti per lo sviluppo di auto a guida autonoma nel 2009.

All’epoca, come sempre succede ai pionieri, il progetto di Google veniva guardato con diffidenza, anche ridicolizzato, ma il colosso di Mountain View andava avanti per la sua strada.

Ha anticipato, così, i tempi forte dell’impiego di strumenti come Maps, Street View e di tutte le tecnologie di cui può vantarsi.

Il progetto di Google riguardo alle self-driving car oggi si chiama Waymo, ha al suo servizio 15 ingegneri impegnati a migliorare costantemente la tecnologia dedicata e milioni di chilometri di test senza contare tutti i brevetti depositati nel corso degli anni. Ha ispirato tutti coloro che hanno, poi, deciso di investire in questo settore.

Il passo in avanti fatto da Google è rappresentato dall’accordo con FCA per commercializzare un’auto a guida autonoma col suo marchio.

 

Uber, tra polemiche e guai

Il famoso servizio taxi ha in progetto di creare un parco taxi senza pilota con auto a guida autonoma decisamente fruttuoso allo scopo di abbattere i costi dei suoi autisti.

La società, attualmente, sta brevettando diversi sistemi proprietari allo scopo di non dipendere da prodotti come le mappe di Google. Questa sua ‘intenzione’ ha alzato un certo polverone scatenando diverse polemiche. Tanto per cominciare, Uber è entrata in conflitto con certi Stati per avere eseguito test senza chiedere affatto i permessi necessari.

Di recente, si è scontrata anche con Google che l’accusa di aver sottratto brevetti su certe tecnologie.

Sempre di recente, un incidente avvenuto in Arizona ha scatenato nuove dispute sui test effettuati da Uber che ha dovuto rallentare i suoi progetti a causa delle indagini in corso.

Tutto quello che si sta verificando attorno al progetto Uber, secondo il parere di molti, non consentirà all’azienda di andare molto lontano e di raggiungere traguardi in questo senso, seppure la testardaggine più volte dimostrata da Uber faccia pensare che ‘la storia non finisce qui’ – come si dice.

 

Apple Car, l’ultima in coda

Apple, dopo aver depositato un documento di 41 pagine, ha ottenuto i permessi dallo Stato della California per eseguire test su strada con le proprie auto a guida autonoma e non ha perso tempo.

Ha messo subito alla prova il suv ibrido bianco Lexus RX450H, che non riporta alcun logo Apple.

E’ stato un fotografo a scattare le prime foto (pubblicate su Bloomberg) della self-driving car mentre usciva dalle strutture di Apple con a bordo il conducente (secondo la normativa californiana).

Dalle immagini si notano sensori LIDAR con 64 canali di trasmissione della Velodyne Lidar, svariate videocamere ed almeno due radar. Componenti OEM già visti ed in uso in questo speciale settore, probabilmente acquistati da terze parti (forse, Volkswagen e BMW), il che fa pensare che Apple voglia entrare nel Project Titan solo a livello software (una piattaforma da offrire a terze parti) senza alcuna intenzione di produrre e vendere auto a guida autonoma.

In base ai documenti depositati, il test dovrebbe includere funzionalità come guida a bassa velocità (30 miglia all’ora), ad alta velocità (65 mph), sterzata, accelerazione e frenata improvvise, inversione stretta ad U (raggio 12,8 mt e velocità costante di 15 mph) e conflitto tra segnale di svolta ed azione da eseguire.

Altre 2 aziende (Waymo del gruppo Alphabet/Google) e Zoox stanno testando i propri sistemi di guida autonoma con Lexus.

 

Gli altri

Dei 4 colossi della Silicon Valley abbiamo detto quel che c’era da dire ma non si possono, di certo, trascurare  case automobilistiche come Mercedes o Audi che offrono già sistemi avanzati di assistenza alla guida ed a questi si aggiungono anche Honda, Volvo, Toyota.

Mostrano la volontà di guardare al futuro in fretta presentando auto dal design sempre più avveniristico e dalle tecnologie all’avanguardia: hanno tutta l’intenzione di sviluppare sistemi sempre più avanzati, inclusa la possibilità di stringere accordi con altre aziende per produrre in serie auto a guida autonoma.

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